LUGANO – Dopo un weekend da zero punti il Lugano guarda alla nuova settimana come l’opportunità per tornare sulla giusta via, e lo farà con l’aggiunta dello statunitense Justin Abdelkader che da lunedì mattina è parte integrante del gruppo.
L’ex giocatore dei Detroit Red Wings non sarà verosimilmente in pista martedì contro l’Ajoie, visto che – oltre a sottoporsi alla visita medica d’entrata – è ancora in attesa del visto.
Per il prossimo impegno la squadra di McSorley potrà tornare a contare su Riva in difesa e Herren in attacco, ma dovrà fare a meno di Herburger (parte bassa del corpo) e Vedova. Assente inoltre dall’allenamento di lunedì Daniel Carr, lasciato a riposo.
Lunedì gli occhi erano però tutti sul nuovo arrivato Abdelkader, che ha fatto le sue prime pattinate in bianconero. “Ho adorato giocare in Svizzera la passata stagione, ed è questo che mi ha convinto a tornare”, ha spiegato il 35enne. “Mi sarebbe piaciuto trovare una squadra prima nella stagione, ma ho dovuto confrontarmi con un infortunio al termine dell’ultimo Mondiale e per riprendermi c’è voluto un po’ più del previsto. Ora sono felice di essere qui, conosco già alcuni dei giocatori e non vedo l’ora di tornare in pista. La mia speranza è di poter andare lontano con il Lugano”.
Sei sceso in pista solo in quattro occasioni questa stagione, com’è la tua condizione?
“Ho giocato tre partite in AHL per prepararmi alle Olimpiadi, anche se con l’infortunio alle spalle ed il contesto in Cina è stato un torneo particolare… Ho comunque potuto disputare un match e far parte del gruppo, ed in tutto questo era un po’ che discutevo con Domenichelli sulla possibilità di raggiungere Lugano. Speravo potesse succedere un po’ prima, ma ora sono qui. Durante tutta la stagione ho comunque sempre potuto allenarmi. A Detroit ho pattinato con le selezioni USA U17 e U18, come avevo fatto l’anno scorso prima di raggiungere Zugo, e questo è stato un grande aiuto. Ovviamente c’è un po’ di ruggine, dovrò lavorare un po’ per tornare presto al mio livello”.
L’esperienza vissuta a Zugo potrà aiutarti in questo senso, sai già cosa aspettarti dalla lega svizzera…
“Indubbiamente grazie all’esperienza avuta l’anno scorso mi trovo sin da ora più a mio agio. Sapere cosa ti aspetta è importante… Certo, giocare nelle piste grandi è sempre un po’ diverso, ma lo scorso anno mi ero divertito e questa per me è una bella opportunità. Ho portato con me la mia famiglia, sono eccitati tanto quanto me ed è bello pensare che mio figlio potrà finalmente vivere l’esperienza di una partita di hockey dopo che nel passato campionato il coronavirus aveva escluso il pubblico”.
Come hai vissuto invece l’esperienza a Pechino?
“Nonostante le mille limitazioni è stata comunque un’esperienza eccezionale. Avevamo un bel gruppo di ragazzi e rappresentare la propria nazione è sempre qualcosa di speciale… Peccato aver perso ai quarti di finale, ma eravamo fieri di come abbiamo giocato e sono convinto meritassimo di meglio. È stata l’occasione per divertirmi e conoscere nuove persone, ed inoltre è stato bellissimo poter vedere altri eventi sportivi e conoscere atleti di discipline diverse”.
In vista dei playoff il Lugano ha pensato a te per aggiungere un elemento dalla mentalità vincente, anche memore del recente titolo vinto a Zugo…
“Vincere è la cosa più bella, non importa in quale lega. A Zugo avevamo un’ottima squadra e fortunatamente sono stato in grado di aggiungere un pezzo mancante al gruppo, così da poter vincere il titolo. È stato bello tornare a respirare l’aria dei playoff, sensazione che a Detroit mi è mancata per diversi anni, e con la mia esperienza spero di poter aiutare anche il Lugano a raggiungere un livello più alto. Penso di poter aiutare il gruppo sia sul ghiaccio che fuori. In carriera ho avuto la fortuna di essere parte di squadre vincenti e so cosa serve per vincere, elementi questi che non cambiano da una lega all’altra. C’è una formula da seguire per avere successo, e spero di aiutare il Lugano in questo”.