LUGANO – Agli ordini di Serge Pelletier, Rob Cookson e Paul DiPietro, un Lugano completo al 99% (assente il solo Lajunen) è finalmente tornato sul ghiaccio, e per l’occasione c’è stata anche una parziale apertura al pubblico, cosa che ha fatto piacere anche alla squadra: “È stata una mattinata più rassomigliante del solito a una certa normalità – le prime impressioni di Pelletier – e dopo un periodo del genere è stato bello ritrovare un po’ di tifosi alla pista”.
Serge Pelletier, come sta andando la ripresa della preparazione sul ghiaccio?
“Ora siamo in quella che noi abbiamo definito fase “A” della preparazione in pista, che ci ha permesso di riprendere confidenza con il ghiaccio e preparare le partite amichevoli. La fase B partirà solo quando avremo la certezza su una data di partenza del campionato, ma fino a quel punto noi resteremo concentrati su questa parte di preseason in serenità senza farci condizionare”.
Dal tuo punto di vista pensi che un campionato senza pubblico o con entrata limitata sia fattibile?
“Noi vogliamo andare sul ghiaccio con i tifosi, perché è giusto che partecipino e perché per i giocatori è importante sentire il loro calore, da questo punto di vista tutto il club la pensa in questa maniera. Sappiamo però che non sono decisioni nostre e quello che possiamo fare è solo augurarci che alla ripresa del campionato il pubblico possa entrare in pista”.
Il dicembre scorso eri subentrato con l’obiettivo di raddrizzare la barca nel minor tempo possibile, ora che puoi partire dall’inizio che Lugano vuoi costruire?
“Voglio vedere un Lugano equilibrato nelle varie fasi di gioco, ma credo che rispetto alla scorsa stagione abbiamo guadagnato anche in velocità e forza fisica, qualità che in passato ci sono mancate. I tanti giovani in rosa? Durante le discussioni con la squadra siamo stati chiari, oggi tutti hanno le medesime chances di far parte della rosa definitiva e per un giovane è importante essere qui con entusiasmo, cosa che fa sempre bene all’ambiente. Ai giocatori più esperti chiediamo di essere da esempio e nello stesso tempo di “sfidarsi” con questi ragazzi, per creare una sana competizione che è positiva per tutti”.
C’è anche Eliot Antonietti in prova, potrebbe essere un profilo interessante da aggiungere alla squadra?
“Come giocatore credo che lo conosciamo bene tutti, è un difensore possente, con un gran fisico, sicuramente è un profilo interessante per la nostra squadra. Da lui ci aspettiamo tanto gioco fisico a disposizione dei compagni, ordine in difesa e semplicità, non gli chiederemo di dirigere il power play ovviamente, ma solo che esprima al meglio le sue caratteristiche”.
Per quanto riguarda il difensore straniero a che punto siete con la ricerca? Quale profilo state cercando?
“Quello che ci manca è un giocatore offensivo, un leader che sappia dirigere le azioni, guidare il power play e marcare punti importanti. Ovviamente cerchiamo qualcuno che sia pure affidabile difensivamente, in modo da poterlo schierare anche contro i primi blocchi avversari, insomma il giocatore adatto dovrà avere qualità da all-rounder. Non abbiamo fretta per il momento, non c’è chiarezza sulla partenza della stagione e questo favorisce il lavoro di Hnat Domenichelli, che ha l’obiettivo di trovare il giocatore giusto per noi in tempo per l’inizio del campionato”.
C’è anche la possibilità che arrivi un altro attaccante straniero?
“Noi allenatori abbiamo la lista della spesa sempre molto lunga (ride, ndr), ma poi bisogna anche fare i conti con il club su quelle che sono le priorità e in questo momento ci concentriamo sul difensore, che è il tassello fondamentale per questa sqaudra. Per ora l’ingaggio di un altro attaccante straniero non è di attualità”.