PIOTTA – Con la stagione oramai alle porte, l’Ambrì Piotta nel pomeriggio di martedì si è presentato alla stampa, sfruttando l’occasione per comunicare l’importante accordo per una riduzione degli stipendi che il club è riuscito a stringere con tutti i suoi collaboratori, staff e giocatori compresi.
Ad essere interessati saranno coloro che percepiscono uno stipendio superiore agli 84’000 fr, contratti che subiranno una riduzione pari al 22%. È importante precisare che il taglio riguarderà solamente l’importo in eccesso a questa cifra, e non sarà applicato sulla totalità dello stipendio.
“Questo sacrificio da parte di tutti ci permetterà di recuperare circa un terzo della perdita stimata, che prevediamo sarà tra i 2.5 ed i 3 milioni di franchi”, ha spiegato il presidente Filippo Lombardi. “Un altro terzo cercheremo di compensarlo tramite donazioni ed aumento di capitale, mentre il terzo rimanente verrà sopperito con prestiti, che però naturalmente andranno restituiti”.
“Tutti hanno già firmato il nuovo accordo ed in contratti sono stati modificati – ha precisato Paolo Duca – e questo è davvero un bel gesto da parte di tutti. C’è stata grandissima comprensione e spirito di solidarietà… Ho percepito davvero i valori di cui abbiamo sempre parlato, vogliamo essere una grande famiglia ed avere la conferma che è davvero così ci rende molto orgogliosi”.
È inoltre stato sottolineato che, anche se dovesse presentarsi il peggior scenario possibile con ad esempio partite a porte chiuse, non verranno chiesti ulteriori sacrifici. Se invece le cose dovessero andare meglio delle previsioni, si discuterà su versamento di un extra a fine stagione.
Un primo pensiero è inoltre andato alla vecchia Valascia, pronta ad ospitare un ultimo campionato prima di essere mandata in pensione. A cavallo tra questa stagione e la prossima il club organizzerà un appuntamento per salutare in maniera decorosa il vecchio impianto. “La pista non se ne andrà in sordina”, ha assicurato Lombardi, che ha poi concentrato le sue attenzioni sulla nuova arena.
“Ora non siamo più in una fase di sopravvivenza, ma bensì in una di costruzione. Il nuovo Ambrì saprà darci tante soddisfazioni, e già negli ultimi anni si è evidenziato un trend positivo a livello sportivo ed anche economico. L’emergenza sanitaria ci metterà naturalmente sotto grande pressione, anche se la vendita di abbonamenti è da considerarsi positiva”.
L’Ambrì Piotta quest’anno non metterà infatti in vendita alcun biglietto singolo, fatta eccezione per l’iniziativa “club sale”, che permetterà agli abbonati che non potranno recarsi alla Valascia di mettere a disposizione il proprio posto. Il sistema sarà disponibile dopo alcune partite e rimane da determinare quale percentuale della vendita andrà al tifoso e quale finirà nelle casse del club.
Come sottolineato da Nicola Mona, i fans avranno un ruolo fondamentale soprattutto pensando al rispetto delle norme anti-COVID. “Sarà fondamentale rispettare le regole per continuare a giocare davanti a 3’100 spettatori, secondo il piano approvato dalle autorità cantonali. Chiediamo particolare attenzione delle norme ai nostri tifosi, a partire naturalmente dall’obbligo tassativo della mascherina”.
I flussi di persone verranno regolati attentamente e non saranno mai bidimensionali, con entrate e uscite alla pista separate. Per la tribuna tutti dovranno salire al secondo piano per poi andare al proprio posto, mentre l’uscita avverrà dal primo piano. Per il rettilineo e curva sud l’entrata sarà quella della porta principale degli spalti, mentre le uscite saranno dal ponticello e attraverso l’ex zona ospite. A livello di tracciamento dei contatti il tutto avverrà tramite la registrazione su app oppure sito web TicketCorner.
Poche invece le parole spese da coach Luca Cereda: “Intervengo semplicemente per dire qualcosa che so che ad alcuni darà fastidio, ma che è la semplice realtà. L’Ambrì Piotta è e rimane un club di bassa classifica. Questo non vuol dire che ci arrendiamo, che andiamo in pista per perdere e che ci piangiamo addosso, ma al contrario significa che prima riconosciamo questo fatto, prima potrà diventare un punto di forza. Solo a quel punto si vanno a cercare alternative per essere competitivi in pista, questo vale per giocatori e dirigenza, ma anche per i nostri tifosi”.
Sulle stessa lunghezza d’onda il direttore sportivo Paolo Duca, il quale ha ricordato che “la pandemia avrà delle conseguenze su tutti. Concretamente si pensa al budget, e quest’anno la priorità sarà un po’ più spostata verso la sopravvivenza societaria e meno alla competitività sportiva. Avremo naturalmente meno pubblico, e quello che sarà presente dovrà stare seduto e indossare la mascherina… Abbiamo riflettuto su questo aspetto, perché la nostra società ha sempre vissuto di emozioni e della spinta del pubblico, ed in questo senso non sappiamo cosa succederà. Malgrado tutte le incognite la strategia sportiva non cambia, l’obiettivo è quello di portare in pista una squadra che trasmetta i valori della nostra società e di ispirare il nostro pubblico trasmettendo emozioni”.