AMBRÌ – RAPPERSWIL
4-2
(1-0, 2-0, 1-2)
Reti: 1’06 Zwerger (Fora, Sabolic) 1-0, 30’07 Neuenschwander (Dal Pian, Kneubuehler) 2-0, 39’36 D’Agostini (Müller, Plastino) 3-0, 52’16 Wellman (Clark, Forrer) 3-1, 55’16 Clark (Vukovic, Dufner) 3-2, 57’12 D’Agostini (Fora, Flynn) 4-2
Note: Valascia, 5’032 spettatori. Arbitri Urban, Nikolic; Kehrli, Pitton
Penalità: Ambrì 6×2′, Rapperswil 7×2′
AMBRÌ – È stato decisamente un altro Ambrì quello che ha saputo tornare alla vittoria nella serata di sabato, quando la squadra di Cereda ha piegato il Rapperswil grazie ad una prestazione in cui i biancoblù sono tornati ad evidenziare energia e giusto atteggiamento sul ghiaccio.
La differenza rispetto alla prova di Zugo è stata evidente sin dall’inizio, con i leventinesi capaci di sbloccare il risultato dopo appena 66 secondi con Zwerger e di mantenere poi sino al termine un buon livello di agonismo e coinvolgimento.
Stavolta D’Agostini e compagni non hanno mai perso il filo del discorso, cambio dopo cambio hanno conteso ogni puck al Rapperswil, che dal canto suo si è confermata squadra mai doma e che nel finale ha fatto correre anche qualche spavento al pubblico della Valascia.
L’Ambrì ha però stretto i denti ed ha saputo togliersi dai guai grazie alla seconda rete di serata di D’Agostini, che ha mandato agli archivi una partita molto equilibrata e ben giocata dai biancoblù, che si sono messi in luce soprattutto nella prima fase di incontro.
Il Rapperswil invece ha vissuto una gara in crescendo, prendendo energia dalle prime possibilità di giocare in powerplay e mostrandosi in alcune fasi più intraprendente, ma l’Ambrì stavolta è stato bravo a trovare delle “fiammate” proprio nei momenti chiave dell’incontro.
Il bel gol firmato dal giovane Neuenschwander – prima rete in carriera in National League! – e soprattutto il 3-0 ottenuto da D’Agostini a soli 24’’ dalla seconda sirena sono stati punti caduti in momenti pesanti, che hanno visto l’Ambrì evidenziare quella malizia che in diverse circostanze in questo primo mese di campionato era venuta a mancare.
Sì è così rivelata azzeccata la scelta di Cereda di tornare a schierare la sua squadra con un lineup “classico”, dopo l’esperimento un po’ stravagante fatto in CHL e poi confermato a Zugo. La squadra ha ritrovato struttura e gerarchie, grazie ad un buon contributo a livello di ritmo sull’arco di tutti i blocchi, ed in particolare il quarto guidato da Dal Pian ha saputo lavorare tanto e bene.
Il match non è però andato agli archivi dopo due periodi. Il Rapperswil nell’ultima frazione ha trovato le risorse per rientrare, dopo che D’Agostini non era riuscito a convertire un’occasione ghiottissima davanti a Nyffeler per ottenere quel 4-0 che avrebbe chiuso ogni discussione.
Wellman e Clark hanno così bucato Manzato – anche in questa occasione autore di una buona prova – ma un fallo di Antonietti ha ridimensionato le velleità di rimonta dei Lakers, poi definitivamente azzerate dal 4-2.
Il finale di gara ha però portato in eredità anche una brutta botta rimediata da Zwerger su un intervento (corretto) di Egli, che ha costretto l’austriaco a raggiungere gli spogliatoi sostenuto da compagni e staff medico, lasciando il ghiaccio con una preoccupante smorfia di dolore. Nel dopopartita Cereda non ha saputo fornire ulteriori indicazioni, se ne saprà di più dopo le visite mediche di rito.
L’Ambrì Piotta ha così trovato tre punti importanti e una reazione significativa, a cui bisognerà però dare continuità negli impegni di settimana prossima, che vedrà impegnati i biancoblù in CHL, campionato ed infine Coppa Svizzera.
La differenza che può fare la giusta attitudine è stata evidente, e questo è un elemento che si può controllare indipendentemente dall’avversario che si ha di fronte.
IL PROTAGONISTA
Matt D’Agostini: Autore di una doppietta fondamentale nell’economia del match, il canadese è stato tra i migliori in pista dei suoi, e nel finale ha saputo trovare quella rete che ha definitivamente risolto la sfida.
Si è così fatto perdonare per l’occasione mancata che avrebbe potuto portare i suoi sul 4-0, ma con cinque tiri in porta si è confermato tra i leader del gruppo e non ha mai mancato di lasciare il segno.
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