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Ambrì Piotta

Per l’Ambrì si è chiusa un’era, addio cara vecchia Valascia

I biancoblù hanno giocato la loro ultima partita nella vecchia pista, tra mille emozioni e ricordi. Ora il club può guardare alle sfide del futuro

Per l’Ambrì si è chiusa un’era, addio cara vecchia Valascia

AMBRÌ – FRIBORGO

2-3

(2-2, 0-0, 0-1)

Reti: 3’03 Perlini (Fora, Zwerger) 1-0, 13’01 Schmid (Jobin, Bougro) 1-1, 16’24 Trisconi (Fischer, Kostner) 2-1, 19’59 DiDomenico (Desharnais, Mottet) 2-2, 44’59 Marchon (Schmid, Furrer) 2-3

Note: Valascia, porte chiuse. Arbitri Salonen, Stricker; Cattaneo, Duarte
Penalità: Ambrì 3×2′, Friborgo 3×2′

Assenti: Matt D’AgostiniElias BianchiTobias Fohrler (infortunati), Marco MüllerJulius NättinenViktor ÖstlundPetr CajkaChristian PinanaDario Rohrbach (sovrannumero)

AMBRÌ – È stato un pomeriggio speciale, in cui la partita è finita in secondo piano. Anzi, per chi osservava da fuori ciò che avveniva sul ghiaccio in alcuni momenti ha fatto quasi da contorno, perché stavolta la protagonista vera è stata la Valascia, che ha ospitato la sua ultima sfida prima di prendersi il meritato congedo.

Vetusta, oramai obsoleta e non più conforme per un club che vuole continuare ad avere un ruolo in una delle leghe più forti del mondo, ma anche unica. Della Valascia rimarrà un ricordo indelebile, romantico, e tutti noi che amiamo l’hockey un po’ là dentro ci siamo cresciuti, mangiando tanto freddo ma trovando nella sua atmosfera un caldo che non si può descrivere a parole.

Tutti lunedì abbiamo salutato quello che è stato il teatro di mille battaglie. Chi sul ghiaccio, chi guardando dalle tribune e chi invece – come diversi tifosi – ha voluto essere comunque presente nonostante le porte chiuse. Il coronavirus ha negato al popolo biancoblù la festa di addio più attesa, un’altra brutta conseguenza di una pandemia che speriamo tutti di dimenticare… Un po’ come la stagione che si è conclusa lunedì, difficile da analizzare a causa del contesto apatico in cui si è dovuta giocare, e che per l’Ambrì ha significato scendere in pista ogni volta senza mezza squadra, ovvero quella fetta rappresentata dal suo pubblico.

Ciò che invece non si dimenticherà è la Valascia, e nel finale di partita sono state tantissime le foto scattate su quel ghiaccio che presto non esisterà più. Nemmeno un’ora dopo il termine della sfida con il Friborgo il presidente Filippo Lombardi ha premuto per l’ultima volta l’interruttore del sistema di raffreddamento, concedendo finalmente il riposo a dei macchinari appartenenti ad epoche ormai lontane.

In pista, confrontato con un avversario determinato, l’Ambrì non è invece riuscito a regalare alla Valascia un’ultima vittoria. Il Friborgo si è imposto per 3-2, con Nathan Marchon che ha segnato l’ultima rete ad un quarto d’ora dal termine, mentre i biancoblù si sono fermati alle segnature di Perlini e Trisconi.

Poco importa. Va bene così.

Nel finale c’è poi stato spazio per gli onori ai veterani Jiri Novotny e soprattutto Michael Ngoy, omaggiato anche dal Friborgo al termine di una carriera lunga una vita, in cui il difensore non si è mai risparmiato nemmeno per un cambio nelle sue oltre mille partite. Per lui è arrivato il momento di girare pagina… Un po’ come per l’Ambrì Piotta, che ora può analizzare quanto fatto in questa tribolata stagione, cogliendo l’opportunità di imparare ciò che un’annata così particolare ha potuto rivelare.

Il club però si prenderà il tempo per rifletterci, perché negli ultimi 12 mesi nulla è stato semplice e si è anche dovuto scendere a compromessi, dunque il tutto andrà messo in prospettiva e contestualizzato a mente fredda. Una conferenza stampa è attesa tra qualche giorno, quando l’Ambrì Piotta tirerà le somme e guarderà al futuro.

Dopo anni difficili, con tanti sacrifici e serate gelide, ora i biancoblù possono raccogliere i frutti della loro persistenza, pazienza e passione. La Nuova Valascia è una realtà che tutto l’ambiente si è meritata nel corso degli anni, ed in cui la vera sfida sarà quella di ricreare l’atmosfera che si respirava nella vecchia pista.

Nulla sarà più lo stesso, questo è ovvio. Ma ora per l’Ambrì si aprono un’infinità di possibilità, delle opportunità di crescita in rapporto alle quali la Valascia era purtroppo diventata una romantica zavorra. Tutto cambia, ed anche per un club dalle fortissime tradizioni come quello leventinese è arrivato il momento di voltare pagina.

Ti abbiamo voluto bene, cara Valascia, e non ti dimenticheremo mai.


IL PROTAGONISTA

Michael Ngoy: La sua carriera è arrivata al termine dopo mille battaglie, e gli onori che gli hanno reso sia Ambrì Piotta che i suoi ex compagni del Friborgo ben rappresentano cosa ha rappresentato il difensore nel corso degli anni. Giocatore sempre corretto, mai domo e persona semplicemente squisita, Ngoy ha giocato la sua ultima partita strappando gli abbracci di tutti. Buon ritiro Michael, te lo sei meritato sino in fondo.


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