Figlio d’arte più “giudizioso”

Figlio dell’ex bianconero Pär Djoos, Christian Djoos è sì un difensore come è stato suo padre, ma di natura piuttosto diversa. Se il papà era conosciuto come un difensore prettamente votato all’offensiva, spericolato e piuttosto “distratto” nelle sue cavalcate, il figlio è un giocatore molto più responsabile ed inizialmente più di contenimento piuttosto che di attacco, sviluppando le sue capacità offensive solo dopo aver varcato l’oceano, diventando anche un ottimo produttore di punti.

Il 27enne non è un giocatore con particolari picchi di classe né tantomeno dispone di un fisico ottimamente strutturato, ma è un difensore che fa della lettura del gioco, dell’equilibrio e della regolarità di rendimento nel fare bene tante cose i suoi punti di forza, disponendo pure di un buon tiro che si è fatto utile in power play e che ha imparato ad usare nei suoi “apprendistati” in AHL.

Insomma lo Zugo ha trovato per la sua difesa un all-rounder molto pratico, capace di rendersi utile in qualsiasi situazione e senza troppi fronzoli, un giocatore completo in grado di dare un ottimo contributo sui due fronti di gioco.

Gavetta e maledizioni d’argento

Prodotto del vivaio del Brynäs, il nativo di Göteborg ha svolto tutta la trafila delle giovanili tra i gialloneri, fino al debutto in prima squadra nella stagione 2011/12, chiamato per una partita dal coach Tommy Jonsson.

Nello stesso anno partecipa ai Mondiali U18 – il suo primo torneo internazionale – dove con la Svezia si mette al collo la medaglia d’argento dopo la sconfitta in finale con gli USA, con la storia che si ripeterà nella stessa identica maniera l’anno successivo ai Mondiali U20.

Le sue prestazioni sono comunque di rilievo, tanto che Jonsson promuove Djoos titolare nella stagione 2021/13 e può partecipare ad un altro Mondiale U20, dove vedrà continuare la maledizione delle finali, stavolta con la sconfitta ad opera della Finlandia all’atto conclusivo contro la rappresentativa di Rikard Grönborg.

Ad ogni modo il suo discreto potenziale non passa inosservato e dopo il Draft NHL del 2012, scelto dai Washington Capitals (195esima scelta assoluta), Djoos rimane in prestito al Brynäs per un’ulteriore stagione dopo aver firmato con la squadra di Alexander Ovechkin un contratto di tre anni.

Dalla nave scuola alla Stanley al primo tentativo

Le prime stagioni di Djoos in Nord America si sviluppano in AHL agli Hershey Bears, dove sviluppa la parte offensiva del suo gioco, arrivando a un picco di 66 punti totali nella stagione 2016/17.

L’annata successiva parte come titolare nella difesa dei Washington Capitals, facendo il suo debutto in NHL l’11 ottobre 2017 contro i Pittsburgh Penguins, quando mette a segno un gol e un assist, diventando il primo difensore nella storia dei Capitals a mettere a segno due punti nella sua partita di esordio.

Oltre a ciò la stagione termina con la Stanley Cup sollevata da Djoos, capace di ritagliarsi uno spazio importante anche nei playoff e di guadagnarsi la fiducia pure per la stagione successiva. Nella stagione 2019/20 lo svedese non riesce però a trovare una maglia da titolare in autunno, venendo girato ad Hershey dove mette a segno un altro ragguardevole bottino di 32 punti in 47 partite, ma all’inizio del 2020 viene scambiato con Anaheim per l’attaccante Daniel Spron.

Con i Ducks disputa un’ultima manciata di partite e nella stagione successiva viene piazzato nei waiwers dai quali viene chiamato dai Detroit Red Wings. Con la franchigia del Michigan gioca 36 partite nella stagione 2020/21, condite da 11 punti, prima di entrare sul mercato dei free-agents e di accordarsi con lo Zugo per le prossime due stagioni.

Alessandro Zacchetti