AMBRÌ – È stata per molti una serata memorabile, quella che ha inaugurato il nuovo stadio dell’Ambrì Piotta. Ma per Johnny Kneubuehler, probabilmente, lo è stata ancora di più.
Con la sua rete d’apertura, caduta dopo soli 84 secondi di gioco, l’attaccante numero 11 è entrato di diritto in questo nuovo capitolo della storia del club, e ha spianato la strada ai propri compagni verso un match dalle mille emozioni giocato dall’Ambrì con grande solidità e ottime trame offensive, confermando così quanto di buono mostrato la sera precedente a Zurigo.
“È una sensazione straordinaria”, ha commentato con entusiasmo Kneubuehler. “Sono fiero e onorato di essere stato il primo giocatore ad aver segnato in questo stadio. La pista è meravigliosa, davvero non ci sono abbastanza aggettivi per descriverla, così come i nostri tifosi che ci hanno accolto come meglio non avrebbero potuto. Tenevo particolarmente alla rete, la cercavo da un po’ e l’obiettivo era quello di sbloccarmi il prima possibile per poter giocare con la giusta serenità. Direi che meglio di così non poteva andare. È fantastico”.
Siete stati bravi a tradurre positivamente le tante emozioni di una serata così speciale…
“Era chiaramente una partita che volevamo vincere per inaugurare al meglio questo impianto pazzesco. Già dal warm up si percepivano delle emozioni incredibili, il pubblico era in visibilio e tutti i ragazzi non vedevano l’ora di iniziare. Negli spogliatoi, prima di scendere sul ghiaccio, il coach ci ha mostrato il video del corteo dei tifosi dalla Valascia al nuovo stadio, e questo ci ha dato un’ulteriore carica. Credo abbia fatto la differenza! E quando l’arbitro ha dato il via alle danze abbiamo trovato concentrazione e determinazione e siamo riusciti a colpire immediatamente. Volevamo mettere subito il Friborgo alle corde e, con un gol in entrata, lo abbiamo fatto indirizzando la sfida sui nostri binari”.
Ad indirizzare la sfida sui vostri binari, poi, sono state quelle tre reti cadute nei primi nove minuti di gioco…
“Credo che gran parte del merito vada attribuito ai tifosi e, in generale, alla situazione che stavamo vivendo. Sembrava di vivere un sogno: scendi in pista, ti guardi attorno, ti rendi conto della maestosità della tua nuova casa, senti i cori che si alzano, inizi, segni subito, e poco dopo ancora. E ancora… Sono molto fiero che il gruppo sia riuscito a tramutare in prestazione tutto il turbine di emozioni che stavamo vivendo fino a quel momento. Il tutto senza pressione ma semplicemente con la determinazione di voler fare bene”.
Nei frangenti in cui la sfida si è equilibrata siete stati bravi ad impedire al Friborgo di rientrare in partita, continuando a giocare con calma e lucidità…
“In effetti non è stato semplice riuscire a tenere distanziati i dragoni. Sul 3-1 prima e sul 4-2 poi, avremmo potuto rischiare di andare in confusione e di farli rientrare in partita. E con una squadra come il Friborgo, si sa, è meglio non correre rischi. Invece abbiamo giocato con intelligenza e, grazie ad alcune azioni ragionate, siamo riusciti ad allungare ulteriormente nel risultato”.
Insieme a Regin e Kozun avete formato il terzetto più in forma di serata. Come ti trovi a giocare in quel blocco e, soprattutto, cosa ci puoi dire di questa coppia che sembra già aver ristabilito gli automatismi del passato…
“Parlando in generale dei nostri quattro giocatori d’importazione posso dire che si tratta davvero di ottimi innesti per il nostro gruppo. Hietanen garantisce grande solidità dietro, McMillan porta molta energia, Regin è un regista e crea molto spazio per i compagni mentre Kozun, con le sue grandi doti tecniche, sa rendersi molto pericoloso e in queste due partite lo ha già dimostrato. Da parte mia cerco di portare al blocco la giusta velocità in modo da semplificare loro il compito, e nel mentre cerco di fare tesoro dei loro consigli. Cerco insomma di imparare il più possibile e di rubare il mestiere. Sono due esempi da seguire per tutto il gruppo”.