AMBRÌ – C’è parecchio rammarico in casa Ambrì Piotta perché, nonostante l’eccellente prova messa in campo contro i grigionesi, gli uomini di Cereda si sono scontrati con quelle difficoltà realizzative che stanno attanagliando la squadra da alcune partite a questa parte, e questo ha impedito a Zaccheo Dotti e compagni di raccogliere quanto seminato.
“È una sconfitta che fa male, non lo nascondo, ma non dobbiamo scoraggiarci perché è questo l’Ambrì che tutti vorrebbero vedere ogni sera”, ha dichiarato il numero 27, autore del momentaneo 2-2. “Abbiamo creato moltissimo mettendo spesso in difficoltà il Davos. Ci abbiamo provato anche con tanti dischi sulla porta ma stavolta a mancare è stato proprio il guizzo vincente. Questa è una di quelle partite dalle quali esci consapevole che quanto raccolto non rispecchia assolutamente la prestazione sul ghiaccio, e questo deve spingerci a lavorare ancor più duramente”.
Molto spesso partite combattute come questa vengono decise da dettagli, come quel pareggio annullato a Bürgler sul finale di partita…
“Stiamo cercando in tutti i modi di sopperire, in qualche modo, a queste lacune realizzative. Ci stiamo provando, sia individualmente che come squadra, e sono convinto che non siamo lontani. I dettagli hanno fatto la differenza perché, come visto, sono bastati pochi centimetri mutare le sorti della sfida. In quel frangente abbiamo dimostrato di crederci fino alla fine ma, purtroppo, ci hanno visto giusto e sono stati bravi a chiamare il challenge…”.
In genere, nel sopperire alle lacune realizzative, deve venire in aiuto il powerplay. Eppure neanche stavolta siete riusciti a concretizzare le varie situazioni, soprattutto quel minuto in 5 contro 3 in cui il disco ha circolato sempre molto lontano dallo specchio della porta…
“Bisogna tirare di più, su questo non c’è dubbio. Forse è mancata un po’ di cattiveria ma, un po’ come per il discorso a cinque contro cinque, sono convinto che insistendo riusciremo ad avere successo anche in superorità numerica. In allenamento le cose sembrano funzionare bene, poi però in partita non riusciamo ad essere efficaci. Non cerchiamo attenuanti, sia chiaro, ma credo che l’assenza di Fora in powerplay – lui che è il nostro regista – si sia fatta sentire. Ora però non bisogna panicare: insisteremo e ci sbloccheremo, ne sono convinto”.
Difensivamente siete apparsi molto solidi, concedendo pochissimo alla squadra che vanta il miglior attacco del campionato e, non da ultimo, avete sopperito ottimamente alla pesante assenza di Fora…
“Il Davos ha moltissimo talento offensivo e lo ha dimostrato sia in cinque contro cinque, sia in superiorità numerica. Noi ci siamo difesi bene, con la necessaria compattezza e lucidità. Trovo che la squadra sia riuscita a contenere molto bene soprattutto la loro linea straniera, che in più di un’occasione si è resa pericolosa. Per quanto riguarda Fora, credo che il gruppo abbia reagito molto bene alla sua assenza. È così che deve funzionare in una squadra: quando manca qualcuno gli altri devono sapersi assumere le proprie responsabilità, dando quel qualcosa in più”.
Arrivate alla pausa dedicata alla Nazionale con molte certezze. Quale bilancio puoi trarre dopo 22 partite?
“Malgrado questa la sconfitta che, non lo nascondo, brucia moltissimo, possiamo essere soddisfatti di questa prima parte di stagione. Tutto sommato stiamo mettendo in pista un buon hockey, tutti seguono i dettami del nostro allenatore e i risultati parlano a nostro favore. Abbiamo perso alcuni punti per strada, questo è vero, ma capita a tutti di inciampare. Personalmente sono soddisfatto anche del mio rendimento, ma questo non significa che smetterò di lavorare. Ora ci attende qualche giorno di riposo, in cui avremo l’occasione di ricaricare le batterie. Poi si tornerà a lavorare in vista della seconda parte di stagione. Non vogliamo togliere il piede dall’acceleratore perché la strada intrapresa è quella giusta”