AMBRÌ – Nell’ambito di una serata nuovamente difficile per l’Ambrì Piotta, tra le note positive c’è sicuramente stato il debutto del giovane Tommaso De Luca. Il 17enne italiano ha giocato la sua prima partita in National League al centro di Pestoni e Zwerger, destando delle impressioni positive dopo quelle arrivate in un’amichevole disputata durante la pausa.
“Mi sono divertito molto, è stato emozionante e poter giocare sotto la curva mi ha davvero dato la carica”, ci ha raccontato De Luca al termine della partita. “Spero sicuramente di poter disputare altre partite in prima squadra, l’amichevole a cui ho potuto prendere parte durante la pausa olimpica mi ha aiutato parecchio perché sapevo già a grandi linee il livello che potevo attendermi”.
Quali sono le più grandi difficoltà nel fare il salto di livello nella massima lega?
“Sicuramente c’è molta più presenza fisica, ed inoltre il gioco è decisamente più veloce. Tutti i giocatori che ci sono in pista sono molto bravi, tecnicamente ma anche guardando al modo in cui usano il loro fisico”.
Hai potuto giocare con Zwerger e Pestoni, ed hai risposto con un buon match…
“È stato bello, mi hanno aiutato molto ad entrare nella partita passandomi spesso il disco. Certo giocare al centro contro il Ginevra non è stato facile, ma tutti gli avversari sono di alto livello e bisogna saperli gestire. Mi sono concentrato soprattutto sul non perdere il mio uomo”.
Cosa ci puoi dire sulle tue caratteristiche?
“Non sono un giocatore molto fisico, ma punto di più sulla tecnica e sulla mia capacità di leggere il gioco. Con le dovute proporzioni mi ispiro un po’ al gioco di Inti Pestoni”.
Qualche giorno dopo Terraneo è arrivato anche il tuo debutto, il settore giovanile dell’Ambrì sta vivendo un buon momento…
“Sì, stiamo iniziando a vedere dei frutti del lavoro con la squadra U20. Speriamo di superare il turno di playoff anche per lanciare al meglio la prossima stagione. Il mio obiettivo è sicuramente quello di arrivare stabilmente in prima squadra, è il sogno nel cassetto che ho da quando sono arrivato qui”.