BELLINZONA – Sabato sera l’Ambrì Piotta ha mandato agli archivi la sua preparazione con un’ultima partita amichevole contro il Davos, prova in cui i biancoblù hanno portato sul ghiaccio un buon ritmo. Ci sarà però anche da lavorare, soprattutto per trovare maggiore concretezza e continuità nella manovra.
“Rispetto alle precedenti partite questa volta eravamo finalmente di nuovo al completo e l’alchimia sta migliorando”, ci ha spiegato Daniele Grassi. “Contro il Davos le cose non erano però ancora perfette, non siamo riusciti a giocare per 60 minuti come volevamo… L’inizio è stato buono, poi siamo un po’ calati e nel terzo tempo una volta incassato il primo gol abbiamo perso un po’ la pazienza. Dobbiamo imparare ad essere più furbi nel gestire queste situazioni”.
La prossima settimana sarà per voi carica di emozioni, con il debutto in campionato e poi la prima partita nella nuova pista…
“Dobbiamo cercare di restare concentrati, perché venerdì c’è una partita molto importante a Zurigo. Cercheremo di avere il focus su quel primo impegno per farci trovare pronti dal primo minuto, poi sabato sicuramente ci godremo il momento. Ritroveremo inoltre il pubblico, e già nelle amichevoli abbiamo visto che quando c’è la gente l’hockey torna ad essere tale… Lo scorso campionato non è stato facile, ma ora sarà bellissimo poter tornare a giocare nelle piste piene”.
Un anno fa arrivavi da una stagione complicata a livello di infortuni, mentre ora hai potuto svolgere l’intera preparazione. La differenza si vede…
“Sicuramente. Lo scorso anno avevo potuto iniziare ad allenarmi normalmente solamente a metà agosto, dopo quasi dieci mesi di infortunio. Ora mi sento molto meglio, dopo due anni ho potuto finalmente fare una preparazione completa.
Dopo essere stato spesso capitano lo scorso anno, ora sei uno degli assistenti di Fora. Sei diventato subito una figura importante per il gruppo…
“Credo che abbiamo un buon gruppo di capitani, molto legati al territorio. Sento di avere sempre più responsabilità… Durante la passata stagione sono cresciuto e mi piace avere un ruolo importante all’interno della spogliatoio e sul ghiaccio, questa è una cosa di cui vado molto fiero”.
A livello personale che obiettivi ti poni? Lo scorso anno avevi dato tanto ma in termini di punti non eri sempre stato ripagato…
“Nel mio gioco i punti non sono mai stati la parte centrale, io cerco di portare tanta energia e se arrivano anche gol e assist tanto meglio… Quello dipende spesso anche dalle situazioni speciali che giochi. Chiaramente mi fa piacere quando riesco a finire sul tabellino più spesso, ma non è il mio focus principale perché non sono uno scorer”.
Durante il preseason sei stato schierato anche al centro, diventando quasi un jolly per Cereda…
“Devo dire che mi è piaciuto molto giocare qualche partita al centro, era probabilmente dai tempi degli juniores che non giocavo nel mezzo ed ho subito avuto delle ottime sensazioni. Non ho una preferenza nel ruolo, ma chiaramente quando vengo schierato come centro devo concentrarmi un po’ di più perché non ho ancora certi automatismi. Sono a disposizione per entrambi i ruoli, abbraccio ogni sfida che mi viene proposta e riesco a divertirmi!”.