LUGANO – Dopo una stagione da urlo – nella quale da underager ha dominato la categoria U20 con 21 gol (7° miglior giocatore del campionato) e 43 punti (4°) in 42 partite, e che lo ha pure visto diventare il più giovane esordiente in NLA di sempre nella storia del Lugano – Lorenzo Canonica è stato premiato con una chiamata nel prestigioso CHL Import Draft.
Il 30 giugno i Cataractes di Shawinigan hanno infatti selezionato il classe 2003 in 16esima posizione assoluta. Con la loro scelta, i canadesi hanno interrotto una striscia di 8 anni filati senza pick provenienti dal settore giovanile bianconero: prima di Canonica erano infatti già stati draftati Lukas Balmelli (2012), Alessio Bertaggia (2011), Tristan Vauclair (2002) e Julien Vauclair (1998).
Lorenzo Canonica, quali sono state le tue sensazioni al momento del draft? Avevi già il presentimento che saresti stato chiamato?
“Sinceramente era un mio obiettivo, perché andare oltreoceano è sempre stato il mio sogno. Ho seguito il draft e quando sono stato scelto un po’ sorpreso lo ero, ma a dire il vero neanche troppo, perché la scorsa stagione ho fatto bene sia a Lugano che con la nazionale“.
Quali sono i fattori che ti hanno spinto ad accettare questa avventura nordamericana?
“Mi piace l’idea di poter vivere una nuova esperienza e voglio sfruttarla per diventare un giocatore più completo. Credo che per me questo percorso sia la miglior opzione, anche in vista del draft NHL 2021”.
Considerando che anche oltreoceano ci sono delle incertezze legate al coronavirus e all’inizio dei vari campionati, sai già come si svolgeranno i tuoi prossimi mesi?
“Ci sono vari scenari. In quello più verosimile partirei per il Nordamerica verso metà agosto, dopodiché avrebbe luogo un campo di allenamento e la stagione inizierebbe il primo ottobre. Gli altri scenari prevedono invece delle partenze posticipate”.
Tra lega, squadra e città, sai già cosa aspettarti? Ci sono dei giocatori o dei dirigenti a cui pensi di chiedere dei consigli per questa esperienza?
“Ho già sentito il GM di Shawinigan e mi è sembrata una persona molto convinta e sicura del progetto. I Cataractes nei prossimi anni dovrebbero essere una squadra molto forte e puntano a vincere il campionato, la Memorial Cup. Inoltre mi hanno anche già scritto alcuni giocatori, per presentarsi e darmi il benvenuto. Direi quindi che come inizio è positivo”.
Come te è stato draftato anche Brian Zanetti, e pure Stefano Bottini partirà per il Nordamerica. Questi sono segnali molto positivi per il movimento giovanile del Lugano, considerando anche i diversi giovani sempre più in orbita prima squadra…
“Sicuramente a Lugano ho ricevuto un’ottima formazione. A partire dai Mini, io e Brian abbiamo sempre avuto la possibilità di giocare con la categoria superiore e questo ha aiutato molto la nostra crescita. Anche nei vari allenamenti – che siano quelli classici, tecnici oppure off-ice – abbiamo sempre avuto un grande sostegno. Secondo me quindi sì, si sta lavorano bene con i giovani all’interno del club”.
Lo scorso anno ti eri distinto con la U20 Elit ed avevi anche debuttato in NLA. Per te è stata una stagione importante…
“Sì, importantissima. Avevo come obiettivo di fare il meglio possibile, ma arrivare a debuttare in prima squadra non me lo immaginavo proprio (ride, ndr). Ripensando alla scorsa stagione direi che il punto di svolta è conciso con il torneo U17 a Füssen, al quale ho partecipato ad agosto con la Nazionale di categoria. Lì ho sentito di essere cresciuto (in 4 partite Canonica ha messo a segno 2 gol e 5 assist, ndr), anche perché dopo hanno iniziato a convocarmi per la Nazionale U18 e anche negli Elite ho sempre potuto ricoprire un ruolo molto importante all’interno della squadra”.
Com’è stato per te arrivare negli U20 Elit da underager e dover essere un leader in una squadra con ragazzi fino a 4 anni più grandi di te?
“Come già detto, a partire dai Mini ho sempre giocato con ragazzi più grandi di me. Inoltre negli Elite mi hanno subito integrato bene nel gruppo, anche perché avendo un fratello più grande che ha giocato a hockey (Matteo Canonica, ndr) conoscevo già molti di loro. Considerando tutto, direi quindi che non è stato così difficile”.
L’highlight della scorsa stagione è probabilmente stato il tuo debutto in NLA. Riviviamo quei momenti…
“Ricordo bene che stavo guardando un film, quando a un certo punto mi ha chiamato mio padre dicendomi che avrei dovuto giocare con la prima squadra venerdì a Ginevra. Sul momento ero un po’ incredulo, ma poi la sera stessa sono andato ad allenamento e Luca Gianinazzi (allenatore degli Elite, ndr) me lo ha confermato. Devo ammettere che ero molto agitato, soprattutto la prima partita, quando ho debuttato a Les Vernets. Capitan Alessandro Chiesa mi ha però parlato molto, e anche altri veterani come per esempio Sannitz mi hanno aiutato. Pure Alessio Bertaggia mi ha preso sotto la sua ala, spiegandomi i vari schemi. Ricordo infine che anche Ohtmaaa prima del debutto mi ha spinto molto e dato dei consigli”.
Il tuo nome ora è sulla bocca di tutti gli scout in vista del draft NHL 2021. Come stai vivendo tutte queste attenzioni nei tuoi confronti? Ti fanno piacere oppure ti mettono pressione?
“Certo, mi fanno piacere. Personalmente le prendo come una motivazione in più per fare ancora meglio sul ghiaccio. Non mi metto particolari pressioni”.
Alla tua età c’è sempre tantissimo da imparare. Ci sono aspetti su cui vuoi lavorare in particolare la prossima stagione?
“Anche se ho già lavorato bene quest’estate sulla parte off-ice, credo che posso diventare ancora più forte. Per quanto riguarda il lavoro sul ghiaccio penso di avere ancora un buon margine di crescita sugli aspetti tecnici, come per esempio il tiro”.
A causa della pandemia qualche mese fa è purtroppo saltato anche il Mondiale U18. Recentemente sei però stato convocato per il Camp della U20. In termini di Nazionale, quali sono i tuoi obiettivi?
“Questa stagione voglio sicuramente puntare a fare due mondiali, sia quelli U18 (in programma ad aprile negli Stati Uniti, ndr), sia quelli U20 (che andranno in scena a cavallo tra dicembre e gennaio in Canada, ndr)”.
Per concludere, qual è la tua situazione contrattuale con il Lugano?
“Nel caso in cui dovessi tornare il Lugano sarebbe sicuramente la mia prima opzione, anche perché un altro mio sogno – oltre a quello di andare in Nordamerica – è di fare bene con la prima squadra bianconera. Qui comunque è casa mia e non mi vedrei da un’altra parte in Svizzera”.