GINEVRA – Non ha mai rinunciato a giocare l’Ambrì Piotta, ed anche nell’ultima uscita che ha segnato un periodo intensissimo di dieci partite in venti giorni, ha portato sul ghiaccio – nei limiti di stanchezza e dei tanti infortuni – la propria identità, mantenendo aperta sino all’ultimo la sfida di Ginevra.
Contro la miglior difesa del campionato – e la nuova capolista – è però mancata la giusta giocata che potesse davvero mette in bilico un match che mai è sembrato in procinto di sfuggire di mano ai granata, che dopo il veloce doppio vantaggio ottenuto nei primi minuti hanno ben controllato la situazione.
Con Östlund tra i pali – buona prova la sua – e senza l’infortunato D’Agostini, la squadra non si è data per vinta, ha provato a mancinare gioco e in alcuni frangenti ha pure vissuto dei momenti interessanti, ma nessun biancoblù ha trovato il modo di mettere il puck alle spalle di Descloux.
Le nette occasioni non sono state tantissime, ma qualcuna ghiotta è arrivata a cadenza anche regolare, sui bastoni dei vari Upshall, Flynn, Müller oppure Sabolic, che ha anche sbagliato un rigore. Un episodio favorevole in almeno una di queste circostanze avrebbe forse cambiato le dinamiche della sfida, ma complessivamente il Ginevra ha raccolto tre punti meritati, mentre l’Ambrì si è distinto per un atteggiamento anche stavolta molto positivo.
Può essere una magra consolazione, soprattutto pensando al solo punticino raccolto dai leventinesi in questo inizio 2020, ma complessivamente i segnali mandati dal gruppo di Cereda restano senza dubbio incoraggianti e danno ragione di credere che – una volta recuperate le forze – la doppia sfida con il Rapperswil del prossimo weekend possa rivelarsi molto interessante.
Se da un lato non sembra prospettarsi alcun rientro dall’infermeria – ad eccezione di D’Agostini, che probabilmente tornerà velocemente a disposizione – dall’altro l’Ambrì potrà finalmente concentrarsi per la prima volta in stagione su un solo obiettivo.
E così si dovrà ripartire, non dalle attuali quattro sconfitte consecutive ma dalle opportunità che l’Ambrì è riuscito a tenersi aperte, questo nonostante le prime 34 partite di campionato siano state vissute tra un numero infinito di infortuni ed il calendario più ricco di impegni nella storia del club.
La linea e – soprattutto – il fondamentale decimo posto sono completamente alla portata, e questa prospettiva dovrà dare energia all’ambiente, che con 16 partite ancora da giocare non ha nessun obiettivo precluso.
Questo, unito alle tante emozioni vissute sinora e alla tenacia mostrata nei momenti più complicati, non può che rendere il bilancio stagionale sin qui comunque positivo. Da sabato prossimo, il 2020 dell’Ambrì Piotta potrà iniziare per davvero.
IL PROTAGONISTA
Eric Fehr: Il Ginevra ha svoltato la partita nel corso del primo tempo, con la propria seconda linea che ha prodotto i due gol decisivi, guidata da un Eric Fehr che sotto porta diventa micidiale.
Sia che gli venga concesso il proverbiale metro di troppo, sia che quel metro debba costruirselo lui con la forza, il canadese è difficile da contenere e le due reti di giornata (probabilmente sua pure la prima) sono lì a ricordare a tutti di quanto possa essere letale.