AMBRÌ – In questo complicato inizio di stagione, Michael Fora è uno di quei giocatori che regolarmente emerge per solidità, doti tecniche e intraprendenza, non a caso contro il Davos ha vestito per la decima (!) partita consecutiva la maglia di Top Scorer.
Seppur non impeccabile in occasione della prima rete grigionese, una volta di più il ticinese si è caricato sulle spalle la retroguardia biancoblù macinando una quantità impressionante di minuti e finendo per proporre diverse incursioni offensive a supporto di un attacco che non riesce ad essere concreto.
“È stata una partita equilibrata”, ha commentato il numero 29. “A tratti entrambe le squadre hanno avuto il momentum a proprio favore ma ad approfittarne maggiormente è stato il Davos. La squadra ha fatto di tutto per venirne a capo ma non è bastato. Questa però è l’attitudine giusta, quella che vogliamo mettere in pista ad ogni partita. Sono sicuro che prima o poi verremo ripagati per i nostri sforzi”.
A conti fatti a pesare sull’economia della sfida è stato il powerplay, nell’occasione decisamente troppo sterile…
“È vero. In cinque contro cinque fatichiamo a trovare la via del gol e proprio per questo le superiorità numeriche andrebbero sfruttate meglio, specie in partite tirate come questa. In futuro dovremo cercare di tirare di più e di generare maggiore traffico davanti alla porta. Sabato è andata così, ma noi continueremo a lavorare con dedizione e impegno perché sappiamo di essere sulla strada giusta”.
Nelle ultime partite avete subìto alcune reti a poco dalla sirena. Un caso oppure una questione di concentrazione?
“Onestamente non ho analizzato in dettaglio i momenti nei quali abbiamo subìto più facilmente delle reti. Non credo affatto si tratti di mancanza di concentrazione. Anzi, ultimamente trovo che la squadra sia sempre molto presente dunque parlerei piuttosto di casualità”.
La squadra non sta vivendo un periodo particolarmente felice mentre tu appari solido, intraprendente e riesci a portare tanti spunti offensivi. Sin qui a livello personale un ottimo avvio di stagione per te…
“Sì, in pista mi sento bene ma non sono ancora solido come vorrei. Non mi ritengo soddisfatto delle mie performance perché ci sono delle partite in cui commetto qualche errore di troppo. Per questo non posso essere contento di me stesso. Devo lavorare ancora di più, sono un difensore difensivo e sabato, tanto per dirne una, la prima rete del Davos è arrivata per un mio errore. In quel frangente ho cercato di tenere un buon gap ma di fatto ho sottovalutato la distanza dall’attaccante. Il classico metro di troppo. Queste cose mi fanno arrabbiare moltissimo; ecco perché devo trovare una maggiore costanza nelle mie prestazioni. Non basta essere offensivi, ciò che devo fare è lavorare sull’aspetto difensivo. Poi, dovesse arrivare qualche punto ben venga, ma il mio compito è di garantire solidità alla retroguardia.
Martedì vi aspetta il secondo derby stagionale contro un Lugano che sta attraversando un ottimo momento di forma. Con che spirito vi approcciate alla sfida?
“Il derby è sempre una partita strana, quasi a sé. Non importa tanto da che periodo di forma si arrivi. Le carte sono sempre in tavola e, oserei dire, in pari per entrambe le squadre. Difficile fare pronostici e non ci tengo nemmeno a farli. Ciò a cui tengo invece è che martedì prossimo la squadra riesca a portare in pista quel fuoco sacro visto contro Ginevra e Davos. Mi aspetto che tutti scendano in pista con la convinzione di fare bene. Spesso è solamente una questione mentale”.