BERNA – AMBRÌ
2-3
(0-2, 1-0, 1-0; 0-1)
Reti: 8’36 Flynn (Trisconi) 0-1, 11’34 Plastino (Sabolic) 0-2, 22’05 Arcobello (Rüfenacht) 1-2, 46’16 Ebbett (Rüfenacht, Arcobello) 2-2
Rigori: Sabolic, Müller, Pestoni
Note: PostFinance Arena, 16’889 spettatori. Arbitri Dipietro, Rohatsch; Cattaneo, Wolf
Penalità: Berna 6×2′ + 1×5′ + 1×20′, Ambrì 8×2′ + 1×5′ + 1×10′ + 1×20′
BERNA – Incredibile, semplicemente. L’Ambrì Piotta sabato sera ha spazzato via ogni logica, giocando una partita di enorme sacrificio e tra le più emozionanti degli ultimi anni, riuscendo infine ad espugnare la PostFinance Arena con una prestazione che lascia per molti versi senza parole.
L’immagine migliore è quella dell’epilogo, con l’intera squadra di Cereda abbracciata in panchina mentre Sabolic e Müller infilavano i rigori decisivi, sostenuti da un Viktor Östlund che ha vissuto la miglior serata della sua carriera.
I due punti conquistati sono preziosissimi e proiettano l’Ambrì a ridosso della linea, ma mai come in questa occasione la classifica va lasciata in secondo piano, al fronte di un match allo stato dell’arte per intensità e spirito di sacrificio.
Ai leventinesi infatti nulla ha importato se tra i pali c’era un portiere con poco più di una sessantina di minuti d’esperienza in NLA, oppure se al centro della terza linea c’era Pinana, oppure ancora se per completare il lineup si è reso necessario il debutto in massima lega di Anthony Neuenschwander.
Nove infortunati ed un giocatore squalificato non hanno cambiato la natura dell’Ambrì, che ha cercato di fare il suo gioco senza alcun timore o soggezione dell’avversario.
Ottimo così il primo tempo, in cui i biancoblù hanno avuto il controllo principale delle iniziative, con gli ospiti bravi nello sfruttare il momento per andare in doppio vantaggio con Flynn – contropiede orchestrato da Trisconi – e Plastino in powerplay.
Sull’altro fronte Östlund ha iniziato a toccare i primi dischi, entrando velocemente nel ritmo grazie ad un buon senso della posizione ed anche una certa calma, non scontata data la poca esperienza e gli oltre 16’800 spettatori della Capitale.
Il figlio d’arte non è mai andato in affanno, incassando due reti senza colpe – anzi, sulla prima c’era probabilmente un fallo su Ngoy, mentre la seconda viziata da un possibile offside – e facendosi trovare pronto nelle fasi cruciali, su tutte al cospetto di Arcobello ad un paio di secondi dal 60esimo.
Sul 2-2 di Ebbett lo staff biancoblù ha scelto di non chiamare il challenge – se fallito, oltre al gol incassato avrebbe comportato una penalità – ma nel terzo periodo non c’è stato alcun dubbio, e la visione del video ha annullato giustamente il terzo gol locale.
Con il passare del tempo l’Ambrì ha dovuto soffrire sempre di più, sino a giocare un terzo periodo praticamente tutto a difesa del proprio portiere, ma in maniera comunque ordinata e sempre estremamente concentrata. Pochi i dischi regalati agli avversari, buona l’organizzazione nell’arginare la foga del Berna, e alla fine i leventinesi hanno lavorato abbastanza per regalarsi una vittoria meritata.
Anzi, il match sarebbe potuto finire già all’overtime, quando i biancoblù hanno controllato il puck ed avuto due grandissime occasioni con Müller, che ha però rimandato ai rigori la sua segnatura a tu-per-tu con Karhunen.
La squadra di Cereda ha così vinto la sua quinta partita consecutiva, la settima delle ultime nove, ed è stata nuovamente premiata per un lavoro umile e straordinario. Gli elogi potrebbero continuare – e sarebbero totalmente meritati – ma probabilmente all’Ambrì distrazioni e pacche sulle spalle non interessano più di quel tanto. Lunedì sera è in calendario un’altra battaglia, e la formula per vincere sarà sempre la stessa.
IL PROTAGONISTA
Viktor Östlund: Il figlio d’arte ha vissuto una partita semplicemente eccezionale. Al debutto in maglia biancoblù e alla prima partita completa in NLA da quel derby che aveva giocato alla Valascia nel 2016 con la maglia del Lugano, Östlund ha sostenuto i suoi senza incertezze.
Calmo e ben posizionato, ha sfoderato una prestazione oggettivamente insospettabile, ma che conferma che nulla può mai essere dato per scontato. Bravissimo, non c’è altro da aggiungere.