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Interviste

Domenichelli: “Troy Josephs completa un quartetto di alto livello e con ruoli ben definiti”

Il DS bianconero spiega l’ingaggio dell’attaccante canadese, già nel finale di passata stagione in bianconero: “Andiamo sul sicuro con lui e ritengo che il nostro pacchetto stranieri sia completo e molto competitivo”

LUGANO – Nella mattinata di giovedì il Lugano ha ufficializzato l’arrivo di Troy Josephs, attaccante canadese che già nel finale della passata stagione aveva vestito la maglia bianconera firmando sei punti (cinque gol) in sette partite.

Hnat Domenichelli, la scelta di Troy Josephs è arrivata un po’ a sorpresa, ma è un giocatore che conoscete bene…
“Proprio perché è un giocatore che conosciamo bene abbiamo voluto tenerlo di nuovo con noi, ma capisco che possa essere una mossa un po’ a sorpresa per chi guarda da fuori, mentre per noi è una scelta molto sicura. Tra il Fantahockey e la realtà c’è sempre molta differenza e io non devo guardare solo il singolo giocatore, ma cosa va a completare e in questo senso posso dire che abbiamo un quartetto stranieri di ottimo livello e completo, con ruoli molto ben definiti”.

Josephs è un giocatore che probabilmente pesa mediamente meno sul budget, è stata anche una scelta di risparmio?
“Io logicamente nel costruire la squadra devo tenere sempre conto del budget, che oggi è indubbiamente diverso rispetto al passato, ma Josephs non è stata una scelta fatta unicamente in base a questo, fa parte della costruzione complessiva della squadra e sono contento che lui ne faccia parte. È anche vero che abbiamo costruito molto in difesa approfittando del fatto che c’erano diversi difensori svizzeri disponibili, il che è un fatto eccezionale, mentre in attacco c’è molto meno sul mercato”.

Prima dell’autunno il Lugano sarà impegnato anche in Champions Hockey League, c’è la possibilità che arrivi un quinto straniero per rinfoltire la squadra?
“Ammetto che il pensiero di un quinto straniero in vista di settembre l’ho fatto anch’io, ma per ora è presto per parlarne e la mia priorità era di mettere a disposizione di Chris McSorley una squadra completa per la preparazione. Più in là vedremo quale sarà la situazione, è vero anche che un weekend di Champions Hockey League sarà in concomitanza con le qualificazioni delle nazionali per i Giochi Olimpici e c’è il rischio che ci manchino diversi giocatori, ma nel caso vorremmo schierare anche i giovani e ad ogni modo faremo i conti a tempo debito per vedere se sarà il caso di ingaggiare qualcuno magari con un contratto in prova. Ma ripeto, è un discorso prematuro e tutto dipenderà dalla situazione del momento e solo se ci sarà l’occasione di fare qualche movimento conveniente”.

Nelle scorse settimane avete completato lo staff tecnico con Patrice Bosch. Il nuovo assistente è una scelta lasciata a McSorley?
“Patrice Bosch è stata una scelta fatta da Chris McSorley al quale ho lasciato carta bianca per un assistente. Si conoscono da tempo, il coach sa quanto possa essergli utile e Bosch è rimasto subito entusiasta all’idea di lavorare con lui”.

Di pochi giorni fa la rescissione del contratto di Stefan Müller, l’austriaco aveva ormai perso terreno nelle gerarchie…
“Bisogna dire che Fadani e Fatton negli ultimi mesi hanno mostrato una crescita rapida e per certi versi sorprendente. Fadani si è ritagliato uno spazio nella Nazionale maggiore italiana con la quale ha giocato anche ai mondiali, mentre Fatton è stato titolare nella Svizzera U20. Ad oggi puntiamo su di loro per un posto nel Lugano e per Stefan Müller la situazione era chiara, sarebbe rimasto tutta la stagione ai Rockets, essendo diventato di fatto il quarto portiere, quindi abbiamo convenuto che sarebbe stato meglio separarsi”.

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