AMBRÌ – È soddisfatto coach Luca Cereda, dopo che la sua squadra nel terzo tempo ha saputo portare sul ghiaccio quegli elementi mancati nei primi 40 minuti di gara, così da ottenere finalmente i primi punti stagionali contro il Rapperswil in un match di grande importanza.
“È l’ennesima dimostrazione che quando abbiamo tutti e 22 i giocatori che scendono sul ghiaccio con una certa intensità, possiamo giocarcela con chiunque”, ha commentato l’allenatore biancoblù. “Abbiamo incontrato delle difficoltà soprattutto nel primo tempo, dopo siamo cresciuti ma non eravamo ancora in 22 a compiere il massimo sforzo, quando poi questo è successo è andata meglio”.
Che messaggio hai dato alla squadra dopo il gol incassato ad un nulla dalla seconda sirena?
“Semplicemente quello appena descritto. Nel periodo centrale si sono già viste delle buone cose, ma non eravamo ancora tutti assieme nel nostro sforzo e quando è così per noi diventa difficile. Tutte le quattro linee devono tirare la stessa corda, poi le chance aumentano”.
Forse incassare il 3-2 a fil di sirena vi ha fatto bene? Con il risultato in parità ti saresti forse ritrovato una squadra eccessivamente soddisfatta…
“In quel momento sicuramente preferivamo non prenderlo il gol (ride, ndr), ma è una riflessione interessante. Sicuramente quell’episodio ci ha permesso di parlare di alcune cose e di mettere a posto i problemi, perché sappiamo quali sono per noi le soluzioni”.
Nel terzo tempo hai mischiato anche alcune linee, che stimoli hai visto da questi cambiamenti?
“Onestamente non dei grandissimi stimoli. Abbiamo cercato di muovere un po’ le acque per vedere cosa si poteva ottenere, sabato tireremo le somme sugli infortunati per vedere che lineup mandare in pista contro il Langnau. È stata una mossa fatta in un momento in cui sentivamo di essere in una fase di stallo… Visto che abbiamo vinto a qualcosa è servito, ma non so se sia stato questo l’aspetto decisivo”.
Il timeout chiamato prima del powerplay che ha portato al 3-3 ha avuto i suoi frutti…
“Ho semplicemente detto che questa era una serata in cui vincere, costi quel che costi. Vedevo la squadra provarci, ma non era ancora convinta del tutto, dunque era necessario dare la spinta decisiva ed è andata bene”.
Avete inoltre potuto contare nuovamente sull’importante apporto di Östlund, che oramai non è più una sorpresa…
“Duca in questo senso ha fatto un gran lavoro. Qualche anno fa in pochi credevano in lui, ma ha saputo crescere tanto e per questo va dato credito anche a Pauli Jaks. Siamo sicuramente contenti di averlo con noi in questa fase”.