LUGANO – Il senso comune al termine della quarta partita e della serie contro lo Zugo è quello quasi di una certa impotenza del Lugano rispetto all’organizzazione dei campioni svizzeri, di delusione per non aver vinto almeno una partita ma anche di un Lugano che per gioco, carattere e base su cui lavorare sta costruendo qualcosa di finalmente credibile.
Hnat Domenichelli, direttore sportivo bianconero, sottolinea questo aspetto: “È il nostro anno uno della costruzione con Chris McSorley e abbiamo messo una bella base, ma bisogna saper ammettere che lo Zugo per ora è la squadra più forte e lo ha dimostrato”.
C’è più delusione per essere usciti di nuovo ai quarti o per non essere riusciti a vincere nemmeno una partita nonostante delle prove anche alla pari del vostro avversario?
“C’è delusione per entrambe le cose è ovvio, avremmo voluto fare di più e riuscire a vincere delle partite, ma bisogna ammettere che lo Zugo è stato la squadra più forte. Questa eliminazione però non cambia i nostri piani di crescita, continueremo quello che abbiamo iniziato da zero dopo la pandemia per diventare una squadra sempre migliore”.
Un anno fa si era parlato di una squadra da ricostruire partendo dalla leadership e dal carattere, in questo senso siete soddisfatti dei cambiamenti?
“C’è una grande base per costruire qualcosa di bello, un gruppo molto forte, giocatori di classe e di carattere e si è visto come tutta la squadra abbia lottato unita. Abbiamo però pagato i troppi alti e bassi durante la stagione e anche quel mese di ottobre pieno di infortuni, poi ci siamo ritrovati contro la squadra più forte del campionato contro cui i ragazzi hanno comunque dato il massimo. Rispetto a un anno fa le cose sono cambiate molto, anche se il risultato della serie è pesante e parlarne così a caldo è sempre difficile. Comunque abbiamo fatto cose buone in questa stagione e sappiamo che dovremmo farne molte altre per raggiungere certi livelli, ma abbiamo anche la certezza di aver intrapreso la strada giusta”.
Tra le cose positive c’è sicuramente il fatto che questa squadra stia trovando una sua identità grazie a Chris McSorley…
“Certo, ma ci sono state molte altre cose positive in questa stagione nonostante le difficoltà, e quello che mi conferma che la strada è quella giusta è stata soprattutto la serie contro il Ginevra, dove abbiamo battuto un’ottima squadra grazie a un grande carattere del gruppo e organizzazione. Quello è stato un ostacolo veramente difficile che abbiamo superato brillantemente”.
Questa serie contro la squadra più forte, completa e meglio organizzata del campionato vi ha dato la misura su cui lavorare nei prossimi anni per raggiungere i massimi livelli?
“Chi segue l’hockey sa quanto abbia investito lo Zugo per arrivare al successo, ha lavorato sul suo progetto per una decina di anni, negli ultimi cinque ha trovato la chiave giusta ma prima di arrivare al top ha dovuto soffrire e cambiare ancora per essere quello che è oggi. Noi siamo partiti comunque con un paio di anni di ritardo rispetto a quello che avremmo voluto perché dopo la pandemia abbiamo ricominciato da capo. Questo è stato il nostro “anno uno”, la prossima stagione faremo altri passi avanti e continueremo a lavorare per essere più forti”.