AMBRÌ – È una squadra che ha carattere questo Ambrì. Dopo un inizio in salita, in cui gli uomini di Luca Cereda avevano lasciato l’iniziativa del gioco in mano al Losanna, Pestoni e compagni si sono rimboccati le maniche e, con grande tenacia e caparbietà, nonché una buona dose di tecnica da parte di alcuni, sono riusciti a ribaltare la partita, conquistando meritatamente la posta piena.
Grande trascinatore di serata è stato ancora una volta il “figlio della Valle”, autore di due segnature: il game winning goal e la straordinaria rete del pareggio. “È stato forse uno dei miei goal più belli in carriera”, ha esordito soddisfatto Inti Pestoni. “Ho visto tanti video su YouTube con gol spettacolari, alcuni dei quali proprio nella situazione in cui mi sono ritrovato contro Stephan. Credevo si sarebbe abbassato, quindi ho cercato la parte alta della porta… Probabilmente se ci riprovassi altre cento volte non ce la farei a buttarla dentro (ride, ndr.)”.
Nonostante un inizio complicato siete riusciti a reagire, mostrando grande carattere…
“Era importante trovare una reazione decisa dopo il 2-0. Eravamo sotto pressione, non stavamo giocando bene e stavamo concedendo loro troppi spazi che hanno sfruttato per creare gioco. Decisiva è stata quella rete di Burren nata dalla nostra prima linea. Ci ha dato grande energia e ci ha decisamente dato una svegliata”.
A quel punto ci hai pensato tu a compiere la rimonta…
“Sono riuscito a trovare quelle due reti, è vero, ma ad essere onesto credo di non aver fatto molto di più durante la partita. Sono giocatori come Daniele Grassi che dovrebbero essere elogiati, non io. Lavorano sodo, fanno gran parte del lavoro e, se guardate bene, sul mio secondo gol è stato proprio Daniele a creare lo spazio necessario andando poi a coprire il portiere. Tanto merito va a quei compagni di squadra che giocano nell’ombra, che non finiscono spesso sul tabellino ma che sono fondamentali per noi finalizzatori”.
Hai parlato di Grassi ma cosa puoi dirci di Zwerger, giocatore con il quale stai sviluppando una chimica sempre più notevole?
“Giocare con lui è facile. Anche se è nascosto dietro a qualche giocatore so che devo rimanere pronto perché in un modo o nell’altro riuscirà a farmi avere il disco. Non sono mai stato un giocatore particolarmente offensivo… I miei gol li ho sempre fatti, certo, ma non mi ritengo uno scorer puro. Eppure segnare con Zwerger al mio fianco è davvero molto semplice. In futuro spero di poter continuare a sfruttare al meglio il grande lavoro che svolge sul ghiaccio”.
È la seconda partita in stagione che, pur andando sotto per primi nel risultato, riuscite a ribaltarla e a vincerla. Questo secondo te è sintomo di una squadra che sta veramente maturando?
“Assolutamente. Siamo una squadra che, finora, è sempre riuscita a giocarsela fino alla fine. In tutte le uscite. Non incassiamo mai troppe reti e ci troviamo spesso e volentieri nella condizione di poter recuperare o gestire il risultato. Possiamo contare su due solidi portieri e su quattro linee che girano ottimamente e con costanza. Questo a lungo andare paga, specie quando di ritrovi a dover rincorrere l’avversario. È un periodo in cui riusciamo a restare in partita il più a lungo possibile e questo aiuta, perché sei consocio che ti basta una sola rete per riaprirla. Ed è quello che è capitato martedì sera”.