JOAKIM NORDSTRÖM
Età: 30
Posizione: C/LW
Altezza: 188 cm
Peso: 93 kg
Shoots: left
Provenienza: CSKA Mosca (KHL)
Draft: 2010, round 3, 90esima scelta, Chicago Blackhawks
Contratto: due anni
Nazionalità: 🇸🇪
Quasi un coltellino svizzero
Ultimo arrivo tra gli stranieri del Davos, lo svedese Joakim Nordström è un attaccante molto versatile che può essere utilizzato sia al centro che all’ala, e sul ghiaccio porta un efficace gioco two-way supportato da una buona presenza fisica.
Il DS Jan Alston aveva commentato il suo arrivo dichiarandosi molto entusiasta anche per il bagaglio d’esperienza che lo svedese potrà portare in squadra. Il 30enne ha infatti esperienze anche in Nordamerica e KHL, e promette di assicurare tanta leadership nello spogliatoio grigionese. Coach Christian Wohlwend potrà inoltre avvalersi della sua polivalenza, costruendo il lineup con l’opportunità di impiegarlo con efficacia sia nel mezzo che all’ala.
Nordström arriverà a Davos con un contratto biennale che lo vedrà giocare in Svizzera gli anni migliori della sua carriera, e con alle spalle tanti successi praticamente su ogni palcoscenico. Nel suo palmares c’è infatti la Stanley Cup vinta nel 2015 con i Chicago Blackhawks – pur con sole tre partite disputate in quei playoff -, l’oro mondiale con la Svezia nel 2017, e le medaglie d’oro e d’argento rispettivamente ai Mondiali U20 e U18.
La coscienza è più importante della Gagarin Cup
Nel comunicato stampa che il Davos aveva divulgato ad inizio giugno per annunciare l’arrivo di Joakim Nordström si leggeva che il giocatore “ha vinto la Gagarin Cup qualche settimana fa”, ma questo non è corretto.
Lo svedese non ha infatti completato i playoff con il CSKA Mosca, ed ha lasciato ufficialmente la squadra il 4 marzo (assieme a Lucas Wallmark, ora agli ZSC Lions), una decina di giorni più tardi rispetto all’invasione russa dell’Ucraina. Nordström aveva infatti spiegato che le azioni intraprese dalla Russia erano per lui indifendibili, e come persona non era per lui moralmente possibile continuare a giocare in KHL.
Nel suo palmares manca dunque la Gagarin Cup, che avrebbe potuto conquistare dopo aver ottenuto in regular season un bottino di 14 punti (tre gol) in 27 partite. Le highlights della passata stagione rimangono per lui la partecipazione ad Olimpiadi e Mondiali, mentre la prospettiva di vincere la superlega russa è passata in secondo piano di fronte al dramma del conflitto ucraino.
Percorso internazionale, connazionali già conosciuti
Nato a Stoccolma in un clima che respira hockey – anche i fratelli Jimmy e Dennis sono giocatori, ma di un livello più modesto – Nordström cresce nel settore giovanile dell’AIK, dove brucia le tappe e all’età di 17 anni milita già nella formazione U20 (15 punti in 28 partite). Le sue prestazioni catturano l’attenzione dei Chicago Blackhawks, che nel 2010 lo draftano al terzo turno e lo lasciano poi in Svezia per le successive tre stagioni.
Il vero salto in Nordamerica avviene nel 2013, e per i successivi due anni alterna un buon impatto in AHL con i Rockford IceHogs (49 punti in 81 incontri) ad una presenza nei Chicago Blackhawks meno frequente e lontano dai tabellini (6 punti in 51 match). Al termine del suo accordo entry-level il contratto viene rinnovato nel settembre 2015, ma solamente nove giorni più tardi viene scambiato ai Carolina Hurricanes.
A Raleigh trova maggiore continuità e dal 2016 al 2021 milita in NHL senza venir mai relegato nelle minors. La sua miglior stagione la vive nell’annata 2015/16, quando con gli Hurricanes ottiene 24 punti (10 gol) in 71 partite e gioca anche una porzione di stagione nella prima linea di Jordan Staal ed Elias Lindholm.
Nell’estate 2018 passa ai Boston Bruins, dove si conferma utile per la sua abilità di giocare sia al centro che all’ala. La frattura di un piede lo ferma però prima dell’inizio della stagione 2019/20, ed in generale quell’annata sarà per lui complicata a livello di salute, con anche un’infezione al gomito ed un’allergia che lo portano sostanzialmente all’addio ai Bruins.
Per trovare un ingaggio deve attendere sino ad ottobre inoltrato, ma anche con la maglia dei Calgary Flames riesce a giocare solamente 44 partite (sette punti) a causa di vari guai fisici. La scorsa estate ha così deciso di tornare in Europa e raggiungere il CSKA Mosca.
A Davos ha trovato un gruppo di stranieri decisamente familiari, e non solamente per essere il quinto svedese in squadra. Nordström ha infatti incrociato il suo percorso con Klas Dahlbeck in varie occasioni, condividendo con lui lo spogliatoio nel CSKA Mosca, Carolina Hurricanes, Chicago Blackhawks e Rockford IceHogs. Nella squadra AHL aveva inoltre trovato anche Dennis Rasmussen, mentre Nygren e Bristedt li conosce grazie alle esperienze in Nazionale.