AMBRÌ – L’Ambrì Piotta ha compiuto il suo miracolo. Con tenacia, caparbietà e determinazione, i biancoblù hanno messo un punto esclamativo sul proprio finale di stagione, fatto di una rimonta semplicemente eccezionale costruita, partita dopo partita, contro avversari sulla carta proibitivi.
Una favola troppo bella per finire male, e allora ecco l’ennesima prestazione incontenibile contro un Rapperswil che ha lottato finché ha potuto, salvo poi cedere sotto i colpi dell’entusiasmo biancoblù, spinti da una Gottardo Arena infuocata. Saranno dunque pre-playoff, al posto di quel Berna che in una settimana ha conosciuto nell’Ambrì Piotta il suo incubo più cupo.
“Ciò che abbiamo fatto è davvero incredibile”, ha commentato a caldo Dario Bürgler, nuovamente tra i migliori in pista. “Sapevamo che sarebbe stato difficile riuscirci, ma non impossibile. Ci siamo detti che concentrandoci su ciascuna partita, passo dopo passo, sarebbe stato meno difficile e così abbiamo frammentato una montagna in tanti piccoli massi. Uno dopo l’altro li abbiamo superati e siamo arrivati a sei, quel che occorreva per qualificarci. È bellissimo”.
Qual è stata la chiave di volta che ha reso possibile questa clamorosa rimonta?
“Un momento in particolare non c’è stato, parlerei piuttosto di un insieme di fattori. Ricordo il nostro capitano Michael Fora dire dopo una vittoria che la squadra aveva finalmente imparato la lezione. Ci aveva visto bene, perché a partire da quel momento il gruppo si è effettivamente sbloccato. In stagione abbiamo riscontrato tante difficoltà: troppo spesso non siamo stati in grado di segnare quando serviva, oppure non siamo stati bravi a gestire i vantaggi. Anche stavolta sarebbe potuta finire così, dopo aver sciupato il 3-0 su rigore. Eppure la squadra ha continuato a spingere, senza mai togliere il piede dall’acceleratore. Abbiamo messo sotto il Rapperswil grazie ad un gameplan molto aggressivo e abbiamo vinto con merito la partita più importante della stagione”.
Significativo come in 13 giorni siate riusciti a sistemare tutto ciò che nell’arco della stagione non aveva funzionato: l’attacco ha iniziato ad essere efficace, in porta avete trovato sicurezza con l’innesto di Juvonen, il powerplay ha iniziato a girare al meglio. Insomma, tutti i pezzi sono andati al loro posto…
“È vero, credo che il nostro successo derivi da un insieme di elementi che, combinati tra loro, ha dato come esito questa rimonta incredibile. Dobbiamo ammettere che l’arrivo di Juvonen ha rappresentato una svolta. Non voglio dire che Conz o Ciaccio non abbiano fatto bene, tutt’altro. Ma Juvonen ha dimostrato di essere un portiere di un altro livello, capace di infondere alla squadra sicurezza e tranquillità. Ne avevamo bisogno, per giocare al meglio queste ultime sfide così delicate ed importanti. E poi, in genere, abbiamo migliorato la gestione delle partite, abbiamo imparato a gestire i vantaggi, a tenere duro quando eravamo avanti nel risultato, a non mollare nonostante alcune occasioni sprecate… Insomma, abbiamo imparato di più in queste ultime sei partite che neanche nel corso dell’intera stagione. Meglio tardi che mai (ride, ndr.)”.
Dopo un inizio guardingo avete preso in mano le operazioni, affossando il Rapperswil. Delle ultime sei, questa è stata la partita più difficile da approcciare?
“Non direi, sono state tutte molto difficili, specie a livello mentale. Sapevamo che non avevamo diritto all’errore e quindi sono state affrontate tutte con grande determinazione. Lunedì la difficoltà più grande era data dal fatto che il destino non era più completamente nelle nostre mani”.
Nei pre-playoff affronterete il Losanna e lo farete da outsiders. Un vantaggio per voi?
“Di certo non vogliamo fermarci qui. Vogliamo fare bene e sono convinto che non occorrerà cambiare molto nel nostro gioco. Le ultime sei partite sono state delle gare 7 per noi, delle vere partite da playoff. Naturalmente contro il Losanna occorrerà fare un ulteriore passo in avanti, ma con quest’attitudine sono certo che anche noi avremo le nostre chances”.