AMBRÌ – La bella notizia è che l’Ambrì ha saputo rialzare la testa reagendo alla sconfitta incolore di Friborgo. Quella brutta, invece, riguarda (ancora) un reparto offensivo che, nonostante le migliori intenzioni, continua a scontrarsi con i propri limiti.
Se a tutto questo aggiungiamo poi diverse penalità evitabili e un avversario in evidente ripresa, le possibilità di vittoria leventinese si riducono notevolmente. “Siamo partiti bene, con ritmo, intensità e una rete importante per il morale”, ha dichiarato Patrick Incir, in gol dopo soli 82 secondi di gioco. “Poi è arrivato il pareggio del Berna ma nonostante ciò abbiamo continuato ad insistere, lavorando con la giusta attitudine. Siamo riusciti ad applicare il nostro sistema ma qualche penalità di troppo ha deciso la sfida a favore degli ospiti”.
Dopo la sconfitta di Friborgo serviva una chiara reazione. Questa, a livello di attitudine, c’è stata ma non è bastato…
“Contro Davos e Friborgo abbiamo peccato nell’approccio. Contro il Berna, invece, abbiamo cominciato con il piglio giusto riuscendo a giocare il nostro gioco e a riportare in pista i nostri valori, non a caso la partita è stata tirata fino alla fine. Si tratta di questo: portare in pista quei valori che ci permettono di giocare da Ambrì. Se lo facciamo abbiamo qualche possibilità di vittoria, come sabato, altrimenti non ne abbiamo nessuna”.
Arrivati a 7 sconfitte consecutive occorre trovare il modo di tornare alla vittoria, soprattutto per risollevare il morale di una squadra che appare un po’ giù di giri…
“Non ci sono segreti: bisogna continuare a lavorare duramente, senza paura di sbagliare e, soprattutto, evitando di demoralizzarci troppo. Sabato abbiamo visto che, con la giusta attitudine, possiamo mettere in difficoltà anche squadre come il Berna. Ci manca qualcosa a livello offensivo, questo è vero, ma continuando ad insistere le reti arriveranno e con esse le vittorie”.
Dopo un calvario durato 10 mesi, sei finalmente tornato a disposizione della squadra e il coach ti ha subito dato ghiaccio. Un segnale di fiducia importante nei tuoi confronti… Come ti senti?
“Prima di tornare in pista con l’Ambrì ho giocato un paio di partite con i Rockets che mi hanno permesso di ritrovare un po’ di confidenza con il ghiaccio. Sono stati mesi difficili, durante i quali a causa dell’operazione al piede ho perfino temuto di dover porre fine alla mia carriera. Se il dolore fosse perdurato non avrei avuto alternative ma, fortunatamente, tutto si è risolto per il meglio. Il periodo di confinamento non ha di certo aiutato, ancor meno il dubbio di non poter più giocare a hockey. Ora però mi sento bene, il dolore è passato e questo per me è un nuovo inizio”.
Un nuovo inizio avviato da quella rete in apertura…
“È stato un bel momento, che mi ha dato una bella iniezione di fiducia dopo un periodo buio della mia carriera. Fa sempre piacere segnare, ma avrei voluto che la mia rete facesse la differenza per la squadra. Da parte mia cerco di dare il massimo, con l’obiettivo di ripagare lo staff tecnico della fiducia che ripone in me. In queste settimane voglio lavorare bene e duramente, in modo da riprendere il ritmo il prima possibile e tornare così ad esprimermi al meglio delle mie possibilità”.