Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
“In questa squadra si combatte per un centimetro…”
Chissà se Luca Cereda ha iniziato così il suo discorso motivazionale in vista della partita di domenica. Probabilmente no, citare le celebri frasi di Al Pacino in “Ogni maledetta domenica” sarebbe troppo scontato per un coach che a detta dei suoi giocatori sa sempre trovare le parole giuste per caricare la squadra.
Ciò che succede tra le sacre mura dello spogliatoio non lo sapremo mai, ma quello che poi l’Ambrì Piotta fa sul ghiaccio lo vediamo benissimo, ed anche nell’ultima sfida di Rapperswil i biancoblù hanno confermato di non essere una squadra che sbaglia due partite di seguito.
Certo, più sconfitte in serie i leventinesi le hanno comprensibilmente già inanellate, ma a livello di atteggiamento ed emozioni Cereda non ha mai lasciato che i suoi si abbattessero dopo una prestazione piatta come quella di sabato. La legge si è riconfermata nell’ultima uscita, quando si è tornati a lottare per ogni centimetro.
La parata dell’anno? Quasi…
Non lo ha notato quasi nessuno, anche perché praticamente un secondo più tardi il puck è finito alle sue spalle, ma sabato Benjamin Conz ha compiuto un intervento quasi miracoloso.
Sulla prima rete del Rapperswil il portiere biancoblù ha infatti parato la prima conclusione di Nico Dünner, ed ha poi fermato in maniera spettacolare con il guantone pure il secondo tentativo, ma nulla ha logicamente potuto sul terzo tocco del canadese. Peccato, sarebbe stato uno degli interventi più riusciti del campionato.
Una squadra speciale…
…perlomeno negli special team! Non è un segreto che i biancoblù non siano tra i gruppi più talentuosi della lega, ma questo non sta assolutamente limitando la squadra di Cereda in due tra gli esercizi più importanti in assoluto, ovvero le fasi di powerplay e boxplay.
Con oltre due terzi di regular season oramai alle spalle, l’Ambrì ha segnato ben 28 gol in powerplay, numero superato solamente da Bienne (34) e Zugo (30). In rapporto allo scorso anno dopo 35 partite i leventinesi hanno segnato un gol in più, distribuiti su 13 giocatori diversi.
La squadra di Cereda sembra dunque aver ben sopperito alla partenza di Kubalik, che in powerplay aveva firmato sette gol e 14 assist, anche considerando che il miglior giocatore in questo esercizio del passato torneo, Fabio Hofer, di reti in powerplay sinora ne ha firmate solo due.
L’Ambrì continua inoltre ad essere ottimo in boxplay, attualmente il secondo migliore della NLA con l’84.72% di riuscita. C’è da migliorare la disciplina – si son concesse 144 opportunità agli avversari, nessuno ha fatto peggio – mentre in avanti la squadra si è guadagnata 132 powerplay, numero inferiore solamente a quello del Davos (139).
38 candeline e non sentirle
Il difensore Michael Ngoy ha passato una carriera da difensore indistruttibile, con addirittura sette regular season giocate senza mai mancare una partita ed in generale una grande propensione al sacrificio.
Prima dell’ultimo weekend il veterano ha spento 38 candeline ma, se da una parte ha affermato già in passato di non volersi ritirare, dall’altro ha nuovamente dimostrato sul ghiaccio di avere ancora tanto da dare.
Con un totale di quasi 34 minuti Ngoy è infatti stato il secondo difensore maggiormente impiegato da Cereda, ed in generale solamente Plastino (709′) ha giocato più minuti (614′) di lui in retrovia in questo campionato. Davvero non male, anche ricordando che nella lega il biancoblù è secondo nella classifica dei “vecchietti”, dietro solamente al 40enne Vauclair.
Tutti dietro, tranne Cervenka
Ci ha messo un po’ a trovare i giusti ritmi negli schemi di Cereda, ma da quando ci è riuscito è un altro giocatore. Stiamo parlando di Brian Flynn, che a partire da quel 16 novembre ha dato una decisa svolta al suo campionato, tanto da risultare uno dei migliori giocatori della lega.
Un semplice dato riassume i suoi progressi, ovvero il fatto che da quella data ad oggi il centro biancoblù è il secondo miglior marcatore della NLA con 20 punti in 16 partite, bilancio che solamente Cervenka (24) ha saputo superare.
Sul tabellino Flynn si è così lasciato alle spalle colleghi illustri, come i vari Arcobello, Clark, Kovar oppure Winnik, tutti fermi a 17 punti da metà novembre a oggi.