AMBRÌ – Dopo le difficoltà incontrate dall’Ambrì Piotta alla ripresa della stagione dopo la pausa olimpica il presidente biancoblù Filippo Lombardi si è rivolto ai tifosi con una lettera, che vi lasciamo di seguito.
Uffa, di nuovo un messaggio del presidente, penseranno quelli che non li apprezzano troppo. Li posso anche capire, ma il fatto è che quando le cose vanno bene il presidente può tranquillamente tacere e lavorare dietro le quinte, quando vanno meno bene deve metterci la faccia e almeno provare a spiegare la situazione.
Inutile girare attorno alla torta: questa stagione ci ha tutti delusi sul piano del rendimento. Ci hanno fatto male i risultati di parecchie partite, malgrado l’impegno della squadra. Sono in particolare mancati all’appello alcuni stranieri, chiamati a dare quel tocco in più ad un’ottima selezione di giovani ticinesi o svizzeri. In questo finale di stagione poi, gli infortuni ci stanno di nuovo bersagliando, e la perdita del primo portiere e del centro della prima linea ci condanna ad affrontare il finale di stagione in oggettiva difficoltà, anche se proprio in queste ore lo staff è all’opera per trovare delle soluzioni.
Scelte sbagliate? Sembra così, ma vorrei spiegare ai tifosi delusi che sarebbe assolutamente ingiusto prendersela con lo staff sportivo, con il quale comunque abbiamo già iniziato una analisi che influirà sul futuro.
Però, senza fare nomi per ovvie ragioni, permettetemi di dire che negli ultimi anni il nostro staff ha negoziato con un numero davvero importante di giocatori stranieri che oggi troviamo fra i “top scorer” (o vice) di parecchi altri club della Lega. Molte ricerche e innumerevoli trattative, visite e incontri, di persona o virtuali. Poi, molto spesso, l’implacabile sentenza: è arrivato un altro club che ha offerto di più. E non bruscolini, ma cifre che l’HCAP non poteva permettersi. La geniale intuizione di un Kubalik che puoi strappare a chi non l’ha visto crescere è una rarità, di solito invece bisogna fare i conti con le dure cifre.
Da qui il compito più difficile per un presidente: dire allo staff che non può proseguire con offerte al rialzo, anche se ha individuato un talento che potrebbe fare la differenza. Me ne assumo tutta la responsabilità, ma so perfettamente dove stanno i nostri limiti, e so che in quest’anno di transizione e di post-Covid li abbiamo più che sfiorati.
Perché questo va ricordato a chi è partito pieno di euforia ad inizio stagione: portare a termine la nuova Gottardo Arena non è stata una passeggiata, e sappiamo tutti che ci sono ancora parecchie questioni da regolare. In una situazione simile, tutte le energie della società sono state concentrate sull’obbiettivo primario. Nelle medesime condizioni, un Langnau qualche anno fa ha ristrutturato la sua pista per una trentina di milioni… salvo immediatamente retrocedere nel primo anno di esercizio. Sorte evitata per un pelo dal Bienne con la sua nuova arena.
Questo va detto a tutela di chi lavora al fronte. Ma c’è anche altro: il progetto cui stiamo lavorando con Paolo Duca, Luca Cereda e Manuele Celio, si basa sullo sviluppo pluriennale delle nostre risorse giovanili. I media non ne parlano, ma è bene che i nostri tifosi sappiano che, dopo molti anni di risultati deludenti, le nostre squadre giovanili sono tutte in fase di netta crescita.
Sotto la guida di Manu, i nostri U20 (Juniores, si diceva un tempo) si sono conquistati l’accesso ai play off di categoria per la prima volta da sei anni (quando li allenava un certo Luca Cereda), mentre negli scorsi anni dovevano tremare ogni volta per la relegazione, essendo stra-ultimi con un enorme distacco a fine regular season;
I nostri U17 Top (Novizi) allenati da Rinaldo Larghi hanno riconquistando con grande valore la categoria U17 Elit dopo cinque anni, non perdendo una sola partita in tutta la stagione (goal segnati 262, goal subiti 35!);
Anche i nostri U15, sotto la guida di Tommaso Goi, si stanno battendo con grande vigore e si posizionano regolarmente nel primo terzo della classifica.
Nessuno può negare che il progetto a lungo termine, volto a riportare all’HCAP un forte gruppo di giovani motivati e attaccati alla propria identità, stia perfettamente riuscendo. Ne vedremo i frutti nei prossimi anni.
Aggiungiamoci anche le nostre Girls, promosse in Serie B solo due anni fa, che per la prima volta si battono oggi con orgoglio in semifinale della serie cercando di conquistare la promozione in A. Da tutte le parti si vede che la famiglia biancoblu – che non è fatta solo di soldi e punti della prima squadra – sta veramente crescendo e riconquistando simpatie e posizioni ovunque. Questa non è dunque una stagione persa, ma una stagione dove si costruisce molto.
Diciamo la verità: eravamo un club vicino all’estinzione, siamo riusciti a costruire la nostra nuova casa, adesso dobbiamo continuare a combattere. È dura, ma noi sappiamo combattere per i nostri colori. Quindi, amici tifosi, stringiamo i denti, combattiamo fino in fondo e costruiamo insieme il futuro del nostro HCAP!