ZSC LIONS – AMBRÌ
1-2
(0-0, 0-0, 1-1; 0-1)
Reti: 46’52 Bürgler (Fora, Regin) 0-1, 55’25 Malgin (Azevedo, Noreau) 1-1, 62’29 Kozun (Regin, Fora) 1-2
Note: Hallenstadion, 7’384 spettatori. Arbitri Hebeisen, Borga; Altmann, Burgy
Penalità: ZSC Lions 4×2′, Ambrì 1×2′
Assenti: Matt D’Agostini (infortunato), Rocco Pezzullo, Patrick Incir (sovrannumero), Jannik Fischer (motivi personali) Petr Cajka, Joel Neuenschwander (Ticino Rockets)
ZURIGO – Meglio di così, l’Ambrì Piotta non poteva iniziare. Al debutto nella nuova stagione la squadra di Cereda non solo ha retto il confronto in maniera eccellente con una delle avversarie più quotate del campionato, ma si è fatta preferire per una buona fetta di partita, tanto da giustificare anche un successo da tre punti.
Alla fine ne sono arrivati due, preziosissimi e carichi di significato ad immagine di una squadra che ha macinato gioco per 60 minuti e con tutte le quattro linee, ben sorretta in retrovia da un Ciaccio apparso reattivo e capace di gestire bene il ritmo di una sfida che ha visto Andrighetto e compagni farsi vivi dalle sue parti solo a singhiozzo.
L’Ambrì Piotta è invece apparso molto solido, sia tra un cambio e l’altro che nella sua struttura, ed ha visto nei suoi uomini migliori i punti di riferimento giusti per giocare una partita matura e già intensa. Ottimo in particolare il periodo centrale, quando gli ZSC Lions hanno avuto poco possesso del puck e praticamente nessuna occasione, mentre i leventinesi hanno operato un forecheck efficace che in alcune fasi è sembrato anche frustrare i padroni di casa.
A sbloccare il risultato è stato Bürgler, capace di sorprendere Flüeler con una rete ampiamente meritata per quanto l’Ambrì aveva espresso sino a quel punto. Sull’altro lato invece i vari Malgin, Hollenstein oppure Andrighetto hanno viaggiato a corrente alterna, senza mai trovare il modo di costringere gli ospiti nel loro terzo.
Ed infatti l’Ambrì in affanno non ci è mai andato, nemmeno quando Malgin ha infilato quell’1-1 che poteva essere insidiosissimo, perché con pochi minuti da giocare – ed un palo colpito – la zampata decisiva dei Lions era assolutamente da evitare.
La squadra di Cereda ha però fatto valere anche quell’esperienza in più che c’è in squadra, con Hietanen già autore di una buona prestazione in cui ha trasmesso parecchia sicurezza, quella che sulla blu nel recente passato era mancata. Bene anche Regin, che ha portato calma e visione di gioco, mentre Kozun è andato più a fiammate ma ha avuto il merito di infilare il puck decisivo all’overtime.
Singolare poi il finale, con gli arbitri che sono andati a rivedere un’azione che aveva fatto vibrare i ferri della porta di Ciaccio poco prima della rete leventinese, rendendo così possibile la vittoria di entrambe le squadre a dipendenza della decisione arbitrale. Alla fine però quel disco non era entrato, e l’Ambrì ha lasciato l’Hallenstadion con una vittoria che renderà ancora più euforici i tifosi biancoblù in vista della serata di sabato.
In tutto questo va sottolineata anche la positiva prima impressione lasciata da McMillan, che di fatto si è aggiunto alla squadra solamente nella mattinata ma che ha subito portato energia ed un impatto concreto nella manovra. La sua linea con Grassi al centro probabilmente resta un “work in progress”, anche pensando ad un’efficacia agli ingaggi che in questa prima sfida ha traballato (nemmeno il 30%), pur ammettendo che gli ZSC Lions al centro sono probabilmente la squadra più forte della lega.
C’è insomma sempre del lavoro da fare, come a dire che tra tante buone cose si sono anche visti dei margini di miglioramento, e questo non può essere che un aspetto positivo per un gruppo che si è presentato in maniera solida e convincente. Ora la sfida sarà confermarsi nella prima storica partita nella nuova pista, dove bisognerà tradurre in maniera efficace le tante emozioni di una serata speciale.
IL PROTAGONISTA
Brandon McMillan: Era una sorta di oggetto misterioso, tanto che pure lo staff lo aveva visto sul ghiaccio solamente per il warm up mattutino prima di buttarlo nella mischia. La risposta del canadese è stata però ottima, McMillan ha portato velocità ed energia trovando subito un impatto concreto nella manovra dell’Ambrì. Il suo innesto è per ora limitato a due mesi, e non ha perso tempo per destare una buona prima impressione.
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