CALGARY – In vista della “Fase 3” del ritorno in attività della NHL, le formazioni canadesi sono confrontate con il problema della quarantena di 14 giorni imposta dalle autorità per tutti colori che raggiungono il paese.
In questo senso i Calgary Flames stanno valutando la possibilità di svolgere il loro training camp negli Stati Uniti, così da evitare ai propri giocatori un periodo forzato di inattività di due settimane.
In merito alla quarantena obbligatoria tutte le squadre canadese impegnate nei playoff allargati sono in contatto con le autorità, ma al momento non c’è stato alcun via libera per un’eccezione.
La proposta dei Flames sarebbe quella di adottare una “quarantena flessibile”, che permetta ai giocatori di spostarsi (unicamente) dai propri appartamenti alla pista.