ZSC LIONS – LUGANO
5-4
(2-2, 1-0, 1-2; 1-0)
Reti: 3’23 Carr (Prince) 0-1, 6’33 Alatalo (Prince, Arcobello) 0-2, 8’19 Diem (Sopa, Schäppi) 1-2, 18’45 Quenneville (Azevedo, Roe) 2-2, 28’11 Trutmann (Hollenstein, Quenneville) 3-2, 4755 Arcobello 3-3, 51’38 Fazzini (Herburger, Guerra) 3-4, 56’06 Geering (Weber) 4-4, 63’37 Hollenstein (Quenneville, Noreau) 5-4
Note: Hallenstadion, 9’050 spettatori
Arbitri: Piechaczek, Dipietro; Steenstra, Burgy
Penalità: ZSC Lions 4×2′, Lugano 6×2′
Assenti: Niklas Schlegel, Loic Vedova, Troy Josephs, Mirco Müller, Elia Riva (infortunati), Leland Irving, Davide Fadani, Justin Abdelkader (sovrannumero)
ZURIGO – Altri due test prima di iniziare con i giochi che contano per il Lugano, ormai sicuro già da martedì di partire dal nono posto e quindi fuori casa nella tabella dei preplayoff. I bianconeri sono andati a fare visita agli ZSC Lions prima di intraprendere la trasferta verso la Tissot Arena di lunedì sera. Test che dovranno lanciare il Lugano in un mood diverso rispetto al sali e scendi delle ultime settimane, per ritrovare la necessaria solidità per affrontare l’ostacolo prima dei playoff.
Se contro il Rapperswil i bianconeri avevano convinto solo a metà, lasciando degli interrogativi per quanto riguarda la difesa e per la facilità con cui i Lakers andavano al tiro, la squadra di McSorley contro i Lions era attesa a una prova ancora più dura, risultando priva di Mirco Müller e Elia Riva, oltre che degli assenti “vecchi”, spazio quindi a Villa in difesa e a Chiquet al centro della quarta linea.
Con Fatton di nuovo in porta dopo il turno di riposo, gli ospiti sono partiti bene, andando sul 2-0 grazie alle reti di Carr e Alatalo, entrambi serviti da Shane Prince, già a quota sei punti in quattro tempi di gioco con la maglia bianconera. L’inizio di partita del Lugano è sembrato effettivamente promettente, ma poi la squadra ha confermato di essere tremendamente lunatica e incostante, quasi imprevedibile come aveva sottolineato pure il suo coach.
Frenati anche dagli infortuni di Walker e Thürkauf, i bianconeri hanno però dovuto fare i conti con il ritorno dei Lions, che anche grazie a due powerplay hanno spostato presto il gioco sull’altro fronte, non solo trovando le due reti per il 2-2 del primo periodo ma anche sbilanciando la partita verso Fatton, aiutati da diversi errori difensivi degli avversari.
Con il ritmo più sostenuto da parte dei Lions, soprattutto nella circolazione del disco il Lugano ha mostrato tutte le sue difficoltà, spesso in ritardo sui portatori del puck, la squadra ticinese si è affidata soprattutto a qualche ripartenza dei soliti Arcobello e Carr, con McSorley costretto a ridisegnare i blocchi d’attacco dopo la defezione di Thürkauf.
Trovato il vantaggio con Trutmann, lo ZSC ha guadagnato metri e fiducia, e gli è sempre bastato poco per mandare in difficoltà il Lugano con un po’ di pressione sui portatori del disco. Kovar dall’altra parte non è rimasto a guardare, qualche intervento ha dovuto compierlo – un po’ di errori anche da parte dei difensori di casa – ma sul fronte del Lugano è mancata continuità nella fase offensiva, mentre in retrovia è sempre stato costretto sul chi vive, con diversi momenti di completo dominio dei Lions.
Superata la tempesta peggiore il Lugano si è leggermente registrato nel terzo periodo, lasciando ancora l’iniziativa ai Lions con altre penalità quasi consecutive, nelle quali Fatton ha avuto il suo bel da fare, ma stavolta gli ospiti sono stati capaci di colpire con cinismo e addirittura ribaltare la contesa con Arcobello e Fazzini nonostante le poche azioni favorevoli prima che i Lions trovassero quasi in maniera naturale la via per infliggere, seppure solo all’overtime la quarta sconfitta ai bianconeri.
Ora però c’è da sperare che il Lugano cambi sul serio la propria marcia, perché non basterà più accelerare ad intermittenza, da settimana prossima Arcobello e compagni dovranno dimostrare di saper gestire il momento topico della stagione, di superare quel breve ponte che porta ai playoff registrando una difesa che nelle ultime partite ha dato preoccupanti segnali di cedimento.
Stesso giro di vite sul piano della disciplina individuale, troppe le penalità ingenue guadagnate dai bianconeri. Un ponte breve quello dei preplayoff ma che ha già dimostrato la scorsa stagione di poter fare vittime illustri, che va affrontato con tutta la concentrazione possibile in un momento che non richiede più le parole ma solo con i fatti, perché a Zurigo si è portato i Lions all’overtime, ma diverse fasi di gioco hanno detto che il Lugano è ancora lontano da un certo rendimento.
Con la speranza che dall’infermeria non escano notizie infauste.
IL PROTAGONISTA
Patrick Geering: Sempre attivo sui due fronti, il capitano dei Lions è stato l’uomo che ha prodotto più iniziative di gioco dalle retrovie e che è stato capace di pungere in avanti. Suo il gol del pareggio che ha portato tutti all’overtime e che ha suggellato la sua ottima prestazione