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I nuovi volti della NLA 2020/21: il canadese Don Nachbaur

Il successore di Kossmann è Nachbaur, coach con esperienza soprattutto nelle leghe giovanili. La Schelling parte con quella che sembra già una scommessa

© SC Bern

I nuovi volti della NLA 2020/21: il canadese Don Nachbaur

DON NACHBAUR


Età: 61
Nazionalità: 🇨🇦 🇦🇹

Provenienza: HKM Zvolen

Contratto: Due anni

L’orso cambia pelle

L’epoca vincente di Kari Jalonen a Berna era terminata in una maniera un po’ deludente, con il tecnico finnico sostituito da Hans Kossmann per un finale di stagione che aveva decretato l’esclusione dei campioni svizzeri dai playoff.

Il coach già campione con gli ZSC Lions non è riuscito nel secondo miracolo, ma la troncatura del campionato da Covid-19 ha perlomeno risparmiato i tifosi degli orsi dal gironcino dei playout. In quel di Berna si è poi proceduto con altra pulizia, ingaggiando a sorpresa Florence Schelling in qualità di general manager (prima donna a ricoprire tale carica in un club professionistico) mettendo da parte il contestato Alex Chatelain.

La squadra, ormai alle prese con un prossimo ricambio generazionale e di stranieri forse sottovalutato nella Capitale, verrà quindi affidata a un nome che ha provocato un po’ la stessa reazione dell’assunzione della Schelling, ossia a un coach che con l’hockey “degli adulti” e con quello europeo ha ancora un’esperienza piuttosto corta, Don Nachbaur.

Una scommessa o una scoperta?

Il nome nuovo può essere sicuramente intrigante, ma dopo aver paventato difficoltà legate alla situazione pandemica e una certa parsimonia nell’aprire il portafoglio, tenendo aperta l’opzione Kossmann per andare sul “sicuro”, la scelta del coach canadese può essere vista come una scommessa, pure rischiosa.

E si sa, a Berna di scommesse non se ne vuole certo vedere troppe, non è nelle corde di un club che ha scritto la sua storia (anche recente) soprattutto sulle certezze, ma se vinta da LüthiSchelling potrebbe portare forse una nuova filosofia.

Già perché il profilo di Nachbaur non è quello del coach di lungo corso esperto di panchine difficili, esigenti e soprattutto vincenti, ma il suo curriculum parla a favore di un coach che ha grande familiarità nella formazione dei giovani e come assistente sulle panchine professionistiche.

Se siamo davanti a un vero cambio di filosofia nel club bernese è ancora tutto da vedere, ma dopo aver visto partire il proprio giocatore principale, Mark Arcobello, con un altro pilastro come Ebbett “tagliato”, il mancato ritorno di Gaetan Haas e qualche senatore in là con gli anni, Florence Schelling è obbligata a un certo cambio strategico, o meglio si è resa obbligata da ciò con la scelta di Nachbaur, a meno che il canadese non si riveli subito degno di qualche suo illustre predecessore.

Giocatore d’esperienza, formatore per vocazione

La carriera da giocatore di Nachbaur – di ruolo centro – si è divisa tra NHL e AHL, giocando poco più di 200 partite tra gli Hartford Whalers e i Philadelphia Flyers e circa 500 nei vari farm team con gli Hershey Bears soprattutto, alzando la Calder Cup nel 1988.

Nelle ultime quattro stagioni della carriera Nachbaur ha indossato la maglia del Graz in Austria – dove ha acquisito la doppia cittadinanza – compagno tra gli altri anche di Kent “Magic Man” Nilsson e allenato nell’ultima stagione dall’attuale assistente dei Ticino Rockets, Mike McNamara.

Ritiratosi dall’hockey giocato a 35 anni, il nativo della British Columbia inizia subito come head coach ai Seattle Thunderbirds nella Western Hockey League.

Dal 1994 al 2000 siede sulla panchina dei Thunderbirds, senza mai mancare i playoff e arrivando in finale nel 1997, e seppur senza raggiungere piazzamenti di rilievo in classifica, il suo lavoro gli vale il premio di allenatore dell’anno nell’ultima stagione.

Dopo sei stagioni a Seattle e un anno da assistente di Stan Butler nel Canada U18, Nachbaur passa all’hockey professionistico come assistente dei Philadelphia Fantoms in AHL, restandovi solo due stagioni prima di tornare in WHL come head coach dei Tri-City Americans.

Con la squadra di sede a Kennewick Nachbaur raggiunge sempre i playoff, aggiudicandosi per la seconda volta il riconoscimento di coach dell’anno e toccando le 400 vittorie in carriera in WHL, decimo allenatore della storia a riuscirci.

Nel 2009 trova quindi il suo primo contratto da head coach in AHL, prendendo in mano i Binghamton Senators, tra le cui fila giostrano i vari Josh Hennessy, Geoff Kinrade, Kaspars Daugavins e Ryan Keller, ma la stagione si conclude senza disputare i playoff e Nachbaur non viene confermato.

Il coach canado-austriaco decide di tornare di nuovo in WHL, stavolta sulla panchina dei Spokane Chiefs, dove milita il futuro biancoblù Dominic Zwerger e con i quali rimane per ben sette stagioni. Durante la sua permanenza i Chiefs raggiungono sempre i primi cinque posti della classifica, senza però ai andare oltre le semifinali della propria conference.

La nuova sfida è nel vecchio continente

Nachbaur però non vuole mollare l’ambizione di avere successo tra i professionisti, e quando si presenta l’occasione accetta la chiamata di John Stevens per fargli da assistente sulla panchina dei Los Angeles Kings.

Nelle due stagioni in California le soddisfazioni sono poche, con una sola qualificazione ai playoff terminati già nei quarti di conference, ma questo basta all’allora assistente come trampolino per tentare una nuova via, l’hockey europeo.

Nachbaur approda infatti la scorsa stagione sulla panchina dello Zvolen in Slovacchia, dove è associato con Andrej Podkonicky. “Io e mia moglie volevamo una nuova esperienza – da un’intervista al portale Puckfans.at – e l’Europa mi era già piaciuta da giocatore. Qui inoltre le piste sono più grandi e c’è più tempo per pensare e creare il proprio hockey, anche se con i giocatori si parla molto meno.”

Dopo aver raggiunto il secondo posto e l’eliminazione in semifinale con lo Zvolen, Nachbaur ha deciso di accettare la grossa sfida del Berna: “Sono eccitato da questa nuova sfida, se i giocatori sapranno seguire le mie direttive vedranno un hockey aggressivo e veloce che li divertirà.”

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