Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.
Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!
Scusi coach, ma io metto la freccia…
Stiamo parlando del veterano Michael Ngoy, tornato in pista sabato contro il Davos e in procinto di superare coach Luca Cereda in termini di partite giocate con la maglia biancoblù.
Separati da poco più di cinque mesi d’età, stando a Brenno Canevascini entrambi sono attualmente a quota 191 presenze in forza all’Ambrì Piotta, dunque il difensore potrebbe in questo senso superare il proprio allenatore già martedì nel derby della Corner Arena.
Complessivamente invece Ngoy è a quota 954 partite di NLA (797 di regular season), e dunque si sta avvicinando a numeri decisamente importanti che pochi giocatori ancora in attività possono vantare.
Rieccoli, quando meno te li aspetti…
Inizialmente si aveva quasi il sospetto di un errore sul foglio partita, ed invece sabato Dominic Zwerger ha fatto a sorpresa il suo rientro, dopo l’infortunio alla caviglia di un paio di settimane fa che si pensava dovesse costringerlo in tribuna sino a dopo la pausa.
L’austriaco ha però stretto i denti ed è andato in aiuto ad un gruppo in difficoltà, mettendosi a disposizione in un gesto decisamente apprezzato dallo staff. Cereda lo ha utilizzato inizialmente più che altro in powerplay, ma il suo ruolo è andato crescendo nel corso del match e questo fa ben sperare in vista di un suo eventuale impiego nel derby.
Domenica è invece stato il turno di Benjamin Conz, che con la maglia dei Ticino Rockets ha giocato la sua prima partita dopo l’operazione all’anca subita nel mese di maggio.
Nell’infermeria biancoblù era già da qualche tempo il più vicino al rientro, ed ora il suo ritorno a difesa della porta dell’Ambrì appare un po’ più concreto… Se ne riparlerà probabilmente dopo la pausa, quando la sfida sarà per lui trovare ritmo il più in fretta possibile.
Il motore è Matt D’Agostini
Miglior marcatore della squadra con sei gol, anche nell’ultima settimana il canadese ha dimostrato di vivere un ottimo avvio di stagione, confermandosi tra i pochi attaccanti capaci di avere un rendimento di buon livello in maniera regolare.
Questo viene ben rispecchiato dalle statistiche, con 2.25 punti di media e 1.23 reti per 60 minuti, entrambi un primato di squadra. Ha contribuito al 69% dei punti messi a segno quando la sua linea era sul ghiaccio, e complessivamente D’Agostini ha partecipato a più della metà delle azioni (55%) che hanno visto l’Ambrì trovare il gol.
Ha inoltre il primato di squadra per tiri a partita (2.73), tiri bloccati tra gli attaccanti (23) ed ha sinora avuto un’ottima percentuale alla conclusione del 14.6%. Non ha caso è l’attaccante più impiegato in combutta con Müller, ed il più utilizzato in powerplay… Insomma, se non ci fosse lui, bisognerebbe inventarlo!
Anche l’occhio vuole la sua parte
La serata di sabato alla Valascia era dedicata a Greenhope, fondazione che si impegna nel nobile obiettivo di offrire il proprio sostegno ai bambini che purtroppo devono lottare contro il cancro.
Ambrì Piotta e Davos sono così scesi in pista con una speciale maglia verde che andava a richiamare i colori dell’associazione, scelta però che ha creato un po’ di confusione tra giocatori e arbitri.
Le due divise durante il gioco finivano infatti per essere poco distinguibili, e proprio per questo motivo l’Ambrì Piotta nel terzo tempo ha cambiato maglia ed è tornato a vestire quella classica biancoblù.
La decisione è stata presa congiuntamente tra club e arbitri, che alla seconda pausa hanno preferito evitare che la stanchezza unita a delle maglie troppo simili portasse ad eventuali scontri ed infortuni evitabili.
Il vantaggio per i tifosi? Se deciderete di partecipare all’asta benefica delle divise Greenhope, quelle targate Ambrì Piotta saranno meno rovinate del previsto!
Numeri che fanno ben sperare?
Agli archivi è andato poco meno di un terzo della regular season e la classifica rimane corta, ma per l’Ambrì Piotta sarà importante arrivare nel miglior modo possibile alla pausa, così da prendere un po’ di fiato dopo il duro periodo causato anche dalle molteplici assenze.
Chi un sguardo alla graduatoria lo ha dato vede però i biancoblù nei bassifondi, e se si applica il concetto di punti medi a partita – strumento utile visto il bislacco calendario – ci si accorge che l’Ambrì è l’unica squadra al di sotto del punto ad incontro (0.94), il che si traduce in un virtuale ultimo posto.
Tra i numeri troviamo però anche spunti di positività, come il dato che dice che l’Ambrì è la seconda squadra che tira di più in porta (31.38 SOG/GP), ma la peggior percentuale realizzativa della lega (6.57) sta per ora rendendo vani questi sforzi.
Tutto ciò – unitamente alle prestazioni dei portieri – porta al peggior PDO della NLA, di appena il 97.45%, che in linea teorica lascia intendere che le cose dovrebbero presto assestarsi. C’è però da considerare che l’Ambrì è anche la seconda squadra che tira meno dallo slot (11.56 conclusioni a partita, solo il Lugano ha fatto peggio), un chiaro segnale che la fortuna un po’ andrà aiutata…