Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
1. “Se non entra il disco, ci entro io…”
È probabilmente quello che ha pensato sabato sera Brandon Kozun, che oramai da 15 partite consecutive non trova la via del gol, e da cinque incontri termina le sue prove con un bilancio negativo.
Lo straniero sta cercando di invertire la tendenza e non disdegna di andare nelle zone più calde della pista, ma contro l’Ajoie si è fatto un po’ prendere la mano ed al posto del disco ha spedito direttamente in porta Tim Wolf, rimediando anche due minuti di penalità.
Scherzi a parte, complessivamente Kozun sta avendo anche un po’ di sfortuna, come testimoniano i dati dei gol attesi per tentativi effettuati in rapporto alle reti effettivamente segnate. In questo senso il biancoblù ha ottenuto decisamente meno di quanto ci si poteva attendere nonostante le prestazioni, raggiungendo un club che in Svizzera annovera anche nomi come Rod, Jeffrey oppure Haas tra chi non sta vedendo premiati per i propri sforzi.
Attualmente Kozun sta inoltre tirando con appena il 7.5% di efficacia (contro il 20% ad esempio di Pestoni, o il 15% di Bürgler), mentre in oltre 300 partite di KHL il suo dato si era assestato sul 12.5%.
2. Almeno fateci provare
Il powerplay dell’Ambrì Piotta rimane il meno efficace con una percentuale di riuscita di appena il 12.16%, contro una media di lega che si attesa attorno al 18% e l’apice toccato dal Davos con addirittura il 27% di riuscita.
I leventinesi non hanno però avuto molte opportunità di esercitarsi nel weekend, con appena un powerplay giocato a Zugo ed un paio guadagnati contro l’Ajoie. Per fortuna contro i giurassiani il secondo tentativo è stato quello buono, con Bürgler che con una bella stoccata dalla media distanza ha deciso la partita.
Cercando di analizzare il powerplay dell’Ambrì ci si accorge però che la squadra di Cereda è quella che in media tira dalla maggior distanza in assoluto in powerplay (i tentativi partono da 12.27 metri in media dalla porta), ed in generale la tendenza si estende a tutte le situazioni di gioco visto che i biancoblù rimangono la squadra che segna da più lontano (7.94 metri).
Dei passi avanti in questo senso si stanno evidenziando rispetto all’inizio della stagione, ma è proprio il powerplay a basarsi ancora troppo sui tentativi dalla linea blu. Chissà dunque che il gol di Bürgler non possa essere da ispirazione, per trovare più tiri pericolosi anche dall’altezza dei due ingaggi.
3. Un’ovazione da record
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Sono state diverse le personalità che hanno fatto visita alla Gottardo Arena in questo avvio di stagione, come ad esempio Ajla Del Ponte oppure Noè Ponti in occasione dell’ultimo derby, sino ad arrivare al tecnico della Nazionale svizzera, Murat Yakin, in una delle prime partite della stagione.
Non ce ne vogliano questi grandi nomi, ma sinora il record per l’ovazione più forte riservata dal pubblico biancoblù ad un’ospite è stata quella che si è sentita sabato, e per giunta dedicata ad un tifoso avversario.
A sostenere l’Ajoie era infatti presente anche Luca Loutenbach, diventato prima un meme e poi un vero simbolo nazionale per le sue reazioni durante la partita della Nati di calcio giocata contro la Francia agli scorsi Europei.
Scovato dalla regia televisiva nel popolato settore ospite, il tifoso svizzero più famoso del web è comparso sul tabellone gigante della pista, ed il pubblico di casa ha risposto con un boato. Poco importa, avversario o no alla sua simpatia è impossibile resistere!
4. Ciò che è stato, che è, e che poteva essere
Ci stiamo avvicinando velocemente alla metà del campionato e quest’anno, con le piste tornate piene d’entusiasmo, il tempo sembra volare. Con 20 partite mandate in archivio l’Ambrì è attualmente settimo, e questo può essere un momento interessante per fare qualche confronto con la stagione passata.
La squadra di Cereda ha infatti conquistato 7 punti in più in questo lasso di partite, passando dal nono al settimo posto. Ha segnato 5 gol in più e ne ha subiti 14 in meno, passando da una differenza reti di -18 all’attuale +1.
La situazione sarebbe inoltre potuta essere anche più positiva che l’Ambrì avesse dato maggiore concretezza alla buona mole di gioco costruito, ed in questo senso c’è potenziale di crescita pensando ai margini di crescita di powerplay e stranieri.
I leventinesi hanno infatti conquistato una media di 1.45 punti ad incontro, ma le statistiche avanzate indicano che i punti attesi per il gioco mostrato sinora sono di 1.72 ad incontro. Un rapido calcolo, ed in questa statistica ipotetica l’Ambrì si trova al terzo posto… Certo, poi a contare è solamente la realtà e le proiezioni rimangono tali, ma indubbiamente delineano una tendenza che sottolinea il buon lavoro svolto sinora.
5. Un avversario da prendere per le corna
Giocare contro lo Zugo non è mai semplice, perché è oramai da anni che il club della Bossard Arena è ai vertici dell’hockey svizzero. Questo è però particolarmente vero per l’Ambrì Piotta, che venerdì ha incassato una nuova sconfitta contro i tori, che negli anni sono diventati l’avversario meno gradito dei leventinesi.
Dalla stagione 2017/18 ad oggi – la prima con Cereda in panchina – lo Zugo è infatti stato per i biancoblù l’avversario contro cui sono stati ottenuti il minor numero di punti, appena 0.7 in media ad incontro. Di riflesso, per i tori è l’Ambrì il contendente più “proficuo” con 2.3 punti ottenuti in media nelle partite giocate negli ultimi cinque campionati.
Il numero è ancora più severo se si guardano i match alla Bossard Arena, dove l’Ambrì ha rimediato appena 0.5 punti ad incontro dal 2017 ad oggi. E l’avversario invece ideale per i leventinesi? Davos e Ginevra, contro cui sono arrivati rispettivamente una media di 1.68 e 1.59 punti.