AMBRÌ – Nonostante la borsa di ghiaccio sulla coscia – per una botta rimediata in un contrasto con un avversario – Nick Plastino si presenta ai nostri microfoni con il consueto sorriso.
Il suo Ambrì è riuscito a conquistare la prima vittoria stagionale al termine di una sfida rognosa, vinta per 2-0 contro i coriacei Tigers.
“Se n’è appena andato un peso enorme dalle nostre spalle”, ci ha confidato il difensore italo-canadese. “È stata una vittoria importantissima, quel gol di D’Agostini ci ha tolto moltissima pressione. Credo che nelle prime uscite fosse venuto a mancare il nostro spirito di gruppo, quello che ci aveva permesso di fare bene la passata stagione… Beh, era importante tornare a mostrare la nostra identità. La tensione stava aumentando e quando i risultati scarseggiano si comincia a percepire un certo malessere generale e inevitabilmente ne sei influenzato. Contro il Langnau, però, eravamo determinati a portare a casa i primi tre punti della stagione: con merito ce l’abbiamo fatta!”.
La crescita mostrata nelle ultime due uscite è stata piuttosto evidente. Una crescita che ha toccato anche la difesa, apparsa solida per tutta la partita…
“Manzato ha svolto un lavoro eccellente, così come i difensori. Abbiamo lavorato bene per tutti i sessanta minuti e dall’inizio della stagione, come il resto della squadra, il nostro reparto è andato in crescendo. Per le scorse partite non meritavamo alcun elogio, ma per quella di martedì sera sì. Abbiamo svolto un gran lavoro e terminare la sfida con uno zero sul tabellino avversario rappresenta per noi la giusta ricompensa”.
Nonostante un inizio di stagione in salita, Manzato si è riscattato con un importante shutout…
“Chiaramente poter contare su un portiere solido capace di trasmettere sicurezza aiuta moltissimo noi difensori. In partita ha compiuto diversi interventi decisivi che ci hanno dato fiducia, specie nel terzo tempo. Ha lavorato bene nello slot anche se, bisogna dirlo, è stato sorretto da un lavoro difensivo eccellente. Dai, anche noi meritiamo qualche complimento (ride, ndr.)…”.
La squadra macina ghiaccio e si crea molte occasioni da rete che però non vengono sfruttate. Che cosa manca per sbloccarvi definitivamente?
“Difficile a dirsi. Lavoriamo bene, ci muoviamo bene e creiamo tantissime occasioni da gol. Poi però qualcosa s’inceppa. Personalmente non sono particolarmente preoccupato… Lo sarei se non riuscissimo a crearci alcuna occasione. Allora in quel caso la situazione sarebbe allarmante. Quando, nonostante gli sforzi, il disco non ne vuole sapere di entrare devi ingegnarti e cercare di sorprendere l’avversario. Bisogna cambiare qualcosa, e l’azione di sfondamento di Zwergy è lì a dimostrarlo. Ha colto di sorpresa i due difensori e si è poi trovato da solo davanti a Punnenovs. Ecco, ci serve trovare quel pizzico di concretezza in più. Sono convinto che arriverà, è solo una questione di tempo”.
Alla tua terza stagione in biancoblù come giudichi il tuo avvio di campionato?
“Mi sento bene. Dire però che sto disputando un buon inizio di campionato mi sembra eccessivo. Sono sempre molto duro con me stesso perché l’obiettivo è di migliorare in continuazione. Nelle prime partite di regular season non ero affatto soddisfatto delle mie prestazioni, mentre nelle ultime due ho percepito maggiore sicurezza nei miei mezzi. Mi sento bene sul ghiaccio e questo mi porta ad osare più del solito”.
Gran parte della passata stagione l’hai trascorsa al fianco di Ngoy, mentre quest’anno fai coppia con Fischer. Come vi trovate assieme?
“Adoro giocare con Jannik, dico davvero. È un giocatore che riesco a leggere con grande facilità: in qualsiasi momento so esattamente che cosa vuole fare. Abbiamo un’ottima intesa e questo è importante per una coppia di difesa. All’inizio di una stagione uno dei tanti obiettivi è trovare una certa solidità difensiva: questo passa anche dall’accoppiamento dei vari difensori. Come per qualsiasi cosa occorre sempre del tempo prima di riuscire a trovare la giusta affinità, ma stiamo arrivando. Proprio come la squadra”.