LUGANO – LANGNAU
4-1
(2-1, 1-0, 1-0)
Reti: 9’12 Bertaggia 1-0, 12’44 Alatalo 2-0, 15’15 Schmutz (Pesonen) 2-1, 25’01 Thürkauf (Josephs, Bertaggia) 3-1, 44’10 Carr (Arcobello) 4-1
Note: Corner Arena, 4’940 spettatori
Arbitri: Stricker, Staudenmann; Cattaneo, Meusy
Penalità: Lugano 4×2′ + 2×5′ + 2×20′, Langnau 7×2′ + 1×5′ + 1×20′
Assenti: Yannick Herren (infortunato), Leland Irving, Libor Hudacek, Matteo Nodari (sovrannumero), Davide Fadani, Evan Tschumi, Nicolò Ugazzi, Jari Näser, Alessandro Villa, Riccardo Werder (Rockets)
LUGANO – E ora i Lions, seduti al loro sesto posto, distano solo tre punti. Dopo l’en plein del weekend il Lugano si ritrova in una posizione che solo qualche settimana fa sembrava insperata e la bella serie incamerata dalla ripresa del campionato ha lanciato i bianconeri in un inseguimento che oggi non è più impossibile, tutt’altro.
Certo, non bisogna pensare che la squadra di McSorley sia al riparo da qualunque pericolo, perché la lotta per la zona pre-playoff ha provocato un’ammucchiata che sta tenendo la linea a soli sei punti, ma l’inversione che il Lugano ha saputo dare al suo campionato lascia spazio a pensieri positivi.
Un weekend che ha dato bei segnali alla truppa bianconera, con due vittorie piene in due impegni difficili e ricchi di insidie e dopo il derby leventinese Arcobello e compagni hanno fatto loro anche la sfida interna al Langnau. Una squadra quella di Jason O’Leary capace del meglio come del peggio, in grado di segnare 6 reti ad Ambrì e Davos, ma sempre totalmente dipendente dai suoi micidiali stranieri e dagli inizi di partita “a fuoco”.
Esattamente quello che i Tigers hanno cercato di fare nei primi minuti della partita alla Cornèr Arena, cercando di imporre un ritmo infernale con cambi rapidissimi e un attitudine da lotta per la vita. Il Lugano questo se lo aspettava di certo e costretto ad adattarsi al ritmo imposto dagli ospiti ha cercato soprattutto di togliere il possesso del disco alla squadra giallorossa, operando anche con un buon forecheck sulle sue prime linee offensive.
A risultare decisivo è stato l’utilizzo che le squadre hanno fatto della zona neutra, dove il Lugano ha creato più densità e rottura, tagliando le linee di passaggio del Langnau che cercava la velocità nelle transizioni. Questo ha favorito i bianconeri nel possesso del disco, trovandosi più vicini di compagno in compagno rispetto a un Langnau praticamente tagliato in due.
Difficile comunque giocare di coralità in una partita del genere, e una volta trovate le soluzioni per entrare nel terzo offensivo i bianconeri si sono spesso ritrovati davanti la “gabbia” difensiva dei Tigers, in backcheck con 4 uomini in linea, e allora sono emerse le qualità dei singoli in progressione. Bertaggia e Alatalo hanno battezzato il primo periodo con una rete di potenza per il numero 10 e una di classe e tecnica di pattinaggio per il difensore e, seppur capace di dimezzare lo scarto, il Langnau non è mai sembrato in grado di cambiare le coordinate del match.
Già il gol di Thürkauf in entrata del secondo periodo ha messo la sfida su binari di nuovo più chiari, ma il Lugano aveva comunque il controllo della partita, sia sul piano difensivo che per “output” offensivo, legittimando quel doppio vantaggio anche nei minuti seguenti, diventati comunque più confusi e ricchi di errori.
Una decina di minuti in cui anche il Lugano ha perso lucidità, ma al rientro dalla pausa i bianconeri sono tornati con la personalità giusta e la furbizia per spegnere di nuovo i tentativi degli ospiti, con gli spauracchi Olofsson e Pesonen ingabbiati a dovere e isolati dal gioco, permettendogli solo qualche rara fiammata.
La parola fine alla contesa l’ha poi messa Daniel Carr con la quarta rete, la più bella in una serata di gol da leccarsi i baffi, e da lì in poi i bianconeri hanno gestito al meglio il vantaggio, annullando ottimamente anche il temibile power play ospite. Finale di partita poi caratterizzato da diverse bagarre, con le provocazioni portate avanti dai vari Grenier e Diem sfociate nelle rivalse bianconere.
E intanto sì, il sesto posto è ora agganciabile, ed è la diretta conseguenza del cambio di rotta del Lugano da fine novembre a oggi. Nelle ultime quattro partite i bianconeri hanno subito solo quattro reti segnandone dodici, ma soprattutto hanno mostrato capacità di gestione degli incontri, brillantezza e continuità, lanciandosi all’inseguimento delle prime posizioni.
Vietato perdere la concentrazione però, la lotta nella zona pre-playoff è estremamente “densa” e sarebbe un peccato perdere il filo del discorso, ma i tanti segnali positivi dicono che questo Lugano ha la personalità necessaria per continuare sulla via intrapresa.
IL PROTAGONISTA
Santeri Alatalo: La sua splendida rete fa a gara con quelle di Carr e Bertaggia, ma il difensore bianconero vince per la mole di gioco prodotta, l’instancabile pattinaggio e la capacità di smistare dischi scottanti, portandoli lontano dalle palette avversarie. Il numero 22 è stato anche il giocatore più attivo del match con cinque tiri in porta ma anche la fonte di gioco più attiva dalle retrovie.
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