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Ambrì Piotta

5 spunti da Ambrì: Inti the Kid, chi lancia e chi raccoglie, i blu ed i pilastri mancanti

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. Inti the Kid

Paragonare Inti Pestoni a Sidney Crosby può essere effettivamente eccessivo, ma se è vero che il capitano dei Pittsburgh Penguins è famoso per avere il miglior backhand del mondo, ecco che l’attaccante ticinese si è distinto nell’ultima settimana per essere tra i giocatori più ispirati della lega in questo senso.

Il suo gol contro il Losanna, quando ha battuto Stephan infilando il puck in quei pochi centimetri liberi tra la spalla del portiere e l’incrocio dei pali, ha infatti ricordato agli appassionati quei gol che sono il vero marchio di fabbrica di Crosby.

Un tiro fortunato? Probabilmente non troppo, perché Pestoni ha nelle corde numeri di questa precisione, ed infatti il top scorer leventinese ha provato a ripetersi già contro gli ZSC Lions. Per un nulla Waeber non capitolava nella stessa maniera, ma stavolta a salvarlo ci ha pensato proprio l’incrocio dei pali.

2. C’è chi lancia, e chi raccoglie

Bisogna ammetterlo, rispetto ad alcune stagioni fa il pubblico leventinese si sta comportando decisamente meglio, e quelle scene nella vecchia Valascia in cui sul ghiaccio pioveva di tutto in occasione di dubbie decisioni arbitrali oramai sono un lontano ricordo.

Quando i match si fanno più tesi – come venerdì contro i Lions, con anche una rete (giustamente) annullata – ecco però che gli animi tornano a scaldarsi, ed il pubblico torna a manifestare il suo disappunto lanciando oggetti in pista. Oltre ad essere un gesto pericoloso, per il club questo si traduce in multe, che hanno già raggiunto la somma di 7’000 fr in nove partite casalinghe.

Fortunatamente in questo avvio di stagione si sta evidenziando un’altra tendenza, che chiama in causa i più piccoli. Una volta terminata la partita sono infatti tanti i bambini che passano a tappeto le tribune alla ricerca di bicchieri abbandonati dagli spettatori, raccogliendone davvero parecchi che poi riportano alle buvette.

Lo scopo? Beh, incassare il deposito su ogni bicchiere riportato, e a giudicare dalle pile che alcuni bimbi fanno a gara a radunare, da questo piccolo gioco ne può uscire un bel bottino! Ed è giusto così, i lavori utili vanno sempre ricompensati.

3. Due pilastri mancanti

Come tutte le squadre anche l’Ambrì Piotta vive di momenti esaltanti intercalati ad aspetti che richiedono ancora lavoro, ma complessivamente l’avvio di stagione dei leventinese è sicuramente positivo e per molti versi anche convincente.

Due sono però gli elementi che dovrebbero essere tra le armi più importanti dei biancoblù – e lo stesso vale di fatto per ogni altra squadra della lega – ovvero l’efficacia del powerplay e l’impatto degli stranieri, ma che al momento non ingranano.

Attualmente le fasi di powerplay rappresentano infatti un grattacapo per i leventinesi, che con l’11% di efficacia e solo 8 reti segnate sono la peggior squadra della lega. Il dato è atipico perché nelle passate stagioni gli special teams si erano sempre ben comportati, e la speranza è che con ulteriore pratica – l’Ambrì è la terza miglior squadra per opportunità in powerplay con 4.2 a partita – ed una ritrovata stabilità nel lineup si possano affinare alcuni meccanismi.

In questo dovranno giocare un ruolo importante gli stranieri, che nel mese di ottobre hanno visto raramente il tabellino. È vero che Regin e McMillan non sono stati ingaggiati per essere degli scorer, e nelle retrovie Hietanen fa un lavoro di base importante (pur non andando spesso sopra le righe), ma con Kozun e ora D’Agostini in squadra ci si può attendere un impatto maggiore.

In questo mese gli stranieri biancoblù hanno ottenuto solamente otto punti primari (due gol), mentre a tirare il carro sono stati Pestoni (12 punti primari), Zwerger (7) e Heim (6). Il momento particolare degli stranieri – dovuto anche ad infortuni e malattie – è stato insomma ben compensato, ma sinora l’Ambrì ha potuto contare solamente su 9 gol d’importazione che sono il 20% di quelli totali, dati questi che sono gli ultimi di lega.

4. Piacevole controtendenza

Il ritorno ad un campionato normale dopo quello segnato dalla pandemia non è stato semplice per tutti i club, ed anzi ben nove squadre di National League hanno visto abbassarsi il numero di spettatori presenti alle partite rispetto alla stagione 2019/20.

Le eccezioni sono rappresentate dalla neopromossa Ajoie, dai campioni in carica dello Zugo e da Friborgo ed Ambrì Piotta, che possono contare sulla novità della propria pista.

Un dato questo sicuramente importante per i biancoblù, che vantano dopo nove partite casalinghe una media di 6’068 spettatori ed una percentuale d’occupazione che sfiora il 90%, numero questo inferiore solamente a quello dello Zugo (91.67%).

5. Biancoblù… Ma più che altro blu

Quella di venerdì alla Gottardo Arena è stata una partita appassionante e combattuta, con Ambrì Piotta e ZSC Lions che hanno dato vita ad una sfida intensa poi decisa dai dettagli.

Le due squadre non si sono risparmiate, ed infatti a spiccare è stato il conteggio dei tiri bloccati, che parlava di 23 tiri fermati dallo Zurigo ed addirittura 30 bloccati dagli uomini di Cereda.

Un numero sicuramente ragguardevole, ed infatti in poche altre partite dell’attuale campionato una squadra è riuscita a bloccare un numero superiore di conclusioni. Dei 20 giocatori biancoblù in pista ben 16 hanno bloccato almeno un tiro, con Hietanen e Fischer (4 a testa) a dare l’esempio. Prima si parlava delle varie basi del gioco biancoblù, e questa è sicuramente una che si sta confermando importante e molto presente.

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