HELSINKI – Mancano solo poche ore al debutto mondiale della Svizzera, che nel pomeriggio affronterà l’Italia nel primo match di un percorso che si spera essere il più lungo possibile.
“Sono felice che finalmente possiamo cominciare”, ci ha spiegato coach Patrick Fischer. “Abbiamo avuto cinque settimane di preparazione che sono passate molto veloce, abbiamo lavorato duro in un bellissimo ambiente. Ho chiesto tanto ai giocatori e lo spirito del gruppo si è rivelato incredibile, hanno dato tutto e ora vogliamo scendere sul ghiaccio”.
Arrivate a Helsinki dopo nove partite di preparazione, una situazione diversa rispetto alle Olimpiadi che avevate affrontato “a freddo”…
“Ora ci rendiamo conto di quanto siano importanti queste partite. L’anno scorso prima del Mondiale avevamo disputato quattro match e nessuno prima delle Olimpiadi, mentre stavolta l’opportunità di prepararci bene ci ha dato tanto. Durante le amichevoli abbiamo potuto rivedere come vogliamo giocare ed abbiamo ritrovato le nostre caratteristiche, che sono velocità e gioco in transizione”.
La vostra voglia di rivalsa si incrocia con la pressione di fare meglio del recente passato, quale dei due sentimenti prevale?
“Ci sono entrambi i fattori, ma alla fine in questi tornei vuoi sempre fare il massimo, indipendentemente da come sono andati gli appuntamenti precedenti. La fame c’è, questo per noi è importante e in squadra abbiamo giocatori che hanno voglia di dare tutto… Ci sono tanti giovani, molto uniti e anche un po’ matti, e questo mi piace”.
Con le tue convocazioni hai preso delle decisioni importanti, hai voluto ridare il fuoco sacro ad un gruppo che aveva perso un po’ di mordente…
“Se ripensiamo al recente passato non sono dei singoli giocatori a non avere avuto il fuoco, ma anche a Pechino avevamo un nucleo che è stato assieme per 4-5 tornei e alla fine alcune cose invecchiano. In questi casi o si cambia l’allenatore, oppure si modifica la squadra. Sono contento di aver ricevuto fiducia nella decisione di fare dei cambiamenti… Alle Olimpiadi tutti hanno dato il massimo, ma il gruppo non era più eccitato come un tempo. Ora siamo più giovani e per loro è tutto nuovo”.
L’eccezione è però Ambühl, che a 38 anni è ancora incredibile…
“Lui è un fenomeno, mi chiedo come fa! Lo conosco da 20 anni ed è sempre stato un giocatore incredibile, è sempre il primo sul ghiaccio… È rimasto un bambino, gli piace giocare e lo fa sempre con gioia. In carriera inoltre ha visto tutto e dunque rimane calmo in ogni situazione, ed indubbiamente potrà trasmettere tanto ai nostri giovani. In questo Mondiale raggiungerà il record dal maggior numero di match disputati, ed è davvero meritato perché è una persona umile e per noi è fondamentale in spogliatoio”.
Non arriverà invece Roman Josi, come valuti la difesa che hai a disposizione?
“Io credo che sia molto forte. Abbiamo un componente fisica importante con Fora, Siegenthaler, Geisser, Marti, mentre ci sono altri che muovono bene il disco come Kukan, Moser, Egli oppure Glauser. C’è insomma un equilibrio promettente, anche se all’inizio dovremo vedere come andrà con le coppie che manderemo in pista… Anche in quel reparto siamo molto giovani, ma stiamo raccogliendo i frutti di ragazzi che abbiamo sviluppato bene, soprattutto a sinistra. A destra invece in passato il ruolo erano occupato costantemente da Diaz, Weber e Untersander ed era difficile per gli altri entrare e progredire… Ora abbiamo fatto spazio e chi viene chiamato ha una chance di far vedere il proprio valore”.
Fiala è stato eliminato e Niederreiter dovrà giocare Gara 7, quanto margine di manovra ti terrai pensando a loro?
“Inizieremo il torneo con due slot liberi, poi vedremo. Fiala ora è stato eliminato mentre Niederreiter giocherà sabato notte, ma siamo consapevoli che per entrambi c’è la questione del contratto in scadenza. Hanno avuto una stagione incredibile e dunque si trovano ora in una posizione buona per firmare un prossimo accordo importante. Se avessero già un contratto tutti e due ci raggiungerebbero sicuramente, ma con una situazione del genere bisognerà vedere”.