FRIBORGO – AMBRÌ
3-1
(3-0, 0-1, 0-0)
Reti: 1’13 Mottet (Gunderson) 1-0, 2’30 Bykov (Desharnais, Mottet) 2-0, 12’46 Schmid (Sprunger, Gunderson) 3-0, 24’35 Novotny (Kostner) 3-1
Note: BCF Arena, porte chiuse. Arbitri Hebeisen, Salonen; Gnemmi, Schlegel
Penalità: Friborgo 6×2′, Ambrì 5×2′
Assenti: Matt D’Agostini, Tommaso Goi, Elias Bianchi, Isacco Dotti, Michael Fora, Christian Pinana, Benjamin Conz (infortunati), Elia Mazzolini, Patrick Incir, Joël Neuenschwander (sovrannumero) Stanislav Horansky (Olten)
FRIBORGO – Quando una squadra si ritrova costretta a chiamare il timeout dopo appena 150 secondi di gioco, ha probabilmente davanti a sé una lunga serata. Non ha fatto eccezione la partita di Friborgo, che ha visto l’Ambrì Piotta andare sotto velocemente nel punteggio per poi riuscire solamente a stabilizzare l’incontro nei successivi due periodi, senza però mostrare mai la sufficiente intensità per mettere in discussione l’esito finale.
L’inizio è stato di quelli da dimenticare. Al primo cambio Perlini ha perso un puck in zona neutra ed ha poi commesso la penalità sfruttata immediatamente da Mottet, mentre uno slot lasciato colpevolmente a disposizione del Gotteron ha permesso a Bykov di infilare il 2-0 quando si era solamente al 2’30.
Con un lineup totalmente ridisegnato – anche a risultato del debutto di Cajka e dell’inserimento di Rohrbach – l’Ambrì sul fronte offensivo si è reso pericoloso solamente con episodi isolati, ed oltre alla rete di Novotny nel periodo centrale, l’unica altra volta in cui i biancoblù hanno davvero sfiorato il gol è stato con Zwerger nel primo tempo, capace di superare Berra ma non il palo della sua porta.
Nel frattempo il Gotteron aveva però trovato anche la terza segnatura, che ha permesso alla squadra di Dubé di controllare senza troppi affanni il resto della contesa, mantenendo un fumoso Ambrì lontano dalla porta.
I leventinesi non hanno infatti mostrato molti argomenti offensivi nemmeno dopo il gol di Novotny, episodio a cui non è seguita nessuna particolare scarica di energia. La partita è infatti continuata sul suo incedere piuttosto equilibrato, con il Friborgo soddisfatto dello status-quo su cui si era messo l’incontro ed i biancoblù incapaci di operare il forecheck necessario per far vacillare le certezze avversarie.
La situazione non è cambiata nel terzo tempo, privo di episodi significativi e con nessuno degli inediti terzetti offensivi che ha saputo suonare la carica, tant’è che le conclusioni verso Berra sono state solamente quattro. Ancora a secco di reti Perlini, che ha avuto un paio di tiri da buona posizione ma non è riuscito a sfruttarli, e nemmeno i vari Zwerger, Nättinen oppure Müller hanno saputo trovare giocate sopra le righe.
Le gambe in questo senso non stanno probabilmente aiutando nessuno, e dopo la scarica di adrenalina dovuta al ritorno dalla quarantena contro il Losanna, nelle ultime due prove è apparso chiaro che l’Ambrì in termini di intensità dovrà lavorare per tornare ai livelli necessari per rendere efficace il proprio sistema di gioco.
Con un calendario fitto che prevede quattro partite nei prossimi nove giorni, i leventinesi si trovano dunque in una fase molto delicata della loro stagione, già a partire dall’impegno di sabato contro un Berna che ora insegue a soli tre punti di distanza. Senza la sua intensità e con alcuni meccanismi difensivi che a volte si inceppano. le lacune dell’Ambrì anche venerdì sono apparse evidenti, non resta che rimboccarsi le maniche per cercare di invertire la tendenza.
IL PROTAGONISTA
David Desharnais: Non è semplice trovare il protagonista in un match che di fatto si è deciso dopo un solo periodo, ma il piccolo attaccante canadese ha nuovamente mostrato alcuni bei numeri dal suo repertorio, firmando anche un assist.
L’ex NHL sta vivendo il suo miglior momento della stagione, con una point streak che dura oramai da sei partite, in cui ha messo a referto ben dieci punti (cinque gol).