BIENNE – AMBRÌ
3-2
(2-0, 0-2, 1-0)
Reti: 4’39 Kessler (Lööv, Hofer) 1-0, 6’18 Rathgeb (Lööv, Brunner) 2-0, 28’30 McMillan (Bürgler, Heim) 2-1, 39’05 Heim (Bürgler) 2-2, 56’27 Hofer (Rathgeb, Kessler) 3-2
Note: Tissot Arena, 5’624 spettatori
Arbitri: Tscherrig, Fluri; Fuchs, Duc
Penalità: Bienne 4×2′, Ambrì 6×2′
Assenti: Michael Fora, Yanik Burren (infortunati), Joel Neuenschwander, Petr Cajka (Ticino Rockets), Giacomo Dal Pian, Matt D’Agostini (sovrannumero)
BIENNE – È stata una serata dalle sensazioni contrastanti quella vissuta dall’Ambrì Piotta alla Tissot Arena, con un pessimo inizio di gara a cui i biancoblù hanno saputo reagire con un periodo centrale di buona intensità, salvo poi peccare un po’ di mordente in un terzo tempo equilibrato ma che ha visto i biancoblù senza la necessaria determinazione per cercare la vittoria.
È insomma mancato ancora qualcosa alla squadra di Cereda per trasformare una prestazione comunque in crescendo in un risultato più concreto, ed a pesare sull’economia del match è rimasta quell’entrata in materia poco ispirata. Il Bienne ha infatti potuto approfittare di un avversario che nelle prime battute ha pattinato poco ed ha lasciato ampi spazi, tanto che le segnature di Kessler e Rathgeb sono arrivate quasi come logica conseguenza degli eventi sul ghiaccio.
Dopo appena sei minuti Cereda si è infatti ritrovato costretto a chiamare il timeout, optando poi alla pausa per dare una mescolata alla linee riportando McMillan con Regin e Kozun, spostando di conseguenza Zwerger di nuovo con Grassi e Pestoni.
La prima grande occasione sul fronte leventinese è così arrivata poco dopo la ripresa, con Kozun che si è ritrovato tutto solo davanti a Van Pottelberghe, ma non è riuscito ad interrompere un digiuno arrivato ora a 20 partite. L’episodio ha comunque contribuito nel dare un segnale di cambiamento, ed infatti l’Ambrì ha iniziato a macinare gioco e a trovare diversi tiri pericolosi, stavolta anche in powerplay.
E proprio in superiorità numerica è arrivato il primo gol ospite, con Bürgler bravo a smarcare McMillan, ed il canadese poi autore di un pregevole movimento nello slot che gli ha permesso di firmare il suo quinto gol. Gli ospiti hanno così ritrovato vigore e sono poi stati bravi nel superare due delicate inferiorità numeriche, prima di arrivare al meritato pareggio con Heim.
Visto lo svilupparsi degli eventi qualcosa in più probabilmente lo ci si attendeva nel terzo tempo, fase in cui il ritmo si è abbassato vistosamente e le due squadre hanno pensato principalmente a non concedere troppo agli avversari.
In questo contesto l’Ambrì ha però fatto fatica a dare mordente al proprio gioco – alla fine i tiri in porta nel terzo tempo saranno solamente due – mentre il Bienne ha sollecitato Ciaccio con una certa regolarità, pur con conclusioni dal coefficiente non particolarmente allarmante.
L’equilibrio si è così spezzato quando Zaccheo Dotti è stato costretto a spendere un fallo per impedire a Hügli di involarsi verso la porta, e nel powerplay successivo Hofer ha infilato nel traffico il puck del 3-2.
La squadra di Cereda nel finale non ha infatti trovato gli argomenti per rimettere di nuovo in discussione in risultato, con Zwerger che ha complicato la situazione rimediando due minuti per le sue eccessive proteste – memore forse anche di quella penalità invero molto severa fischiatagli nel periodo centrale – ed il tentativo di giocare a 6-contro-4 che non ha portato a nessun tiro pericoloso.
L’Ambrì Piotta ha così incassato la settima sconfitta consecutiva in trasferta, ed il bilancio di un solo successo nelle ultime sei uscite ha reso la lotta nella seconda metà di classifica sempre più serrata. I biancoblù sono consapevoli che sarà così sino alla fine, ma avranno presto bisogno di tornare ad alimentare la loro posizioni con nuovi punti importanti.
IL PROTAGONISTA
Alexander Yakovenko: A volte le sue giocate passano addirittura inosservate, ma contro l’Ambrì Piotta si è vista l’importanza della qualità che riesce a portare sulla linea blu, soprattutto in fase d’impostazione e quando si tratta di smistare il disco in zona offensiva. Il suo nome non finisce sul tabellino, ma è il giocatore più impiegato da Törmänen e porta sul ghiaccio grande qualità e costanza.