AMBRÌ – È stata indubbiamente una serata strana quella che ha visto l’Ambrì Piotta imporsi sul Davos per 2-1, con entrambe le squadre oramai “bloccate” nelle rispettive posizioni di classifica e dunque in pista per archiviare gli ultimi scampoli di regular season.
“Mentalmente è stato difficile”, ha ammesso l’attaccante Julius Nättinen. “In un caso speciale come questo devi cercare di essere comunque pronto a giocare, penso che abbiamo disputato una discreta partita in cui ci siamo costruiti diverse chance per segnare più delle due reti che abbiamo ottenuto”.
Dopo la sconfitta di Zurigo la vostra stagione è sostanzialmente finita, come hai visto reagire la squadra alla delusione?
“Quando ci siamo ritrovati ad avere la certezza di non poter più raggiungere i pre-playoff è stata dura per tutti, non è stato un bel momento. Tutti abbiamo fatto le nostre riflessioni, ma poi abbiamo cercato di prepararci per le ultime due partite in calendario. A volte nell’hockey va così, questo è il nostro lavoro e bisogna sapere anche superare le delusioni”.
Pensando alla tua stagione, avevi iniziato alla grande ma poi hai rallentato e sei stato frenato anche da dagli infortuni… Come la valuti?
“All’inizio tutto è andato bene, ma dopo la pausa in cui ho giocato per la Nazionale le cose hanno iniziato a complicarsi. Sono stato fermato da alcuni infortuni e per me tutto è cambiato, perché non mi sono mai dovuto confrontare in questo modo con problemi fisici in tutta la mia carriera. Nei momenti in cui sono tornato a sentirmi bene mi sono poi nuovamente infortunato, dunque la mia stagione è stata un grande saliscendi”.
Da metà dicembre (21 partite) hai segnato soli tre gol, una conseguenza di quarantene ed infortuni, oppure hai anche perso un po’ il tuo gioco?
“Questa è una domanda difficile. Indubbiamente penso di aver giocato un po’ meglio nella prima parte di stagione, mentre al momento mi risulta più difficile esprimermi e non ho molta fiducia in me stesso. Questa è probabilmente la differenza principale… Non riesco più a trovare quegli spazi che ad inizio stagione mi avevano permesso di fare la differenza”.
Eri arrivato per crescere e puntare alla NHL… Considerati i tanti alti e bassi di quest’anno, credi che un altro anno ad Ambrì possa farti bene?
“Non so davvero cosa mi riserva il prossimo anno. Dovrò aspettare a vedere cosa succederà una volta che la stagione sarà terminata, ed il coronavirus naturalmente complica il tutto perché nessuno ha certezze per quanto riguarda l’immediato futuro. Penso che dovrò avere un po’ di pazienza per capire quali saranno le mie opzioni”.
In NHL la stagione terminerà in estate, questo complica le cose?
“Sì, il fatto che i playoff in Nordamerica si protrarranno sino in estate rende la situazione un po’ più complicata rispetto al solito, ed il mercato NHL segue delle logiche diverse rispetto alle leghe europee. Al momento però non ci penso, se dovrò rimanere un’altra stagione in Svizzera o in Europa andrà bene, so che devo seguire il processo per arrivare al mio obiettivo e non ho problemi con questo”.
Con i Mondiali alle porte, la tua stagione inoltre potrebbe non essere finita…
“Sì, quello è sempre un mio obiettivo perché è un’onore poter giocare per la propria nazione. Spero davvero di venir chiamato per il camp di preparazione e di riuscire poi a ritagliarmi un posto in squadra, ma sarà sicuramente difficile… La concorrenza è di altissimo livello, ci vorrà tanto lavoro per arrivare al Mondiale”.