AMBRÌ – Quello “del sorpasso” è stato un derby a senso unico, dominato in lungo e in largo dall’Ambrì Piotta. E non solo a livello di risultato. Eccezion fatta per qualche scampolo di periodo centrale, dal primo minuto gli uomini di Luca Cereda sono scesi in pista con l’intento di divorare il proprio avversario, con la stessa cattiveria agonistica mostrata contro Zugo e Davos.
“È stata una serata perfetta”, ha commentato a caldo Elia Mazzolini, in rete per la seconda partita consecutiva. “Siamo partiti nel miglior modo possibile e sin dai primi cambi siamo riusciti a giocare con tanta intensità. Questo ci ha favoriti anche nei momenti in cui il Lugano ha provato a metterci in difficoltà. La chiave di questa vittoria la individuo nella semplicità con la quale abbiamo giocato per sessanta minuti senza mollare mai”.
Che dire di un primo tempo dominato, che ha visto il Lugano in grande difficoltà di fronte ad un ritmo forsennato?
“Quando sei in avanti di due reti basta davvero poco per far rientrare l’avversario. Un po’ di rilassamento mentale, quella tranquillità inconscia di troppo che ti fa abbassare la guardia… Questo non volevamo assolutamente che accadesse, specie dopo aver costruito così tanto nella prima parte di partita. Lì si è vista una squadra matura e un gruppo solido e unito che ha remato nella stessa direzione”.
Siete stati bravi ad approfittare di un Lugano apparso fragile, non era affatto scontato…
“A fine partita mi posso dire piacevolmente sorpreso dalla nostra squadra. È vero, il Lugano non ha vissuto una gran serata ma noi abbiamo davvero dato tutto, centimetro dopo centimetro. Abbiamo curato ogni piccolo dettaglio e, a partita finita, possiamo dire che i tre punti sono andati a chi ha lavorato meglio e di più”.
Avete scagliato moltissimi tiri, approfittando anche dei grandi buchi difensivi lasciati dal Lugano. È stata una serata nella quale tutto è andato davvero per il meglio…
“Sì e ci voleva. Effettivamente ci sono quelle serate nelle quali entra tutto e qualsiasi cosa tu faccia funziona. Questa era probabilmente una di quelle. Di buono c’è stata l’umiltà che abbiamo mantenuto dall’inizio alla fine, nonostante da metà partita in avanti il risultato parlasse chiaramente a nostro favore. Perfino sul 7-2 non abbiamo mai tolto il piede dall’acceleratore e fino all’ultimo secondo abbiamo macinato ghiaccio mostrando una volta di più la vera identità di questa squadra. E di questo ne siamo davvero fieri”.
Quella del derby è stata la tua seconda rete in altrettante partite, che fanno bene al morale di un giocatore che sino a qualche settimana fa era stato, per così dire, “relegato” ai Rockets. L’impressione è però che tu non abbia cambiato il tuo modo di giocare…
“Esatto, non è cambiato assolutamente nulla. Si tratta di tempismo. A Biasca ho vissuto un inizio di stagione non semplice a livello personale ma non mi sono mai dato per vinto. Ora si è presentata l’occasione di aiutare la squadra giocando un po’ di più e chiaramente, con più minuti sul ghiaccio, tutto diventa più semplice e le probabilità di segnare aumentano sensibilmente. Il bello di questa squadra è che ogni singolo giocatore ha il suo ruolo e lo conosce alla perfezione, me compreso. Io sto semplicemente cercando di rispondere presente alla chiamata del coach”.