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Ambrì Piotta

L’Ambrì non sfrutta un buon inizio, vince un Berna incolore

I biancoblù finiscono sotto 3-1 nonostante un ottimo primo tempo e non riescono più a rientrare. Manca cattiveria nei due slot, ma le assenze si fanno sentire

L’Ambrì non sfrutta un buon inizio, vince un Berna incolore

AMBRÌ – BERNA

2-5

(1-3, 0-0, 1-2)

Reti: 7’00 Andersson (Ebbett) 0-1, 9’00 Müller (Incir) 1-1, 13’03 Praplan (Blum) 1-2, 19’13 Pestoni (Arcobello, Moser) 1-3, 43’51 Scherwey (Mursak, Pestoni) 1-4, 49’31 Pinana (D’Agostini) 2-4, 52’00 Scherwey (Ebbett) 2-5

Note: Valascia, 4’285 spettatori. Arbitri Sticker, Salonen; Altmann, Wolf
Penalità: Ambrì 2×2′, Berna 4×2′

AMBRÌ – È difficile riuscire a vincere una partita nel primo tempo, ma sicuramente è possibile perderla. È sostanzialmente questo ciò che è successo all’Ambrì Piotta, che contro il Berna ha disputato a livello di iniziative un ottimo primo periodo, in cui però gli uomini di Cereda non sono riusciti a raccogliere i frutti di 20 minuti giocati in maniera significativamente migliore dei campioni in carica.

Al termine di una prima frazione in cui il risultato avrebbe potuto vedere i biancoblù avanti almeno di un paio di reti, le squadre sono invece tornate negli spogliatoi con il Berna in vantaggio per 3-1, e da quel punto naturalmente tutto si è fatto più complicato.

Sicuramente un peccato, perché con un lineup ridotto oramai ai minimi termini la squadra di Cereda ha dimostrato di potersela giocare contro questo Berna, che anche dopo il rinnovo di Jalonen continua a mostrare delle incertezze imbarazzanti, anche e soprattutto visti gli elementi che compongono la rosa della capitale.

Dall’altro lato della medaglia c’è invece stato un Ambrì Piotta che ha come sempre cercato di trarre il meglio dagli effettivi a disposizione, scendendo in pista con tre stranieri e con Incir a sostituire Sabolic in prima linea.

Inutile – ma lo faremo lo stesso – ricordare la lista di chi è stato nuovamente costretto a bordo pista, ovvero i vari Conz, Novotny, Kostner, Zwerger, Rohrbach ed il nuovo arrivato in infermeria Sabolic. Gli infortuni in casa Ambrì non sono mai diventati una scusa e non lo faranno adesso, ma nel valutare una rosa già di base modesta ed ora debilitata di così tanti elementi – tutti di grande importanza – è importante tener conto del contesto che si è venuto a sviluppare, e questo è un dato di fatto.

I segnali mandati dall’Ambrì visto nella prima metà di gara sono dunque importanti, a livello di determinazione e voglia di fare bene, ma anche più concretamente con tanti tiri mandati verso Schlegel ed alcune fasi di pressione  ben orchestrate e ritmate. Si sono viste belle trame anche in powerplay, con il portiere bernese bravo in alcune circostanze ed anche un po’ fortunato in altre, ma in serate come quella di martedì il classico rimbalzo favorevole non era destinato ad aiutare i padroni di casa.

Il Berna dal canto suo ha invece fatto il minimo sindacale, traendo il massimo da un primo tempo giocato con poca passione ma che ha finito per dare la precisa direzione ad un match che poi non ha più voluto saperne di deviare il suo corso.

Al secondo tiro in porta Calle Andersson ha sbloccato il risultato, e dopo la risposta di Marco Müller – primo gol stagionale non a porta sguarnita – gli orsi hanno trovato altre due reti nei cinque tiri successivi, per un 3-1 alla prima sirena completamente contro l’andamento del gioco.

L’Ambrì si è poi fatto apprezzare anche nella prima metà di periodo centrale, ma la spinta biancoblù e l’efficacia del forecheck locale hanno via via perso mordente, sino a sfociare in un match che si è poi fatto bruttino e zeppo di errori su ambo i fronti.

Il Berna ha finito per segnare altre due volte nel terzo tempo – in risposta solo il primo gol in carriera di Pinana in regular season – mettendo in evidenza il grande problema dei biancoblù di questa partita, ma che è di fatto anche un tema ricorrente dell’inizio di stagione.

L’Ambrì la sua partita l’ha infatti persa nei due slot, con poca cattiveria nel difendere il proprio e una determinazione non abbastanza costante nel provocare scompiglio davanti a Schlegel, e senza questi elementi un squadra tecnicamente modesta come quella leventinese ben difficilmente riesce a restare a galla.

A livello difensivo ci sono ancora alcuni automatismi che vivono fasi in cui girano a vuoto, ma complessivamente è importante sottolineare come il sistema di gioco e la filosofia di Cereda stiano reggendo l’urto terribile provocato dalla serie di infortuni.

Impossibile però pensare di non pagare le conseguenze delle assenze, e se da un lato la squadra lavora e cerca di fare capo a tutte le sue risorse, dall’altro è chiaro che l’attuale gruppo ha bisogno di qualche mano in più per trasformare in risultati il proprio lavoro.

C’è dunque da stringere i denti. La pausa è dietro l’angolo ma sarà preceduta da diversi impegni importanti, e l’obiettivo deve essere quello di sopravvivere nel miglior modo possibile l’attuale tempesta, così da avere delle premesse positive quando tornerà il sereno.


IL PROTAGONISTA

Inti Pestoni: La sua presenza passa oramai un po’ in sordina alla Valascia, ma il Pestoni che si è visto martedì sera è un giocatore in crescita, e dopo un inizio non semplice il ticinese sembra essere sulla buona via per trovare il ritmo migliore.

Oltre ad aver infilato il gol decisivo e ottenuto un assist, l’ex biancoblù ha saputo mostrarsi propositivo per tutto il match, forte dall’inserimento all’ala della prima linea.


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HIGHLIGHTS

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