Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
Primo non prenderle. Ma sarebbe meglio anche darle…
Se il Lugano si è concentrato soprattutto sulla fase difensiva vi è da dire che in poco tempo Kapanen (ma molto è merito anche di Nyman) ha fatto un gran lavoro, portando gli scudieri bianconeri a subire poche reti ma soprattutto pochi tentativi avversari rispetto al passato, tanto che il Lugano è quarto per tiri incassati.
Il problema semmai è davanti, con un attacco che produce pochissimo rispetto alle occasioni che si crea, con soli 2,5 reti a partita. Bene che la difesa regga, da quelle basi si costruiscono le grandi squadre, ma un paio di gol in più non farebbero male…
La spensieratezza dell’essere giovani
Questa estate Lorenzo Canonica l’avrà passata come tanti 15enni. Tra giornate di vacanza, tuffi, spiagge e amici. Con un pensiero però già a settembre. Il 3 di quel mese infatti Lorenzo ha compiuto 16 anni e nemmeno trenta giorni più tardi quel ragazzino spensierato che aveva appena passato un’estate come tanti altri era sul ghiaccio di Ginevra.
Fin qui nulla di eclatante, dato che l’hockey fa parte della sua vita, se non fosse che quel giorno a Les Vernets (e poi la sera dopo alla Cornèr Arena) i suoi compagni non si chiamavano Ugazzi, Fadani, Brazzola o Leone bensì Klasen, Lajunen, Fazzini, Ohtamaa e Sannitz tra gli altri.
Chissà quanta emozione in quei momenti, chissà la gioia e le telefonate agli amici e ai parenti quando ha ricevuto la chiamata di Sami Kapanen. Lui, il giovane Lorenzo ha fatto un’ottima figura, guadagnandosi rispetto e diverso tempo di ghiaccio, giocando con coraggio, personalità e naturalmente la sua innata spensieratezza da 16enne. Un ragazzino che si è goduto appieno quei momenti come i tuffi con gli amici durante i pomeriggi d’estate.
Scegliere bene, tra opportunità, tentazioni e necessità
Atte Ohtamaa ha giocato sabato sera la sua ultima partita con il Lugano, lasciando libero uno spazio nel line up a disposizione di uno straniero. Sami Kapanen e Hnat Domenichelli di questa partenza pesante dovranno farne un’opportunità non solo per rimpiazzare un giocatore ma anche per migliorare la squadra.
Andrà valutato se oggi la difesa è stabile da poter fare a meno di un giocatore solido come il finlandese e magari trovare un altro tipo di difensore con doti più offensive e che implementi l’efficienza del power play.
Oppure potrebbe anche essere l’occasione per dare più polveri ai cannoni con un attaccante che aiuti la squadra a sfruttare meglio le occasioni offensive. Insomma lo staff tecnico ha di che studiare le varianti, a patto di non ingaggiare il semplice rimpiazzo per riempire la casella. Ma si può star sicuri che Domenichelli sa meglio di noi quello che deve fare.
Zone franche
Nelle sfide agli ingaggi il Lugano si piazza complessivamente all’ottavo posto con una percentuale di riuscita del 49,55%. Un dato sicuramente migliorabile nel suo complesso, e sicuramente la partenza di Maxim Lapierre può avere avuto il suo peso, vista l’abilità del canadese in particolare negli ingaggi difensivi, dove viaggiava su un comodo 60% la scorsa stagione.
Ad abbassare la cifra generale dei bianconeri sono soprattutto gli ingaggi in zona neutra, esercizio in cui Sannitz e compagni sono all’ultimo posto con il 44,14%, cifra complessivamente molto bassa.
Tutt’altra storia con gli ingaggi in zona offensiva, dato che il Lugano si piazza al primo posto con il 52,12%, grazie soprattutto alla costanza stavolta di Jani Lajunen e Matteo Romanenghi che fanno registrare il 55,24% rispettivamente il 53,16%.
Specialisti da trincea
Nonostante il Lugano sia la seconda squadra meno penalizzata della lega (la migliore se contiamo che il Davos ha cinque partite in meno) ben tre dei suoi giocatori sono tra i più utilizzati in box play.
Taylor Chorney, Jani Lajunen e Atte Ohtamaa risultano oggi nella top-10 dei penalty killer per minuti di gioco, con il difensore nordamericano davanti a tutti con 59 minuti di gioco in inferiorità numerica.
Evidentemente però c’è una ragione se Kapanen si affida spesso ai soliti uomini, dato che il Lugano presenta pure il miglior box play del campionato con l’85,45% di riuscita. Poche penalità e ancora meno opportunità per gli avversari.