AMBRÌ – È deluso, Johnny Kneubuehler, perché una buona prova sua e dei suoi compagni non ha portato, per la seconda partita consecutiva, a un risultato utile.
In occasione della prima uscita stagionale alla Valascia i biancoblù sono incappati nelle medesime difficoltà evidenziate la sera precedente a Berna, su tutte l’impossibilità di tramutare in rete le diverse occasioni create. “È difficile vincere se non segni”, ha ammesso il 24enne. “Di occasioni ce ne sono state parecchie e molte di queste avremmo dovuto concretizzarle ma, per qualche ragione, ci è mancato qualcosa. Sono deluso e nervoso perché ci siamo andati davvero vicino…”.
Come a Berna ci hai provato con insistenza ma, come per il resto della squadra, la rete non è arrivata. Cosa vi manca?
“Difficile a dirsi, di certo non possiamo recriminare nulla al nostro gioco. In queste due partite abbiamo messo in pista tanta intensità e, specialmente contro il Lugano, abbiamo evidenziato una buona tenuta difensiva, soprattutto quando cercavano di metterci in difficoltà. Perché non concretizziamo? Io la vedo come una sorta di blocco mentale: una volta che riusciremo a infilare questo primo goal sarà tutto più facile. Domenica (in Coppa Svizzera, ndr.) troveremo sicuramente il modo di sbloccarci, ne sono sicuro, e a quel punto potremo toglierci questo – chiamiamolo – peso dalle spalle”.
Quando si fatica a concretizzare in 5-contro-5 il powerplay assume un ruolo determinante. Si tratta però di un esercizio che deve ancora essere affinato…
“È vero, trovo che il powerplay abbia funzionato bene a livello di circolazione del disco ma, esattamente come in 5-contro-5, è mancata la fase finale realizzativa. Ci abbiamo provato creando anche del traffico davanti a Schlegel ma evidentemente non lo abbiamo fatto sufficientemente bene. In futuro occorrerà insistere sollecitando maggiormente i portieri avversari tirando di più e con maggiore aggressività”.
Tanti sono i punti positivi emersi in questa sfida, su tutti il buon ritmo con il quale avete affrontato il Lugano e i diversi duelli vinti. È un Ambrì che sta tornando a consolidarsi…
“Sono d’accordo, credo che sarebbe ingiusto giudicare negativamente queste due partite. Abbiamo mostrato un buon hockey e credo fermamente che, per quanto mostrato in pista, avremmo meritato qualche punto in più. Purtroppo non è stato così ma non è il caso di demoralizzarsi. Il gioco c’è così come la volontà di voler progredire e di continuare a lavorare duramente per raggiungere i nostri obiettivi. Andrà bene, occorre avere solo un po’ di pazienza e le reti arriveranno. D’altronde lo spirito in squadra è eccellente”.
Per non parlare poi di una difesa solida e una coppia di portieri che nel weekend si è esaltata…
“Ed è un vero peccato che sia arrivata quella rete di Arcobello a pochi minuti dalla fine, rovinando di fatto lo shutout a Conz. Lo avrebbe meritato. È stata tirata fino alla fine e questo grazie a due difese davvero solide e attente. Anche a Berna avevamo potuto contare su un ottimo Ciaccio, il quale ci ha aiutato in diversi frangenti con interventi decisivi e che, oltre a tenerci in partita, ci avevano dato la carica. Conz non è stato da meno. Insomma, con una difesa solida e una coppia di portieri di alto livello possiamo guardare con ottimismo alle partite che ci aspettano”.
In queste due partite sei stato uno degli attaccanti che più si è distinto per dinamismo e tentativi sotto porta. Come ti senti?
“A mio agio! Con i miei compagni c’è un’ottima intesa e i meccanismi stanno iniziando ad ingranare. Evidentemente manca ancora qualcosa, altrimenti avremmo concretizzato le nostre occasioni, ma non demordiamo. A livello personale mi sento bene, non ho dolori e sento che il mio corpo è pieno di energia. Voglio essere determinante in fase offensiva ma, al contempo, voglio anche aiutare la retroguardia. Contro il Lugano ho cercato di concentrarmi molto anche sul gioco difensivo, venendo in supporto dei difensori, e le cose hanno funzionato bene. Il Lugano davanti è una squadra davvero temibile e per questo occorreva che tutti, attaccanti compresi, ponessero quel pizzico di attenzione in più per contenere i loro attacchi. Bastava un episodio per mutare l’inerzia della partita e, purtroppo, è esattamente quello che è successo con la rete di Arcobello”.