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5 spunti da Lugano: public relations, un’ora da Top Scorer, sono sempre io, a che giochiamo?

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. Top Scorer per un’ora

È stato Matteo Nodari quindi a segnare la prima rete nel campionato 2021/22 per il Lugano, e per un’oretta il difensore ticinese è stato topscorer della propria squadra. Esattamente lo è stato per 52’24, fino a che Arcobello non è andato a segnare il raddoppio a porta vuota contro il Rapperswil e si è “ripreso” i suoi galloni.

Un bene per il Lugano quel 2-0 sofferto, un peccato quasi per Nodari, che è andato vicinissimo dall’entrare in pista per la seconda giornata con maglia e casco di miglior marcatore della propria squadra.

2. Buongiorno, sono sempre io

Nella scorsa stagione Niklas Schlegel si era presentato addirittura con due shutout consecutivi nelle prime due partite di campionato, mostrando subito l’ottima forma con cui si è presentato alla partenza.

Quest’anno quasi si ripete il portiere bianconero, con ancora uno shutout all’esordio, stavolta contro il Rapperswil, non riuscendo però a ripetersi contro il Langnau. Ma ormai abbiamo capito che quella delle zero reti incassate alla prima giornata è un po’ la sua firma.

3. Public relations

Che Chris McSorley fosse un personaggio tutto da raccontare lo si sapeva, nel corso del suo ventennio in Svizzera ha scatenato i più diversi umori dei tifosi e anche a Lugano forse non tutti erano consapevoli del carattere del coach canadese.

Qualche tifoso ha capito venerdì sera che McSorley è genuino e passionale, quando dopo la sconfitta contro il Langnau si è fermato alla buvette della Casetta Gialla fuori dalla Cornèr Arena per passare qualche momento assieme ai tifosi e spiegare le ragioni di una sconfitta quasi inaspettata. Lo dicevamo tempo fa, spiegare il personaggio McSorley non è affatto facile, finché non lo incontri di persona.

4. “Quale palo? Proprio questo!”

C’è stata anche un pizzico di sfortuna nella sconfitta contro il Langnau del Lugano, specie nel primo periodo, quando i bianconeri hanno colpito due pali nello spazio di pochi secondi. Anzi, lo stesso palo.

Prima è stato Morini a far cantare il ferro alla sinistra di Punnenovs, tempo di far ripartire l’azione dalla zona neutra e anche Fazzini centra lo stesso montante, quasi nello stesso punto, perlomeno alla stessa altezza. Non era una gara a chi fosse più bravo…

5. A che gioco giochiamo?

Non mancano gli spunti tattici in questo avvio di stagione guardando il Lugano di Chris McSorley, e subito sono balzate all’occhio alcune delle firme tipiche del coach canadese. Una di queste è il famoso appoggio (anche volutamente violento) dal proprio terzo direttamente sul portiere per mettere pressione e cercare l’ingaggio offensivo, come successo subito all’inizio contro il Rapperswil.

Loeffel ha costretto Punnenovs a trattenere il disco dopo soli 6 secondi di gioco, con la sua difesa un po’ sorpresa, causando un primo ingaggio offensivo per il Lugano che si è creato subito due buone occasioni per rendersi pericoloso sui suoi sviluppi. Non sarà bellissimo da vedere, ma spesso ha il suo perché, dato che il coach bianconero ispira le tattiche di possesso delle zone a quelle del football americano.

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