AMBRÌ – Un altro boccone difficile da digerire per una squadra che una volta di più ha dato tutto. Certo è che essersela giocata alla pari contro Zurigo e Bienne, rispettivamente primo e secondo in classifica, sa di impresa per un Ambrì Piotta che, ancora una volta, è stato costretto a scendere in pista a ranghi ridotti.
Eppure gli uomini di Luca Cereda non si sono persi d’animo e hanno anzi sfruttato la forza della disperazione per mettere in pista una prestazione di altissimo livello. Per 19 secondi, però, non è bastato.
“Tirando le somme bisogna tenersi strette le cose positive, anche da serate come quella di sabato. In quest’occasione è però difficile farlo perché quando perdi una partita giocata così intensamente a pochi secondi dalla fine non puoi far finta di niente”, ha ammesso Matt D’Agostini, autore dell’ennesima prova di spessore condita da un gol e un assist. “È dura e ciò che mi fa arrabbiare sono i punti che non abbiamo raccolto. Ce la siamo giocata alla pari con la capolista e avremmo meritato di più. Purtroppo non è la prima volta che ci capita di perdere con queste dinamiche”.
Di positivo c’è la vostra capacità di fronteggiare un forecheck avversario molto efficace. Sul ghiaccio si è assistito a un match di alto livello…
“Oltre ad avere talento lo Zurigo gioca con intelligenza. Noi eravamo pronti a fronteggiarli e perfettamente conosci della loro forza. Abbiamo fatto tutto bene ma alla fine è mancata un po’ di energia e siamo arrivati col fiato corto. È un vero peccato ma d’altra parte ritengo che dobbiamo essere fieri di queste ultime uscite. Stiamo progredendo e questo per noi è fondamentale. Lentamente tutti i tasselli stanno andando al loro posto”.
Tasto dolente riguarda il powerplay. Su sette penalità siete riusciti a concretizzarne solo una. Un peccato soprattutto in partite così tirate…
“Ancora una volta abbiamo avuto a disposizione un paio di situazioni in cinque contro tre e ancora una volta abbiamo sprecato la possibilità di portare dalla nostra l’inerzia della sfida. Sono questi i dettagli che ti fanno perdere le partite: se fossimo riusciti a buttarne dentro anche uno solo avremmo probabilmente assistito a un epilogo differente. Sono lezioni dalle quali è importante trarre insegnamento. Cercheremo di farne tesoro per il proseguo della stagione”.
Un altro elemento su cui lavorare sono i momenti a cavallo delle pause. Anche sabato è caduta una rete a poco dalla sirena. Una questione di concentrazione?
“No, non direi. A Lugano, per esempio, abbiamo subìto la terza rete quando i bianconeri erano in pista con sei uomini, quindi come se fossimo in inferiorità numerica. Ci può stare. È vero però che si tratta di episodi che provocano frustrazione e che a lungo andare rischiano di condizionarti mentalmente, specie quando sei sul ghiaccio e ti ritrovi a dover gestire quei momenti concitati e delicati. Dobbiamo imparare a vincere questo tipo di partite e per riuscirci occorre fare quel clic mentale e metterci in testa che siamo una squadra vincente. Non è facile ma se riusciremo a vincere qualche altra partita gestendo situazioni come queste ne gioveremo moltissimo, ne sono convinto”.
Stai probabilmente vivendo la tua miglior stagione con la maglia biancoblù. Quanto ti ha condizionato aver svolto l’intera preparazione estiva in Ticino?
“Ha sicuramente contribuito. È stata una bellissima estate e con i ragazzi mi sono divertito molto. Durante le vacanze, di solito, facevo ritorno in Canada e staccavo dall’hockey. Restando in Svizzera non sono mai uscito dalla routine hockeistica e questo mi ha aiutato a cambiare approccio. A livello personale sto vivendo un buon periodo di forma. Sono felice di aiutare la squadra con qualche rete ma non posso ancora ritenermi soddisfatto. Il mio rendimento non è sempre costante e so che ci sono diversi aspetti del mio gioco che possono essere migliorati. Posso dare di più a questa squadra ed è ciò su cui mi impegno quotidianamente”.
Ora arriva la pausa, che vi permetterà di recuperare qualche infortunato ma interromperà il vostro buon momento di forma. Un bene o un male?
“Onestamente avrei preferito continuare a giocare. Per poco non abbiamo fatto tre su tre contro dei top team per cui è logico che ci sarebbe piaciuto approfittare del buon momento di forma. D’altra parte però abbiamo bisogno di qualche giorno per recuperare le energie e, si spera, qualche infortunato. Nonostante la sconfitta contro i Lions il morale resta alto e cercheremo di portarlo negli allenamenti che ci separano dalla prossima partita di campionato”.