AMBRÌ – Nella partita d’esordio a Friborgo, oltre che per un assist al bacio, Scottie Upshall si era distinto per una prova solida condita da una buona dose di energia rivelatasi utile sia alle assi che nello slot.
Energia e intensità che sabato sera contro il Losanna hanno premiato il veterano canadese con l’importante gol pareggio, giunto a seguito di un’azione insistita proprio nello slot avversario. “Forse è mio o forse è di Flynn. Bah cambia poco, anche se credo che il disco sia stato deviato da un difensore dei vodesi. Ad ogni modo, personalmente sono contento del mio contributo ma non posso esserlo per quanto riguarda l’esito della sfida. Perdere in questo modo è dura, specie di fronte ad un pubblico del genere. Abbiamo iniziato male ma la squadra e lo staff hanno reagito bene alle avversità lavorando molto sull’energia, e questo mi è piaciuto”.
La tua rete è arrivata proprio a seguito di un’azione insistita nello slot, esattamente ciò che lo staff si aspetta da te…
“Esattamente. La nostra linea ha lavorato bene per tutta la partita. Abbiamo generato diverse occasioni da rete e sfruttato la nostra velocità per renderci pericolosi. Abbiamo creato buone trame ma purtroppo siamo riusciti a concretizzare una sola occasione. È stata una partita molto equilibrata e a deciderla sono stati i dettagli, come il lavoro nello slot. In quel frangente l’insistenza ha portato alla rete del pareggio, peccato non essere riusciti a completare l’opera con una seconda, decisiva, segnatura”.
Dopo un inizio in salita il timeout vi ha aiutato a trovare coraggio e determinazione nei vostri mezzi. Da quel momento si è visto un altro Ambrì…
“Il nostro scopo non è quello di giocare un hockey spettacolare. Noi vogliamo vincere le partite applicando i dettami dell’allenatore e questo significa lavorare duramente per raggiungere l’obiettivo. Abbiamo iniziato male e il timeout ci ha dato una scossa importante. Da quel momento abbiamo iniziato a giocare come una squadra, molto più uniti. In quei frangenti ad emergere devono essere gli uomini d’esperienza ed è quello che ho cercato di fare. Ho cercato di fare la cosa giusta, di metterci quanta più energia possibile e di spingere i ragazzi a seguirmi. Voglio essere da esempio per i tanti giovani che abbiamo in squadra”.
Dopo due match di National League come ti senti?
“È un hockey diverso che si allontana molto da quello cui sono abituato a giocare. Devo mettere a punto alcuni accorgimenti per adattarmi ed essere più efficace: per esempio, devo imparare a preservare le forze e questo è per me un grande cambiamento. Con le piste più grandi e un sistema di gioco che punta così tanto sull’intensità occorre che io sia bravo a ottimizzare i cambi. Questo arriverà col tempo ma alla seconda partita sento già di essermi adattato bene sia nel sistema di gioco che nello spogliatoio. Sono finito in un gruppo di ragazzi davvero unito, ci divertiremo”.
Non è una novità che l’Ambrì fatichi a riprendere il ritmo e a scrollarsi di dosso la ruggine accumulata durante le pause. Tu che sei un giocatore d’esperienza, dove occorre lavorare?
“Credo si tratti di una questione prettamente mentale e contro il Friborgo lo si è visto chiaramente. Abbiamo iniziato male, siamo andati sotto ed è stata necessaria una rete di Matt per scuoterci dal torpore. Sarà un cliché ma non ci sono grandi segreti, devi essere pronto a lavorare duramente sempre e comunque. Non puoi lasciare che la partita ti sfugga di mano ma devi essere tu a portarla nella tua direzione attraverso il duro lavoro. Se giocheremo sin dall’inizio con la giusta cattiveria e il giusto mordente le cose miglioreranno”.
La prossima partita sarà contro il Lugano, un match molto particolare. Ne hai sentito parlare?
“Certo che si, infatti non vedo l’ora di sabato! Ne ho sentito parlare moltissimo e da quando ho firmato il contratto non ho fatto altro che pensare a quella partita. Con un pennarello rosso l’ho cerchiata sul mio calendario di casa. Sono stato a Lugano qualche giorno e ben presto mi sono reso conto di che cosa significhi per i ticinesi il derby… Sarà un’esperienza pazzesca”.