In un’intervista della NZZ a Denis Vaucher – ripresa da SwissHabs – il direttore delle leghe nazionali ha spiegato in maggior dettaglio quello che è il progetto di fair play finanziario attualmente in considerazione.
La speranza è di arrivare ad un accordo in questo senso entro il mese di marzo, anche se l’attuazione del regolamento avverrà in maniera progressiva, così da poter gestire i contratti attualmente in essere.
Un tetto salariare non è ancora stato fissato (ma si parla di 9-10 milioni), ma il fair play finanziario ha l’obiettivo di stabilire dei limiti entro i quali il club dovrà operare. Ci sarà infatti anche una soglia minima che le società dovranno elargire per poter militare in National League.
Questo non significa però che sarà possibile “comprare” la possibilità di giocare nella massima lega, visto che per ottenere la promozione sarà comunque necessario conquistare il titolo di campione di Swiss League.
Il budget più basso della lega dovrà essere almeno della metà di quello più elevato. I club che vorranno eccedere nelle loro spese potranno farlo, ma dovranno versare la metà degli stipendi in eccesso in un fondo che verrà poi utilizzato per sostenere lo sviluppo dei giovani.
Tutte le parte coinvolte dovranno inoltre firmare una dichiarazione in cui si garantisce che nel rispettivo contratto non sono stati effettuati dei pagamenti in natura.