AMBRÌ – Dopo una sconfitta tanto amara come quella di Friborgo era difficile immaginare una reazione così decisa da parte di una squadra tutt’altro che in salute. Eppure l’Ambrì Piotta ha reagito, e lo ha fatto mostrando una forza mentale sorprendente, confermando il trend secondo il quale raramente la truppa di Cereda, a livello di attitudine, “sbaglia” due partite consecutive.
Sorprendente poi è stata anche la prova di Matt D’Agostini, tornato sotto le luci della ribalta dopo un inizio di anno un po’ incolore. Il canadese, in grande spolvero, con la sua personale doppietta è risultato decisivo per l’esito della sfida.
“Venivamo da una sconfitta bruciante e molto deludente”, ci ha confidato il top scorer biancoblù. “Ovviamente nessuno era soddisfatto dell’epilogo di Friborgo e la voglia di riscatto era tanta. Abbiamo giocato una partita solida, abbiamo lavorato bene e alla fine siamo stati premiati per la bontà dei nostri sforzi. È una vittoria che ci dà molto morale”.
L’approccio alla partita non è stato dei migliori. Ancora qualche scoria dalla sfida di venerdì?
“Effettivamente la prima è stata una frazione in salita nella quale abbiamo faticato a creare azioni e trame interessanti. Difficile spiegarne i motivi, forse avevamo le gambe dure dalla partita precedente… Ad ogni modo trovo importante come la squadra sia riuscita a portare il momentum dalla propria parte. Già dai primi minuti del secondo tempo si è visto un approccio diverso e le cose hanno iniziato a funzionare bene. Le reti in powerplay sono cadute nel momento di massima spinta e ci hanno dato molta carica. Loro hanno subìto il colpo e noi, con intelligenza, siamo andati a difendere il risultato. È stata una partita riuscita sotto diversi aspetti”.
La differenza tra il primo e il secondo tempo è stata piuttosto evidente. Che cos’è cambiato?
“Non un granché, semplicemente ci sono serate in cui le cose girano per il verso giusto e altre dove anche il più piccolo rimbalzo ti gioca a sfavore. Contro i Tigers sono andate bene tante piccole cose, a cominciare dalle basi del nostro lavoro. Con calma e pazienza abbiamo costruito la partita, aumentando sempre più il ritmo fino a metterli in difficoltà. Un plauso va ai nostri special teams che hanno funzionato bene e che a fine serata si sono rivelati decisivi per i tre punti”.
Nel mondo dello sport il passo da eroe a bersaglio di critiche può essere breve. Come vivi il peso delle responsabilità?
“È molto sottile (ride, ndr.)! Da quando sono qui non faccio altro che sentire “gli stranieri devono segnare”, il che sicuramente non contribuisce ad alleggerire la pressione su di noi. Certo è singolare osservare come tutti siano pronti a darti pacche sulle spalle quando segni per tre-quattro partite di fila, e viceversa come sia facile essere bersagliato di critiche non appena sparisci per qualche partita dal tabellino. Noi però siamo giocatori professionisti e cerchiamo di farci condizionare il meno possibile da questi fattori. Sono davvero felice di essere tornato in gol in una serata così importante, mi dà fiducia e serenità per le sfide che ci aspettano”.
Ci sono novità riguardanti il tuo futuro?
“Sapete quanto Duca sia sensibile a questi aspetti, dunque non sarò di certo io a sbilanciarmi (sorride, ndr.). Quello che posso dire è che al momento la nostra attenzione è rivolta al 100% alle partite che ci separano da qui alla fine della regular season. Poi si vedrà…”.