LANGNAU – LUGANO
3-5
(0-0, 2-2, 1-3)
Reti: 23’58 Rüegsegger (Maxwell) 1-0, 25’30 Schmutz (Grossniklaus, Sturny) 2-0, 33’48 Arcobello 2-1, 36’02 Riva (Arcobello) 2-2, 54’58 Lardi (In-Albon) 3-2, 57’00 Suri (Lammer, Bertaggia) 3-3, 58’55 Fazzini (Bürgler, Loeffel) 3-4, 58’59 Herburger 3-5
Penalità: Langnau 6×2′ + 1×10′, Lugano 4×2′ + 1×10′
Note: Ilfis, porte chiuse
Arbitri: Borga, Nikolic; Kehrli, Duarte
Assenti: Jani Lajunen (infortunato), Daniel Carr, Philip Kurashev, Raffaele Sannitz, Tim Heed, Thomas Wellinger, Loic Vedova, Sandro Zangger, Jari Näser, Davide Fadani, Nicolò Ugazzi, Alessandro Villa, Riccardo Werder
LANGNAU – La doppia sfida tra Lugano e Langnau di questo weekend rappresentava un test importante per i bianconeri, dato che si trattava di una prima “simulazione” di un doppio turno di campionato contro un avversario di National League.
A meno di un mese dall’inizio del campionato occorre quindi testare la tenuta al ritmo più sostenuto (martedì appuntamento contro il Friborgo) e le risposte ottenute dal Lugano si possono considerare più che confortanti. Aldilà della larga vittoria di venerdì sera, i bianconeri alla Ilfis hanno trovato un avversario più agguerrito, mentre i ragazzi di Pelletier (senza Heed stavolta) sono sembrati un po’ “intasati” nella manovra, non sempre fluida e diretta.
Certo, il finale di partita è stato micidiale, quando i bianconeri hanno dato prova che manovrando in velocità nello slot possono diventare devastanti grazie a dei buoni automatismi e alle capacità tecniche di uomini come Suri, Arcobello, Boedker, Bertaggia, Herburger e pure Fazzini, anche se l’autore del game winning goal deve ancora trovare le giuste misure.
In questo esercizio il Lugano può essere potenzialmente una squadra di primo piano, tenendo conto degli arrivi di Carr e Kurashev (e se anche Bürgler confermerà le buone sensazioni che sta suscitando) il reparto offensivo a disposizione di Pelletier sarebbe di altissimo livello.
Dall’attacco alla difesa c’è di mezzo però una porzione di ghiaccio che non sempre i bianconeri sono riusciti a restringere per ottimizzare le transizioni, e in più di un’occasione la perdita di riferimenti e le distanze troppo larghe tra i giocatori ha causato qualche problema, come in occasione delle prime due reti dei padroni di casa.
Se in attacco le formazioni si stanno delineando in attesa dei nuovi arrivi, in retrovia le scelte sono invece più distanti. A tratti manca la compattezza necessaria e occorre trovare le giuste collocazioni a diversi uomini, in modo da formare coppie complementari e affiatate, ma con almeno quattro potenziali nuovi difensori su un line-up di sette o otto potenziali titolari ci vorrà probabilmente più tempo.
Tutto sommato il Lugano esce da un fine settimana positivo, le prestazioni collettive hanno confermato che i bianconeri sono sulla buona strada per trovare la loro identità. E i prossimi arrivi nel reparto offensivo (oltre naturalmente al potenziale di Heed in powerplay) non possono che intrigare.