Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
Cancelliamo lo zero
Tra i “titolari” del Lugano solo due giocatori sono ancora a zero alla voce reti segnate, si tratta di Eliot Antonietti e Dominic Lammer. Se per il difensore ex granata il gol non è tra le armi preferite (l’ultima rete in National League è datata 20 ottobre 2017), l’ex Zugo sta convivendo con una stagione incredibilmente piatta sul piano offensivo, fatto salvo per l’ottimo assist servito a Herburger nella gara di domenica a Berna.
Il numero 12 dal suo esordio in National League nel 2011 non era mai restato a secco per una stagione intera – fatto salvo per quei tre scampoli di partita con Kloten nel 2010 – ed ha ancora una manciata di partite per cercare di riempire quella casella. Che non sarà tutto ma moralmente potrebbe valere qualcosa.
Addizione per sottrazione
È sempre bello fare pronostici, ma è altrettanto difficile azzeccarli. Ad inizio stagione da più parti si vedeva un Lugano subito lanciato grazie alle prestazioni che sulla carta avrebbero garantito Daniel Carr e Philip Kurashev, e almeno in grossa parte i due non hanno deluso le aspettative.
Con loro in squadra il Lugano ha tenuto una media di 1,62 punti a partita, facendo temere per un aggiustamento verso il basso dopo il loro ritorno in Nord America. Invece è andata al contrario rispetto alle previsioni, vuoi per le prestazioni in continua crescita del rientrante Lajunen, per l’ambientamento e la maggior costanza di Heed e Boedker, di fatto la resa del Lugano è salita a un’ottima media di 1,73 punti a partita. Che dire, si vede che ora si sta più larghi.
In cerca di approvazioni
Sono diversi i giocatori in scadenza di contratto a Lugano, e nelle posizioni più “scottanti” ci sono di fatto tre giocatori in particolare: Dario Bürgler, Jani Lajunen e Tim Heed. Se del numero 87 e delle sue prestazioni abbiamo già avuto modo di parlare (confermate nel weekend), nel gruppetto vanno inseriti anche i due stranieri.
Jani Lajunen sta attraversando un ottimo periodo di forma e cerca di giocarsi tutte le sue carte, a vantaggio suo e del Lugano, e Tim Heed ha preso in mano la squadra bianconera con partite spettacolari e da vero leader. Non tutto dipenderà da loro, ci sono questioni di budget e di idea di squadra, fatto sta che tutti stanno mettendo in difficoltà Hnat Domenichelli, e questo si riflette di fatto su un Lugano in costante crescita.
Scalata tra i migliori di sempre
Con la rete segnata domenica a Berna Luca Fazzini ha raggiunto quota 90 gol con la maglia del Lugano (in regular season), staccando in classifica Bruno Rogger, fermatosi a 89.
Attualmente il numero 17 occupa il tredicesimo posto della classifica di sempre tra i giocatori del Lugano, dividendo la piazza con Marcel Jenni e puntando il compagno Raffaele Sannitz a quota 97, l’unico giocatore davanti a lui ancora in attività. E per entrare nelle prime dieci posizioni l’impressione è che non si dovrà attendere molto, con i 97 gol segnati da Raymond Walder non così distanti.
Sentenze senza appello
Tre reti nella doppia trasferta di Berna, tra cui il 2-0 valso la vittoria di sabato. Il weekend di Tim Heed è stato di nuovo di quelli pesanti e il difensore svedese si è portato a quota 6 game winning goal su 13 reti complessive, guidando la particolare classifica di National League.
Dietro di lui nomi noti, ossia il suo compagno di linea Mark Arcobello con 5 reti decisive (su 11 totali, altra media altissima), stessa cifra di Luca Fazzini, e poco più distanti segue Dario Bürgler con 4 game winning goal. In quattro hanno deciso ben 20 partite, quei famosi giocatori di peso che cercava Hnat Domenichelli dalla scorsa stagione.