AMBRÌ – È stata una partita dura, combattuta e piena di colpi proibiti quella andata in scena venerdì sera alla Valascia. A spuntarla è stata la squadra che l’ha meritata di più, quella che, nonostante un primo tempo sottotono, ha saputo ribaltare completamente l’inerzia di una sfida che dopo venti minuti pareva non promettere nulla di buono.
“È stata una partita molto accesa e con parecchie emozioni, compreso qualche brutto intervento che non si vorrebbe mai vedere nel nostro sport”, ha commentato Michael Fora, autore dell’importante rete del pareggio. “Durante il match abbiamo trovato il modo di restare uniti come gruppo e questo alla fine ha fatto la differenza. Si trattava di una sfida importante e lo sapevamo, vincerla in questo modo fa sicuramente molto bene al morale”.
Un Ambrì che nei primi venti minuti è sceso in pista senza mordente e senza quella grinta che aveva caratterizzato il derby. Come mai?
“Effettivamente nel primo terzo abbiamo faticato. Difficile individuare le ragioni di un approccio così lontano dalla nostra identità di squadra. L’intenzione, chiaramente, era di andare sul ghiaccio con il giusto piglio ma i Lakers in questo sono stati molto più bravi di noi. A noi è mancato un pizzico di energia in più, la stessa che eravamo riusciti a mettere sul ghiaccio nel derby sin dal primissimo cambio”.
Dopo la prima pausa si è visto un Ambrì decisamente più simile a quello di martedì. Segnali importanti da parte di un gruppo che, anche strada facendo, è in grado di invertire l’inerzia di una sfida…
“Durante la prima pausa, in spogliatoio, ne abbiamo parlato parecchio. Non eravamo soddisfatti di quanto proposto sin lì e volevamo mostrare una reazione chiara. Non potevamo andare avanti in quel modo, non in una sfida così importante. Non è stato facile ma la reazione c’è stata, e questo grazie al massimo impegno da parte di tutti. I ragazzi si sono sacrificati per la maglia e questo, alla fine, li ha ripagati”.
Nelle recenti uscite avevate avuto a disposizione diverse situazioni in 5 contro 3, spesso mal gestite. Venerdì con un semplice “scambio” sulla blu hai trovato un gol importantissimo che ha influito parecchio sull’economia della sfida…
“Finalmente siamo riusciti a sbloccarci anche in situazione di doppia superiorità numerica. Ne avevamo parlato spesso negli scorsi giorni e l’intenzione, ovviamente, era di invertire la tendenza il più presto possibile. Troppe partite erano state decise anche da situazioni come queste non sfruttate… Contro il Rapperswil abbiamo provato a tornare alle basi, applicando uno schema molto semplice. Ha funzionato e quella rete ci ha dato una scarica di energia decisiva”.
La sfortuna ha deciso colpire anche venerdì con l’infortunio di capitan Bianchi. Cosa passa nella testa di voi giocatori quando l’ennesimo compagno è costretto a rientrare negli spogliatoi?
“Sicuramente non fa mai piacere vedere un compagno abbandonare dolorante il ghiaccio. Cosa ci passa per la testa? Difficile da dire, a volte molte cose, a volte non hai nemmeno il tempo di pensarci. Devi solo focalizzarti sul cambio successivo e su ciò che devi fare bene sul ghiaccio. È in situazioni come queste che bisogna stringersi ancor di più come gruppo e restare uniti, cercando di coprire il buco lasciato dal tuo compagno. È la sola cosa che puoi controllare, il resto non dipende da te”.
Questa è una settimana intensa, sabato sarete a Berna e poi lunedì in casa contro il Davos. Non semplice gestire così tanto carico di lavoro…
“Saranno giorni duri ma ci alleniamo per questo. Sappiamo che ogni partita è una battaglia. Contro il Rapperswil abbiamo sofferto come gruppo e lo stesso accadrà contro Berna e Davos, ma noi sfrutteremo questa “disperazione” per trasformarla in energia positiva. Ne sono sicuro. Ad ogni modo queste quattro partite in tre giorni non ci colgono di sorpresa: tutto era già stato pianificato con largo anticipo. Sia fisicamente che mentalmente ci sentiamo pronti e carichi per affrontare al meglio questo tour de force finale prima delle festività”.