AMBRÌ – È stata una mattinata emozionante quella vissuta da chi ha deciso di salutare un’ultima volta la vecchia Valascia. Lunedì è iniziata la demolizione dello storico impianto biancoblù, con il presidente Filippo Lombardi che in prima persona ha azionato le ruspe che hanno iniziato il triste lavoro di smantellamento.
“È stata una grande emozione. Ho assistito alla costruzione del tetto della Valascia nel 1979, ed ora sono qui a demolirlo… Non è insomma un momento da prendere alla leggera”, ha commentato Lombardi. “Sapevamo che questo giorno sarebbe arrivato, era inevitabile viste le condizioni di legge e dunque procediamo facendo ciò che va fatto. Al nostro pubblico cercheremo di dare nuove soddisfazioni e gioie nella nuova pista, anche più di quelle vissute nella storica Valascia”.
“È stato un chiedere scusa per quello che stavo facendo, dicendo però alla Valascia “tu lo sai che questo è necessario””, ha continuato il presidente biancoblù. “In questa pista abbiamo vissuto tanti momenti belli, ma anche quelli difficili e le sconfitte nella memoria diventano esperienze vissute, e ciò che contano sono le emozioni. Ora rimane la continuità di una storia, lo spirito e la tradizione del club non si interromperà mai. L’Ambrì rimane una roccaforte di uno sport vissuto in maniera famigliare e calorosa”.
Ad assistere ai primi lavori delle ruspe sono accorsi parecchi tifosi, che sicuramente sognavano di vedere un’ultima partita all’interno della Valascia, appuntamento che però la pandemia ha reso impossibile in quell’inverno in cui si sono giocate le ultime sfide.
“Siamo stati tutti molto delusi dal fatto che, a causa della pandemia, qui la stagione 2020/21 si sia conclusa senza aver potuto disputare un’ultima partita con il pubblico. Avevamo poi sperato di poter organizzare qualcosa in estate, ma i tempi ci hanno preso in contropiede perché abbiamo riciclato alcuni elementi portandoli nella nuova pista, in particolare le balaustre”.
Il pubblico ha comunque risposto alla grande al trasferimento nella Gottardo Arena, con una presenza record durante la prima stagione ed in generale portando nel nuovo impianto quello spirito che si era soliti respirare alla Valascia.
“La gente si vede che ci tiene, ed anche oggi ci sono parecchi tifosi… Con il magone, ma presenti”, ha confermato Lombardi. “Il miracolo della costruzione del nuovo impianto durerà ancora un paio di anni, ci sono cose da sistemare nella nuova arena ed in questo senso stiamo lavorando bene durante l’estate. In questo esercizio la distruzione della Valascia era parte integrante, e non potevamo scappare”.
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