AMBRÌ – Nonostante lo sforzo non indifferente sul piano fisico e dell’intensità, il Red Bull Monaco si è confermato un avversario molto coriaceo per i biancoblù. Sempre sotto nel risultato, i ragazzi di Cereda si sono dovuti arrendere ai rigori e il solo punto incassato rende complicato il passaggio del girone.
Giacomo Dal Pian, molto utilizzato dal coach leventinese, analizza così la seconda sconfitta contro la compagine bavarese: “Contro gli svedesi giovedì scorso sicuramene è stato più “facile” giocare tecnicamente – afferma il centro biancoblù – mentre il Monaco ha applicato un gioco fisico e di rottura molto difficile da superare”.
Giacomo Dal Pian, vi aspettavate un incontro così intenso contro i tedeschi?
“Sapevamo che sarebbe stata difficile contro il Red Bull Monaco, loro venivano da una sconfitta nel girone quindi avevano voglia di riscatto. In Germania avevamo mostrato qualcosa di meglio sotto il profilo del gioco e di sicuro loro non volevano farsi sorprendere nonostante avessero vinto quella partita”.
Ora mancano pochi giorni all’inizio del campionato, affrontare avversari del genere non può che farvi bene per arrivarci con la giusta mentalità…
“È indubbio che in CHL troviamo un’intensità diversa rispetto alle amichevoli normali, queste quattro partite sono state di alto livello e per noi è stata un’esperienza utilissima da sfruttare per l’inizio del campionato. Trovare degli avversari del genere e un livello fisico così alto ad agosto non è per nulla scontato, ci gioverà sicuramente”.
Da parte tua come ti stai inserendo negli schemi? Cereda ti conosce bene e anche sabato sera ti ha dato molto spazio…
“Non ho avuto particolari problemi ad adattarmi, in fondo io sapevo cosa mi attendesse con Cereda in panchina e lui sapeva cosa chiedere a me dopo l’esperienza ai Ticino Rockets. So bene che tipo di lavoro chieda ai centri e mi sono adattato in fretta, inoltre ho trovato un ottimo gruppo con molta gente che già conoscevo e che mi ha accolto benissimo in squadra”.
L’esperienza di Langenthal in Swiss League ti è stata utile per riprovare il salto verso la categoria maggiore?
“Quell’esperienza è stata molto utile, sono molto più pronto ai ritmi della National League rispetto ai miei esordi di Lugano. Sia sul piano del gioco che quello umano sento di essere maturato. Per il resto ho solo una grandissima motivazione a ritagliarmi un posto in squadra, questo è il mio obiettivo”.